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Un inviato di Striscia la notizia smaschera i procacciatori di pubblicità di Arte Mondadori. Mettendone alla berlina (e all’indice) i metodi tutt’altro che ortodossi, prassi comune nel mondo dell’arte, furberia da condannare nel mondo dei normali.
Veniamo ai fatti. Nella puntata di giovedì 10 novembre, Max Laudadio è interventuo susegnalazione di una tignosa donnina che, pittando per hobby, riceveva proposte telefoniche per apparire in un articolo della rivista Arte Mondadori in cambio 2000 euro, poiché lei, pittrice dilettante, era stata considerata tra i primi 8 artisti d’Italia.
La signora si rivolge poi al mensile, che risponde negando di conoscere l’angente. Che, a questo punto, riceve la visita degli inviati di Striscia abbigliati à-la-manière dei postini del ‘C’è posta per te’ di Maria de Filippi.
Colto alla sprovvista il signore si qualifica come “collaboratore esterno della rivista Arte Mondadori” incaricato di raccogliere pubblicità, poi ammette l’inganno e, lieto fine, promette di non farlo più.
A pensar male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca. Possiamo anche dare per buono che Arte non conosca e non si occupi della fattura delle pagine pubblicitarie che vende, tuttavia piantarla immediatamente di dar spazio a articoli taroccati e inserzioni ingannevoli potrebbe aiutare. Anche a non finire su striscia la notizia.
link correlati
Non c’avete capito niente? Guardatevi direttamente il video da Striscia
[exibart]
sai che novità!… Non era già risaputo che pagando si può diventare il più grande artista italiano vivente? Ci si può comprare un critico autorevole, un politico che mette a disposizione una sede prestigiosa, pagarsi il catalogo, editoriali sulle maggiori testate, stamparsi il catalogo, e comprarsi un po’ di giornalisti che recensinscono a dovere…. ma dove siete stati fin’ora?
Sì Koshka! Puoi anche fare passare un pisciatoio per un opera d’arte… The show must go on 😉
potrebbero anche fulminarsi tutti quelli di striscia …venduti come e’ venduta arte, flash art etc. etc.1
dovrebbe fulminarsi l’informazione disgraziata e i giornalisti bugiardi..e gli artisti decorativi..i ritrattisti ei politici…quelli dei servizi segreti e dei centri sociali …i fotografi di professione e le donne in carriera..la macchina ecologica e le buste della spesa .
Ad Arte Mondadori si paga tutto e sottolineo tutto, non solo gli articoli “pubblicitari” ma anche quelli a firma di critici più o meno noti.
Le altre riviste invece fanno pagare solo i redazionali (leggi pubblicitari)
Sottoscrivo l’affermazione di siglio10. Per quelli di Arte conti solo se cacci l’euro! Volete la prova? Guardate i cataloghi in libreria di qualsiasi Premio Arte degli ultimi anni e confrontatelo con i premiati nello stesso anno, i cui lavori si possono vedere pubblicati sul tradizionale numero di Arte di novembre o dicembre. Ai vincitori e ai partecipanti viene chiesto, dopo la premiazione e la mostra alla Permanente, un contributo di centinaia di euro per poter ricevere 10 copie del catalogo del Premio Arte al quale si ha partecipato e magari vinto. Se non paghi non ti metteno nemmeno se hai vinto la Targa D’oro!!!!!! Vi rendete conto?! Non compari proprio, cancellato completamente dal concorso, nemmeno se hai vinto il Primo Premio!!!! Se non è scorrettezza questa ditemi voi…
E come pensiate sopravvivano le riviste d’arte? Questi articoli e pubblicità di artisti autodidatta o dilettanti le troviamo anche su le riviste top.
e’ la rivista piu’ brutta del mondo dell’arte.
e striscia e’ il rpogramma piu’ venduto della televisione.
Come pensate che sopravvivono una minchia, noi soppravviviamo bene pure senza ste porcherie eh!
