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Di scena a Lubiana tutta la storia della galleria Neon di Bologna

di - 21 Luglio 2002

neon/excerpts è un luogo dove neon si racconta, e un modo di raccontarsi: un racconto necessariamente frammentato, si tratta appunto di excerpts, brani selezionati.
I sette artisti in mostra costruiscono sette storie autonome, la mostra nasce da un’associazione arbitraria e insieme motivata che le relaziona l’una all’altra a partire da una relazione collettiva con neon e con tutto quello che è passato attraverso neon nel corso di questi anni.

Il resoconto è sommario, a tratti condensa avvenimenti ben separati nel tempo e semplifica, non vuole essere storia, anche qui si procede per frammenti e per lacune.
Neon nasce proprio nella Bologna post ’77, negli anni definiti del ‘riflusso’, quando la radicalizzazione dello scontro costringe a scelte estreme, ritorno al privato o lotta armata (altra forma di ritorno al privato, forse, alla sicurezza del piccolo gruppo, quasi un surrogato della famiglia di cui ci eravamo idealmente liberati). Anche in una situazione vitale come quella che ancora caratterizzava la città in quegli anni Neon costituisce un caso particolare, non esisteva ancora un luogo spontaneo per l’arte, c’era una buona struttura di gallerie private e un museo comunale.

Nel 1988 Bologna ospita la Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo, un progetto ambizioso in cui l’amministrazione comunale investiva risorse ed energie, tentando ancora di recuperare un’immagine amichevole nei confronti delle giovani generazioni, dopo la spaccatura del ’77 la normalizzazione della città e la conseguente situazione di reciproco sospetto.
Neon mostra i primi lavori di Maurizio Cattelan, insieme con Tommaso Tozzi e altri.

Costruisco una sorta di calendario degli arrivi, quello delle partenze anche dovrebbe essere scritto.
1990: Francesco Bernardi è il primo a trovarsi vicino a Neon, insieme con Francesco ci sono Eva Marisaldi, Alessandro Pessoli, Leonardo Pivi, Cuoghi Corsello: tutti studenti dell’Accademia di Belle Arti iscritti al corso sperimentale di Antropologia Culturale in cui Roberto Daolio racconta quello che sta accadendo in quegli anni nel mondo dell’arte contemporanea e che curerà la loro prima mostra di gruppo. Francesco avrà poi mostre personali nel ’94, ’97, ’02: installazioni e fotografie che esplorano un mondo intimo legato all’abitare (i titoli delle mostre sono Camere, Camera).

1992: Marco Samoré presenta Per un’errata informazione artistica, una serie di lavori in omaggio a Robert Mapplethorpe, in cui sottolinea la censura che colpiva le opere dell’artista americano.
La successiva mostra personale di Marco Samoré è del ’97, L’estetica della noia.

1994: Giancarlo Norese è un giovane artista che ha fatto del nomadismo il suo modus vivendi, viaggia è ospite a casa mia conosce molte persone e nella sua mostra introduce un nuovo approccio al lavoro: in S.O.S. (mostra di pittura) ci sono una serie di tele su cui è serigrafata l’immagine di una nave in mezzo al mare, gli artisti coinvolti da Giancarlo completano l’opera.

1998: Maurizio Mercuri realizza una mostra, Maurizio de’Mercuri, che coinvolge anche lo spazio del Link, mentre in galleria presenta una installazione che sfrutta l’aria calda prodotta da tre termoconvettori per dare movimento ad alcune girandole e un grande light-box/autoritratto illuminato dalla luce bluastra di lampade UV, il pubblico naturalmente messo in guardia rispetto ai possibili danni derivanti dall’eccessiva esposizione all’arte.
1999: Mario Milizia nella sua mostra personale presenta alcune grandi fotografie: edifici in acciaio e vetro, esemplari dell’international style che caratterizza il paesaggio urbano delle grandi metropoli del pianeta strappati alla forza di gravità che li ancora al suolo si trasformano in grandi macchine volanti, molto simili alle navi interstellari raccontate dal cinema di fantascienza.

2001: Sandrine Nicoletta, ancora l’Accademia di Belle Arti, ancora Roberto Daolio che da una posizione ‘laterale’ guida gli studenti verso territori di ricerca e di sperimentazione. Sandrine partecipa ad alcune mostre di gruppo, vive per quattro mesi a Marseille, poi per sei mesi a New York, raccoglie e archivia informazioni che in seguito rielabora poeticamente ricavandone disegni, fotografie, installazioni, video.

2002: Cristina Zamagni partecipa qui per la prima volta a una mostra che la collega direttamente a Neon, un incontro davvero recente: nel suo lavoro racconta storie di persone e di luoghi e i luoghi e le persone si compenetrano e guardando le sue fotografie è difficile dire se ci sia un ruolo di protagonista da attribuire, la narrazione è cinematografica, le immagini fermano momenti che contengono quantità di tempo.


la mostra: neon/excerpts
gli artisti: Francesco Bernardi-Maurizio Mercuri-Mario Milizia-Sandrine Nicoletta-Giancarlo Norese-Marco Samoré-Cristina Zamagni
dove: Galerija Skuc, Stari trg 21, 1000 Ljubljana Slovenija
tel & fax +386 1 4213140 www.galerija.skuc-drustvo.si
quando: giovedì 25 luglio 2002 ore 20.00 orari mostra: fino al 30 settembre 2002 mar.-sab. 12.00 – 20.00. chiuso il lunedì.


[exibart]

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