30 luglio 2013

Da Sgarbi che lancia invettive al Sottosegretario Borletti Buitoni: tutti in fila per il Museo Mandralisca di Cefalù, a rischio chiusura

 

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museo mandralisca - antonello da messina - ritratto d ignoto
Da un lato c’è il Mart, dall’altro c’è il Museo Fondazione Mandralisca, a Cefalù, in provincia di Palermo. Due realtà forse agli antipodi, unite da un unico protagonista: Antonello Da Messina. Che in queste ore è stato oggetto di una feroce lettera di Vittorio Sgarbi, inviata al quotidiano Il Giornale, dove il veemente critico se la prende con il Governatore Crocetta, “colpevole” a suo dire della chiusura del museo siculo che contiene, tra gli altri, il Ritratto dell’ignoto marinaio proprio del pittore, che il Mart omaggerà a partire dal prossimo settembre. 
«Nell’ignoranza generale, che rappresenta la vera decadenza dell’Italia del nostro tempo, può capitare che un meraviglioso ciclo di affreschi di un grande maestro del ‘400, che prende il nome dal suo paese – maestro di Cercenasco – sia lasciato deperire con infiltrazioni d’acqua e vistosi sollevamenti dell’intonaco, mentre a poche decine di metri si progetta e realizza una rotatoria con una orripilante scultura alta 5 metri, e si affida a un artista alla moda, Paolo Grassino, il disegno dei tombini, delle fogne, con una spesa superiore a quella che occorrerebbe a conservare gli affreschi».
Ecco la prima stilettata sgarbiana, che prende immediatamente di mira l’arte contemporanea e parla di indifferenza delle istituzioni, e incolpa Crocetta di un “vaniloquio su stereotipi” che non ha portato a nulla di buono alla situazione culturale siciliana e, in particolar modo, di un museo che ha anche oltre alla Pinacoteca, una sezione archeologica, una raccolta malacologica, una collezione di monete e un arredo di mobili e oggetti pregevoli. 
Visitato da circa 20mila persone l’anno, il museo Mandralisca avrebbe ricevuto quest’anno un finanziamento comunale (e Cefalù pare secondo la stampa locale sull’orlo del default) qualcosa come 36mila euro, contro i 142mila che servirebbero anche come pagamento dei pochi dipendenti e addetti alla sicurezza, in tutto nove, che non ricevono bustapaga da sette mesi. 
Il presidente della Fondazione, Angelo Piscitello, la scorsa primavera aveva fatto i conti: il museo costa 277 mila euro l’anno, di cui 60mila ricavati dai biglietti d’ingresso. I soldi della Regione e il contributo del Comune avrebbero consentito di andare avanti. 
Ma ora ci si è messa la tabella H, la finanziaria siciliana per gli enti no profit e legati anche alla cultura rifiutata anche da Antonio Presti, fondatore di Fiumara d’Arte, a tagliare le entrate. Il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, ora dovrà incontrare Crocetta e l’assessore ai Beni culturali, per chiedere anche che Regione e Comune entrino stabilmente come soci nella fondazione.    
All’appello si è unita anche il sottosegretario ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni: «Mi auguro che la Regione Sicilia e il presidente Crocetta in particolare si impegnino per una rapido intervento che eviti la chiusura del Museo Mandralisca a Cefalù, un città ricca d’arte e monumenti e meta di molti turisti. Aggiornamenti in corso».

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