Tonelli ma cosa vai dicendo in giro un pò di realiso dai guarda il tuo giornale e rifletti! Ognitanto cerca di essere obbiettivo su!
Certa gente dovrebbe sciacquarsi la bocca prima di parlare di ciò che non conosce. Ho scritto per otto anni su Arte Mondadori a una media di otto/dieci articoli a numero, e non solo non ho mai preso personalmente una lira fuori dal mio lavoro di critico (sfido qualsiasi mascalzone, si preghi non nascosto vigliaccamente dietro l’anonimato come è prassi, a sostenere il contrario), ma nessuno, dico nessuno, all’interno della redazione l’ha mai fatto. Soprattutto, ad Arte nessuno ha mai: preso soldi dagli artisti o dalle gallerie per articoli, venduto copertine o recensioni, ecc. ecc., com’è forse prassi altrove; questo, per lo meno, finché a dirigerla è stato Nuccio Madera, che l’ha fatta rinascere dalle secche rendendola una rivista di peso e spessore, che per anni ha sostenuto, non per soldi ma per convinzione verso una battaglia giusta e sacrosanta, una generazione di pittori che oggi sono tra i più ricercati tra i collezionisti e nelle aste: questo è stato per anni almeno dieci anni Arte Mondadori, pur con tutti i difetti, gli errori e il cattivo gusto delle pubblicità che ne infestano le pagine, checché ne dicano gli sfigati che non si sa cosa facciano e cosa abbiano mai fatto nella loro vita eccetto scrivere a briglia sciolta nei forum di Exibart. E chi avesse voglia di sostenere il contrario, infangando così la memoria di uno dei rari grandi giornalisti che abbiano lavorato nel mondo dell’arte qual’è stato Nuccio Madera, e che mi onoro di considerare uno dei miei maestri, ci si provi a farlo (ripeto, non dietro il vigliacco anonimato grazie al quale si possono dire tutte le frescacce che si vuole, tanto non si paga dazio) e a quel punto faremo personalmente i conti, nelle aule giudiziarie e non solo. Poi, cosa si faccia oggi ad Arte non lo so, giacché com’è noto ne sono uscito da tre anni, ma a naso credo che non sia cambiato nulla, e questo lo dice uno che, dacché ne è appunto uscito, non ha avuto certo trattamenti di favore dalla rivista (anzi), come del resto non li ha (anzi) da Exibart. Quanto a te, caro Tonelli, che hai fatto e fai una buona rivista, come ti ho detto e ti dico ogni volta che me ne capita l’occasione, dovresti avere l’onestà intellettuale di affrontare un argomento delicato e dirimente come quello del rapporto tra informazione e pubblicità, argomento a cui la tua rivista – e tu che personalmente vai in giro, come tutti sanno, a chiedere pubblicità a galleristi e curatori – non è certo estranea, con più accortezza e senso di responsabilità: ovvero, se la cosa ti sta a cuore veramente, aprendo un dibattito serio su ciò che è lecito e cosa no, su come è eticamente scorretto fare pubblicità (le famose pubblicità che sembrano articoli da cui è appunto infestata Arte Mondadori ma anche Flash Art, ma che nessun addetto ai lavori prenderebbe mai per articoli, etc.), e non gettando benzina sul fuoco alla cazzo di cane nei forum popolati dai moralisti da strapazzo che non sanno (o fingono di non sapere) di cosa parlano. Fare così, anziché produrre cultura e dibattiti seri, ha solo il sapore delle piccole e squallide rivalità da pollaio tra riviste concorrenti, cosa che non ti fa onore. E te lo dice uno che, qualsiasi cosa tu ne pensi, non si considera un nemico della tua rivista, ma un estimatore.
Saluti, come sempre, cordiali
Alessandro Riva
Ah paraculo!
