È il nuovo
Ars Electronica Center di Linz. Luminescente di notte come il Lentos Museum, che gli sta quasi di rimpetto. Somiglianze o, forse, rivalità di famiglia? Sì, perché in mezzo scorre il fiume. Il Danubio, naturalmente. A fare da collaudo a questo nuovo tempio dell’arte elettronica sono stati i festeggiamenti per il capodanno, con il quale la città austriaca ha anche e soprattutto dato il via ad un anno specialissimo, quello della sua elezione a
Capitale Europea della Cultura del 2009. Riguardo al suo potenziale tecnologico e funzionale, Gerfried Stocker, il direttore artistico, non ha dubbi: “
L’AEC non può essere ridotto a semplice museo ma va considerato un modello di museo del futuro”. Ciò che distinguerà le attività non sarà tanto la presentazione di opere, quanto l’attività di ricerca sperimentale e interattiva tra l’arte e i molti campi della scienza. Segni particolari: con la sua facciata di 5.100 metri quadri di vetro, che incorpora 40.000 led (rosso-verde-blu-bianco), è la più estesa superficie illuminata mediante tale tecnica, almeno in Europa. Con la possibilità davvero eccezionale di ottenere il “bianco puro”. Consumo energetico spaventosamente ridotto: in una intera notte da 3 a 5 kw. Un saggio multicolor e dinamico di tanta tecnologia si è avuto con la performance inaugurale dell’artista americano
Zachary Lieberman. Il cui svolgimento serale – a onor di cronaca – ha richiesto un certo impegno anche da parte del pubblico, ovviamente sistemato all’aperto, quando la temperatura sfiorava i dieci gradi sottozero… (
franco veremondi)
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