Un Alessandro Bergonzoni sornione ha presieduto la presentazione milanese della ventura quinta edizione di
Artelibro, appuntamento consolidato della rentrée in quel di Bologna a fine settembre. Quest’anno il tema è
L’arte di fare il libro d’arte, ma fra i topic v’è da segnalare senz’altro quello relativo ai “
mutamenti avvenuti nella filiera dell’editoria d’arte ad opera delle nuove tecnologie”. Lo spettro degli interlocutori resta assai ampio: per intenderci, dal grande pubblico che potrà seguire Aldo, Giovanni e Giacomo che, se confermati, si confronteranno col tema
Chi ha paura dell’arte contemporanea?, a quello degli specialisti della nicchia più angusta, che sicuramente si gusteranno la mostra dedicata ai
Vaticinia Pontificum alla Biblioteca dell’Archiginnasio. Tra gli appuntamenti, sarà certo partecipato il panel sulla proliferazione dell’arte contemporanea, sponsorizzato da UniCredit Group, che vedrà impegnati personaggi del calibro di Germano Celant e Pier Luigi Sacco, Dario Cimorelli e Hedwig Fijen; ancora UniCredit e ancora contemporaneità per la conversazione alla quale prenderanno parte, fra gli altri,
Mussat Sartor e
Pistoletto,
Ontani e
Zorio. Sul fronte mostre, fra le numerose iniziative va citata quella dedicata ai
Libri d’artista della collezione Liliana Dematteis in forza al Mart; e naturalmente non mancherà occasione per impegnare pure i più piccoli: col laboratorio condotto da Gek Tessaro oppure con lo happening organizzato dai dipartimenti educativi del Mart e del Castello di Rivoli. Spiace perciò l’assenza di alcuni editori nostrani di varia taglia, da Electa a Il Cigno, passando per Charta e Postmedia; così come la latitanza pressoché totale di operatori stranieri. D’altro canto, ci si potrà consolare con chi a Bologna ci sarà e proporrà le proprie novità: ad esempio la monografia sul
Futurismo a firma di Fabio Benzi, edita da Federico Motta. (
m.e.g.)
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