Caro Ale,
quando pubblico un articolo, un’inchiesta, una recensione, una news, lo faccio per fare informazione, non certo per sobillare i ridicoli grappoli di perditempo che si accalcano nel commentario (ma poi che faccio? Li censuro a tappeto? Suvvia, si commentano da soli. L’hai detto e hai ragionissima: sono sfigati, sfigatissimi…).
Nello specifico mi sono limitato a fare quello che avrebbe fatto ogni giornalista: ho riportato alla mia readership una notizia. Ovvero? Una grande testata nazionale ha realizzato un servizio televisivo sottolineando un vizio del mondo dell’arte. Non era una notizia da riportare?
Io per primo sono convinto che tu e tutti i collaboratori di Arte non abbiate mai preso soldi ‘extra’ per scrivere, figurati. E io per primo ho stimato il lavoro di Nuccio Madera, che quindi è fuori luogo menzionare (ma visto che le persone che se ne vanno vengon dimenticate dopo un quarto d’ora, perché non lavoriamo su un pezzo di approfondimento che parli della figura di questo giornalista raccontando ai lettori di uno dei prossimi Exibart.onpaper quale fu il suo percorso, magari analizzato da te che ci hai lavorato assieme così a lungo?). Interesse da parte nostra anche al vostro lavoro sulla nuova figurazione, abbiamo sempre dimostrato assenza di qualsiasi pregiudizio.
La questione è infatti un’altra. L’unico punto di questo piccolo articolo in cui mi sono sbilanciato –e mi pare che siamo d’accordo- è quello finale, in cui sottolineo (semmai ce ne fosse bisogno) la mia repulsa verso articoli taroccati e pubblicità mascherate da pezzo giornalistico. Voglio proprio sapere perché io devo negoziare con il mio editore per non fare inserire in Exibart porcate simili, e le testate che tu citi non si preoccupano di inquinare in mercato con questo tipo di inserzioni ridicole per chi le legge (ma tanto dei lettori chissenefotte, no?), per chi le paga e per chi le pubblica. Non esiste testata seria che le possa accettare. Si tratta di pubblicità non chiare, molto molto squallide.
Squallide quasi quanto la tua affermazione secondo cui io, “andrei in giro, come tutti sanno, a chiedere pubblicità a galleristi e curatori”. Mi vengono i brividi. Partiamo dal dato fondamentale, ovvero che, come sai, Exibart non è roba mia. La figura dell’editore direttore la vieterei per legge tanto è assurda e impensabile. Non essendo io il proprietario, quale interesse avrei a fare il pusher pubblicitario? Il mio stipendio di direttore non varia al variare della pubblicità (in realtà non varia manco al variare dell’inflazione, accidenti), le inserzioni su Exibart vanno bene perché c’è uno staff commerciale prezioso come il Santo Graal, che mi consente si occuparmi al 99% di editoria. C’è, ad onor del vero, un 1%. Lo occupo cercando di segnalare –forse ti riferisci a questo?- ai diretti interessati situazioni realmente anomale, inspiegabili e ingiuste. Come ad esempio quella della tua Italian Factory, che ha investito a destra ed a manca (e non credo, per vostra fortuna, che le risorse vi difettino) trascurando sistematicamente Exibart nonostante l’attenzione che quest’ultimo ha sempre riservato se sempre riserverà; o come alcuni eventi che ci sfiancano di richieste di recensione salvo poi rispondere “compriamo su altre testate”; o come quando capita che alcuni spazi pubblici (e in tutta sincerità nella città dove vivo ho avuto modo di discutere più di una volta…) utilizzino i quattrini dei contribuenti per promuovere le attività di un museo comunale non attraverso le riviste migliori e più diffuse, ma mediante testate amiche (che magari fanno correggere l’articolo dal direttore del museo, prima di pubblicarlo. E non sto inventando), allocando stanziamenti pubblici a seconda delle antipatie, e non dell’efficacia