07 marzo 2010

Dopo Rehberger, Inaba. Non sei Biennale, se non hai il bar griffato…

 

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L’art cafè alla Biennale del Whitney (© Naho Kubota - foto www.inaba.us)
Alla Biennale di Venezia dello scorso anno tutti avevano notato quello – coloratissimo, quasi psichedelico – creato da Tobias Rehberger, che addirittura gli era valso il Leone d’oro come miglior artista. La trovata di affidare la caffetteria alle cure di un artista deve essere piaciuta, tanto che anche la Biennale del Whitney, appena inaugurata in una New York frastornata dal ciclone delle fiere, ha voluto essere della partita.
Incaricato stavolta è stato Jeffrey Inaba, che – visto il precedente – può ben sperare in un successo per la sua fatica. Il progetto consiste fra l’altro in tre enormi lanterne che si estendono per due piani in altezza, un lungo bancone di servizio, tavoli per il piano ammezzato, segnaletica e arredi vari. Ora resta solo da attendere per capire chi allestirà il bar alla Gwangju Biennale

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[exibart]

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