Il fattaccio risale a qualche giorno fa: luogo è Certaldo, borgo toscano che diede i natali a Boccaccio protagonista –suo malgrado- l’artista trentino Stefano Cagol che partecipa con un’opera alla mostra –tutt’ora in corso di svolgimento- Medioevo prossimo venturo (a cura di Maurizio Sciaccaluga), collettiva dedicata alla lettura in chiave contemporanea di alcune tematiche dei cosiddetti secoli bui, tornate prepotentemente attuali. Dalle guerre di religione, alla tortura, alla caccia alle streghe. Cagol espone Vertical transmutation, light box circolare, installato sospeso mediante dei cavi, visibile dalla bocca del pozzo del palazzo del Priorato, sede della mostra. L’immagine retroilluminata è quella di una bandiere a stelle e strisce. L’idea è di parlare dei nuovi soldati di ventura, quelli della enduring freedom, l’intento è dunque tutt’altro che celebrativo. Eppure deve essere stata proprio la vista della bandiera americana ad innescare il gesto insensato dei soliti ignoti che –detto fatto- hanno tagliato i fili elettrici di alimentazione e reciso i cavi che sorreggevano l’opera.
Non contenti si sono poi accaniti contro le altre due installazioni video collocate nelle prigioni del palazzo, tagliando i cavi della corrente: anche qui protagonista dei video è la bandiera americana, moltiplicata su più monitor mentre sventola a New York e mentre appare tra le palme di Miami.
Risultato? Non essendo possibile svuotare l’antico pozzo i Vigili del Fuoco e il Gruppo dei Sommozzatori di
Firenze hanno dovuto creare una speciale imbracatura ed agganciarla ad un pallone aerostatico in modo da poter recuperare l’opera sprofondata ad oltre 10 metri. E adesso –una volta riportata alla luce- per vertical Transmutation, opera della discordia si cerca un’altra collocazione all’intreno del percorso espositivo nelle sale del palazzo
[exibart]
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