dell’investimento. In presenza questi casi –ma ti ripeto, si contano sulle dita di una sola mano, le cose volgono al bello per noi e gli investitori (coloro che consentono l’esistenza di un sistema dell’editoria d’arte) che ancora fanno finta che Exibart non esista sono pochissimi e in palese cattiva fede-, in presenza di questi casi, dicevo, mi tocca dare un sostegno al mio staff commerciale e magari tentare di chiedere delucidazioni in prima persona. Mi pare il minimo, francamente. Da qui a dire che io vado in giro a vendere pubblicità ci corre un distanza che manco l’equatore… Fammi i nomi di un gallerista o di un curatore –che non sia riconducibile ai casi anomali e inspiegabili di cui sopra- a cui sarei andato a “chiedere pubblicità”. Quando mi telefonano per domandarmi informazioni sulle inserzioni non hanno il tempo di finire la domanda che già gli ho somministrato il numero di telefono o l’email dell’ufficio commerciale di Firenze. Non me ne occupo, non mi appassiona, non mi interessa e non credo che riuscirei a fare il prodotto che faccio se perdessi tempo a “chiedere pubblicità”. Non ho mai visto in tutta la mia vita professionale un contratto pubblicitario. Vabbene che ti sei arrabbiato per gli stupidi commenti dei lettori qui sotto, ma non capisco dove finisca l’eleganza che ti riconosco quando ti metti a diffamarmi su uno degli argomenti a cui più tengo. Dunque quello a cui non fa onore ciò che scrive sei te, non io. Anche quando mi accusi di fare “rivalità da pollaio”. Ma io ho tirato fuori Exibart dal pollaio dell’arte già da tempo (ma tu, ne sono convinto, non lo sfogli, e pensi ancora che il giornale sia una selezione de “il meglio” uscito sul sito. E dagliela una letta che sei un fine esperto di giornalismo ed editoria e così capisci di cosa ti parlo), l’ho tolto dal pollaio per portarlo nella grande stalla industriale e meccanicizzata dell’editoria professionale. Rispetto Arte molto più di altre testate di settore, ma non la considerò mia concorrenza, non ne leggo un numero da almeno due anni (questo vale per tutte quante le riviste d’arte, mi potesse prendere un colpo se mento) , non ci facciamo concorrenza sui contenuti, non ce la facciamo sulla distribuzione, ce ne facciamo molto poca anche a livello commerciale immagino. Dunque quale pollaio? Quale il mio interesse ad attaccare Arte?
Possibile mai che raccontare a qualche lettore distratto (o sfegatato fan di Pupo, dunque sintonizzato su altra emittente) che Striscia si è occupata del mondo dell’arte, debba essere considerato atto di guerra invece che banalissimo diritto di cronaca?
Ti saluto, e pensa alla proposta su Madera. Che se oggi potesse scegliere un giornale dove pubblicare la sua storia professionale, non credo avrebbe dubbi.
perche’ nessuno dei grandi nomi che hanno commentato qui sotto non commenta la testimonianza del partecipante al Premio Arte. Quello che viene affermato mi pare una cosa gravissima…
Ho vinto la targa oro nel 2000, fino adesso non ho ricevuto richieste di nessun genere, ne lire, ne euri. (mi hanno anche regalato la copia del giornale!)
e meno male che Alessandro Riva almeno dice che non sa come vanno le cose oggi ad Arte,
perchè di Arte di oggi stiamo parlando, non di quella del passato
tonelli non ti sopporto
Ah tromboni!
Ma la voce registrata dal telefono, nel video della signora hobbista pittrice, fosse quella dello sgarbino? ah…ah..
Ad ogni modo la lay-out della pagina sul Mondadori a me sembrerebbe più una breve presentazione-articolo. La pubblicità è tutt’altra cosa…credo
Meno male caro Tonelli che la sua rivista sia piena di ‘sfigatissimi lettori’ di ‘ridicoli grappoli di perditempo che si accalcano nel commentario’, perchè lo sappiamo bene… quanto la vendita di spazi pubblicitari benefici di questo!
