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Dieselwall, ecco i vincitori. E la prima opera messa al muro è di Gianni Caravaggio

di - 14 Aprile 2004

Si è conclusa sabato 20 marzo la prima edizione del premio di Arte Temporanea Diesel Wall. La giuria composta da Hans Ulrich Obrist (Curatore Musee d’Art Moderne de la Ville de Paris), Wilbert Das (direttore creativo di Diesel), Caroline Corbetta (Curatore della Biennale dei Paesi Scandinavi Momentum 2004), Giusi Ferré (giornalista) e Piero Golia (artista), ha decretato l’elezione dei tre progetti che verranno installati, a distanza di tre mesi l’uno dall’altro, sul Muro adiacente le Colonne di San Lorenzo a Milano a partire dal 13 aprile. I tre vincitori che vedranno esposte le rispettive opere sul muro di 360mq di via Pioppette sono Gianni Caravaggio con l’opera “I Am A Wall” (foto); Davide Bertocchi con l’opera “Base”; Federico Pepe con l’opera “The Holy Site”.
Evento urbano fuori dagli schemi, ideato con l’intenzione di avvicinare all’arte contemporanea un numero sempre maggiore di persone, il premio Diesel Wall ha raggiunto in questa sua prima edizione il suo scopo primario: 700 opere pervenute e tanto, tanto interesse. Le opere finaliste verranno esposte all’interno dei Diesel Store di Milano, Roma, Firenze.


Tutte le informazioni sul progetto sono disponibili su www.dieselwall.com

[exibart]

Visualizza commenti

  • Così sciatto e così banale da risultare interessante? Operazione non del tutto riuscita.

  • la quantità è sempre tanta, la qualità continua come al solito a mancare; in eventi come questi, nelle gallerie o negli attuali spazi dediti all'arte... a Milano, a Firenze come a Bologna

  • Ho visto da vicino il primo capolavoro...
    La fiera del banale non chiude mai i battenti. E questo sarebbe un modo per avvicinare la gente all'arte? Bisognerebbe avvertire quelli della Diesel che la tantissima gente che passa davanti al muro neanche si accorge di quella "opera d'arte". Possibile che su 700 progetti non ce ne fosse uno perlomeno decente? Non posso crederci.

  • D'altra parte la Corbetta ci teneva a favorire la sua cara amica Kaufmann, gallerista del fenomeno sopra esposto...

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