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Stato di grazia, o in qualche caso trend positivo alimentato dalle mode. Capitano, fra le archistar, periodi virtuosi che mettono in fila grandi commissioni, progetti rivoluzionari, riconoscimenti pubblici. Ora è il momento di Sanaa, il duo giapponese formato da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, notissimo sulla ribalta internazionale per grandi progetti come quello del New Museum newyorkese, o il recentissimo Rolex Learning Center di Losanna.
A consacrare l’ingresso nell’empireo architettonico era giunta la nomina di Kazuyo Sejima a direttrice della ormai prossima Biennale Architettura di Venezia. Ora giunge la vera e propria apoteosi, con l’assegnazione al duo per il 2010 del Pritzker Architecture Prize, il Nobel dell’architettura.
“Hanno saputo esplorare come pochi altri le fenomenali proprietà dello spazio continuo, la leggerezza, la trasparenza e la materialità”, hanno scritto i giurati nelle motivazioni. I due, che sono i quarti giapponesi a ricevere il Pritzker dopo Kenzo Tange, Fumihiko Maki e Tadao Ando, riceveranno in maggio il premio, consistente fra l’altro in 100mila dollari.
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