Personalmente, trovo al quanto di cattivo gusto il suo incessante desiderio di far conoscere ai lettori la mancanza di stima di cui li onora. In fondo, senza di loro, anche lei si troverebbe a navigar in acque ben diverse… e poichè sono un signore, le dico: ‘chi è senza peccato scagli la prima pietra’. Dei suoi rattoppi e ‘articoli promozionali’ a favore del buon nome di ‘Arte’ e di qualche collaboratore, a noi ‘sfigatissimi lettori’…che vuole importi… a noi lettori interessa la sfigatissima arte, che sempre e comunque, rimane vittima delle vostre polemiche da quattro soldi…
Tonelli sei squallido.
Ho partecipato al Premio Arte Mondadori nel 2000 e sono stato selezionato tra i finalisti partecipando alla collettiva alla Posteria a Milano,sono stato contattato da Maurizio Sciaccaluga che mi ha incoraggiato a continuare e a mandargli le foto dei miei successivi lavori. In seguito nel 2003, in occasione di una mia personale, Sciaccaluga mi ha scritto un bell’articolo senza chiedermi nulla tranne che alcune informazioni utili. Il mio giudizio sulla rivista e sui critici che ci scrivono o scrivevano è altamente positivo e consiglio a quanti si sentono delusi dagli scarsi risultati ottenuti di analizzare se stessi e il proprio lavoro invece di sputare sentenze che non sono altro che stupidi luoghi comuni.I successi che otteniamo dipendono da noi e dalle nostre capacità, ma anche gli insuccessi…
Enrico Guarino
Arte è una rivista autorevole nel suo settore. Ha una diffusione capillare ed è sul mercato da 32 anni. Sono dati molto eloquenti, che non lasciano spazio a dubbi. Tuttavia, il collezionista avveduto,sa che tutto quello che si legge, non solo su arte, ma anche altrove,va valutato e verificato con attenzione anche attraverso altre fonti. Del resto, in una società multimediale come la nostra,dovrebbe essere molto facile verificare l’attendibilità delle fonti. Alcuni buoni consigli, in merito, si possono trovare su http://www.artemoney.blogspot.com.
mi meraviglia ,il fatto,che tutte ste critiche non prevalgono nulla,di positivo.Sta di fatto che tutti questi bravi artisti ,si illudano di essere,dei grandi!!!….Sapete che vi dico,un vero artista non pretende ne di dare ne ricevere ,il vero artista non deve invidiare nessuno e tanto meno criticare,lo fa per se stesso e nientaltro che amare l’arte ,la natura e tutti gli esseri umani e se possibile aiutare a crescere l’arte non farla morire ,il vero artista è come dire:chi trova un’amico trova un tesoro,io credo fortemente a chi mette l’impegno a prescindere da tutte le parole sprecate.l’arte è solamente gioia musica e grande dono divino ,chi la possiede è un grande ,perchè nulla pretende e nulla infrange questo unica etica.cordilmene saluti ,cabrini.
