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Eh no, io fra due c… non ci passo! Imbarazzo alla mostra della Abramovic al MoMA

di - 18 Marzo 2010

È una performance storica, ma ora viene riproposta per la grande retrospettiva allestita al MoMA. Già assurta agli onori delle cronache, perché lei – la grande Marina Abramovic – realizzerà un’altra performance da record, sostando seduta all’interno del museo per oltre 716 ore, ovvero per tutta la durata della mostra.
Ma questa sta suscitando più di qualche imbarazzo: nel percorso infatti i visitatori sono costretti a passare fra due corpi nudi “piuttosto” ravvicinati, come si vede nella foto che ritrae un precedente allestimento. I performer si alternano, e può capitare di trovare protagonisti di sesso opposto, o dello stesso sesso.
Gli organizzatori stanno pensando come ovviare al problema; intanto Morgan Wolfe, un visitatore diciottenne, ha già deciso di rinunciare piuttosto che passare fra i due corpi (maschili) che lo attendevano….

[exibart]

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  • Si, forse la facciamo lunga.... ma certi atteggiamenti di machismo vecchia maniera, tanto preso più che altro a manifestare il proprio essere - a scanso di equivoci - correttamente e 'normalmente eterosessuale'..... (troppo ostentanto per essere autentico al 100%...).Perchè si sà - anche se non centra niente con questa mostra della Abramovic, la discussione a questo punto ha preso questa piega... E quindi: facciamo in pubblico tutti i bei discorsi della fisicità e della tolleranze; dell'accettazione. Ma poi eccoci a puntare il dito con malcelato fastidio, quasi disprezzo per chi solo accetta una situazione vagamente ambigua... In un contesto che dovrebbe esulare da menate del genre...Insomma facciamo tante belle aperture culturali, civili, mentali - tanto per essere moderni - ma poi eccoci a manifestare disprezzo, a puntare il dito a chiamrci 'noi e loro': perchè noi siamo di 'vecchia maniera...., ci piace ancora la figa'..., mica siamo quei 'culattoni' che si crogiolano a passare tra corpi di uomini..... Beh, insomma alla faccia del vivere civile, e della sensibilità, eumanità, insita - mi auguro - almeno di chi apprezza l'arte.
    Che tristezza...., niente da dire sul 18enne. E' libero di fare quel che vuole, ma se dichiara cose, si assume le sue responsabilità.
    Gli altri sono schoccanti, bulletti omofobi, che non vogliono sporcarsi le mani....Politically correct dalle 8 alle 17, ma poi giù duro. Viva 'svastichella'....

  • Riccardo magari tiu stesso hai subito un ingiustizia ma se pensi al tuo lavoro come apertura ti sei comunque perso la possibilità di sperimentare un punto di vista altro da te, dalla tua norma consuetudinaria....lontanissimo dalle mie intenzioni il giustificare qualsiasi forma di esibizionismo sessuale (a prescindere dal genere)....condivido in toto la reazione di pancia di Vittorio

  • Veramente io non ho subito nessuna ingiustizia, gli "omo" mi hanno rifiutato un lavoro perchè ero "diverso"...! se questa è l'ingiustizia io non la sento, sento solo tanto ribrezzo per quel ridicolo bipede con cui ebbi a che fare a "Culattonia" (Torre del Lago). Ognuno è libero di utilizzare la volumetria del proprio corpo come vuole ma penso che non sia il caso di urlare, politicizzare e quindi confermare una diversità collocandola con voluto utilitarismo.
    E poi piantiamola di voler vedere, perchè fa sempre comodo, "svastichelle" e fascisti con cui prendersela sempre... anche questo annoia, produce alternanza, che è nociva.
    Se ti piacciono gli uomini fallo e basta ma non lo esibire cercando di convincere che è giusto così, a non tutti piacciono certe installazioni...
    Quindi, caro Vittorio, posso dire che puoi pensare quello che vuoi con i tuoi affrettati discorsi che malamente scrivi. Non cambierò il mio pensiero.

  • Imponderabilia si riferisce a quella sensazione imponderabile, impercettibile che il visitatore prova di fronte ad una opera d'arte, nel momento in cui cerca di attraversarla.

    Sfiorare due corpi nudi può creare una certa situazione di tensione emotiva impercettibile (imbarazzo).

    Anche il non volere sfiorare questi due corpi ha però lo stesso effetto, anche se la reazione è opposta.

    Il desiderio dell'artista è raggiunto in ogni caso.

  • L'imbarazzo appartiene agli imbranati, il disgusto ad altri... non imbranati.
    L'opera d'arte in questione è roba vista e rivista, il desiderio dell'artista quindi non è raggiunto in nessun caso se si percepisce e si assimila questa, chiamiamola consapevolezza, può sicuramente e con successo rivolgersi ai soliti timidi ingenui assetati di false diversità e sensazionalismi vintage.

  • Veramente la mostra del MoMA che si aprirà a maggio descrive la carriera della Abramovic nel corso di quattro decadi e la performance del "passaggio fra corpi nudi" è presentata come opera storica. Il sensazionalismo vintage non c'entra niente.
    E' come dire che ci si dovrebbe sentire in preda a emozioni vintage guardando un'opera di Vermeer.

  • La mostra personale che il Moma di New York dedica a Marina Abramovic è in corso di svolgimento, è possibile assistere in rete ad alcune sue performance.

    http://www.moma.org/interactives/exhibitions/2010/marinaabramovic/index.html

    La retrospettiva presenta più di 50 lavori dell'artista. Documentazioni dei suoi lavori più importanti che hanno segnato la storia della body art e nuove azioni che testimoniano le sue ricerche nell'arco di quasi quaranta anni di attività.

  • Vermeer è percepibile diversamente, la sua arte è pittorica e appartiene al tempo della sua vita, non ci sono e non servono installazioni biologiche che richiamano immediatamente a una quotidianetà. Non si può riproporlo in altri modi, si può solo esibirlo in una mostra. Mi sembra un pò semplicistico e fuori luogo il paragone, non la penso così.

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