Spiacente,non sono sgarbina,sgarbato,scannato,Ah…AH…Ah.dice il proverbio cinese ,ride bene chi ride ultimo.L’unica cosa al mondo che vorrei esprimere,in parole POVERE e semplici e RIPETO;mio padre mi ha insegnato il grande rispetto,amare le persone per ciò che sono,in fondo se ognuno di noi ,analizziamo noi stessi,nel profondo del cuoricino,c’è un diavoletto,chi x bisogno ,chi per necessità,x spravvivenza…Ma io personalmente,cappucetto rosso,preferisco la coscienza,una dignità e non sono le parole che fanno posto…..alle propie idee,ma i fatti..Anche i pappagalli parlano ,l’importante è cio’ che si dice.Non sono la persona che si espone per interesse,come moda fare!…..ho benaltro da pensare. Guai tradirei mio padre che ha combattuto 7 anni,portando valore all’Italia sedesta si cinta la testa…..sono una donna coraggiosa anche senza armi!!!!!!!Combatto chiunque osi ,umiliare i diritti morali per un’incomprensione dovuta ai leoni della foresta!……
a sappiate ,chi ne paga le conseguenza, sono le nostre madri,i nostri padri ,famiglie patriarcali distrutte…Mi piange il cuore vedere tanto odio nel mondo ,mali incurabili,violenza…Perchè è cosi difficile invece amarsi….io non possiedo oro ne argento,ne potere ,ma so di possedere l’amore,perchè basti guardarci intorno per capire quanto siamo tutti soli.E siamo noi che uccidiamo i nostri cari,nonostante il mondo rotoli :nessuno chiede perdono,parole profetiche e messaggi ancora esclusi.Si suol dire ….è matto ,non sa intendere ne volere,una sciaquata di mano e via ,si chiude una parentesi…..E’VERO siamo in GUerra,contro un popolo che distrugge una bandiera , senza piu’ ideali ne DEMOCRAZIA…..per questo ora che non luccica…….e semina morte!……ma il giardino del Signore è vicino…..cordiali saluti,io sottoscritta…… (cabrini).
Spiacente,non sono sgarbina,sgarbato,scannato,Ah…AH…Ah.dice il proverbio cinese ,ride bene chi ride ultimo.L’unica cosa al mondo che vorrei esprimere,in parole POVERE e semplici e RIPETO;mio padre mi ha insegnato il grande rispetto,amare le persone per ciò che sono,in fondo se ognuno di noi ,analizziamo noi stessi,nel profondo del cuoricino,c’è un diavoletto,chi x bisogno ,chi per necessità,x spravvivenza…Ma io personalmente,cappucetto rosso,preferisco la coscienza,una dignità e non sono le parole che fanno posto…..alle propie idee,ma i fatti..Anche i pappagalli parlano ,l’importante è cio’ che si dice.Non sono la persona che si espone per interesse,come moda fare!…..ho benaltro da pensare. Guai tradirei mio padre che ha combattuto 7 anni,portando valore all’Italia sedesta si cinta la testa…..sono una donna coraggiosa anche senza armi!!!!!!!Combatto chiunque osi ,umiliare i diritti morali per un’incomprensione dovuta ai leoni della foresta!……
a sappiate ,chi ne paga le conseguenza, sono le nostre madri,i nostri padri ,famiglie patriarcali distrutte…Mi piange il cuore vedere tanto odio nel mondo ,mali incurabili,violenza…Perchè è cosi difficile invece amarsi….io non possiedo oro ne argento,ne potere ,ma so di possedere l’amore,perchè basti guardarci intorno per capire quanto siamo tutti soli.E siamo noi che uccidiamo i nostri cari,nonostante il mondo rotoli :nessuno chiede perdono,parole profetiche e messaggi ancora esclusi.Si suol dire ….è matto ,non sa intendere ne volere,una sciaquata di mano e via ,si chiude una parentesi…..E’VERO siamo in GUerra,contro un popolo che distrugge una bandiera , senza piu’ ideali ne DEMOCRAZIA…..per questo ora che non luccica…….e semina morte!……ma il giardino del Signore è vicino…..cordiali saluti,io sottoscritta…… (cabrini).
Quoto il signor paolo cabrini e il suo primo intervento riguardo la figura del vero artista, che non deve perder tempo in paranoie, sarebbe una mania di persecuzione!
Se uno dice chè vera “arte” la cascatella del noto Makhestadhimhed non infiAcia il valore dell’altrui arte! E poi si finisce per essere impiccioni e falsi.
Anche l’intervento di Roberto Caprini mi è piaciuto, mi piace quando non scrive le frasi prese dai cioccolatini, le parole povere hanno più dignità delle parole forti e ricche
ma miserabili d’animo. Oltre ad avere, come si sole dire “il fondoschiena più pulito del loro viso”. E’ un motivo ci sarà se tutte le altre parole non le vogliono stare vicino, e il forte termine in questione rimane sempre solo, a capo di paragrafi che quasi mai riesce a spiegare per intero; e, spesso, con due accenti, uno grave e uno acuto, sopra la testolina.
Inutile giustificarsi,
le incomprensioni ci sono e sempre ci saranno,
è come dare dei baci perugina a tutti in una piccola piazza, tutti accorrono e sopratutto, gli altri osservano e parlano..e già questi sono evidenti segnali di scarsa serietà in una persona.
Anche dalle nostre parti c’è stata la guerra, ma era una guerra tra civili, la faida: poco stile e poco onore è commentare (figurarsi scherzare) sui morti, innocenti, di faida. E non sono belve, è pochezza, mediocrità che il fard non può celare. E’ una parola scarsa, in una parola. Scarsa.
E’ forse uno sbaglio chiamare in causa i familiari per addolcire un “no”, anche se la destinataria di esso soffre palesemente di squilibri psicologici.
Del resto che dire, che si preferisce la fresca e dolce vaniglia a un raggrinzito e viscido peperoncino?
Certo, le vaniglie potevano essere una coppia giovane e bella per sottostare al sapore del peperoncino, che però ,indaffarato con complesse pippe mentali, non ha colto.
E ci può anche stare, perchè no, uscire nei canneti una volta ogni tanto, per non rischiare di prendere troppa polvere d’intonaco chiusa dentro casa, come dimostrano le impalcature mentali reiterate.
7 anni di guerra anche io, roverto, da 10 fuori casa, lavoro e studio,(e il titolo di studio in questo posto ce lo si deve guadagnare…non si compra come con le patenti!
Ma sono bastati i 15 giorni di vuoto assoluto), per farmi riapprezzare quegli anni bui 🙂
Nessun dorma,stanotte,sotto la neve bianca si nasconde la nera polvere.Mi scuoto,qualche brandello rimasto supino.Hai me!.Chi dice che i morti dormono?..Si odono urla”Munch”?sono le scie non di un rosso tramonto, ma bensi POLVERI,queste semmai,da replicare con urli acuti e testoline rapite dai mali piu’ oscuri,sono il cancro dei morti ,coloro che piu’ non sorridono e chi rimane colpito, anchesso da polveri taciute e non di vecchi casolari che ci han fatto strada,ne chiuse mura ,solo verdi appaiono,fili che ancor vibrano ,note sonore,custodi del mio TEMPO e bellezza reale. Non sono maliziosa,anche se nella mia ignoranza vedo, le cose lontane e tanto meno,ho espresso solo idee veritiere,non ci si scanna uno con l’altro,ripeto l’arte è un dono troppo importante ,ognuno deve credere in cio’ che fa,per se stesso è un’ancora di salvezza per i nostri valori,pure i grandi artisti del passato eran morti di fame,ma felici di sognare,comunque il grande premio l’anno avuto, sono tutt’ora qui nella memoria , oggi per portare avanti le loro sofferenze.Siamo signori!.Tutti lavoriamo ,si fanno sacrifici, x non sprecare cio’ che di bello abbiamo ereditato,e i malati?L’0ttanta x cento in Italia si curano con antidepressivi,se tanti consapevoli considerassero ,un’autoanalisi a processi psichici,dovremmo prima capire meglio la dottrina freudiana…Distinti saluti.(nessuno).
GRAZIE,bella la foto ,il volto è di aspetto semplice.cordiali saluti.l c.
Ma se invece fosse direttamente il direttore/editore a contattare un artista per vendergli un testo critico scritto da lui medesimo e due pagine? Ed il tutto in cambio di 2000 euro e qualcosa di più?
sono un artista e ho tentato piu’ volte di partecipare al concorso di arte mondadori.puntualmente mi hanno rifiutato!!ho capito che e’ un giro d’elite tra ricchi..il talento non centra contano solamente i soldi!!
L’arte in Italia è morta.