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C’è Vittorio Sgarbi, ma non siamo a Milano. Siamo infatti a Firenze, dove – nella stazione di Santa Maria Novella – il critico inaugura la monumentale opera Partenze di Giampaolo Talani, primo affresco realizzato in una stazione ferroviaria con l’antica tecnica rinascimentale. Patrocinata dalla Regione Toscana e dal Comune di Firenze in collaborazione con Grandi Stazioni, l’opera si inserisce nel piano di ristrutturazione e riqualificazione delle principali stazioni ferroviarie italiane. A più di due mesi dal “primo colpo di pennello” sui quasi 70 mq. del grande affresco che coniuga l’utilizzo di un mestiere antico con innovativi aspetti tecnici, viene finalmente svelata a studiosi, critici d’arte e grande pubblico, l’opera dell’artista livornese e la rivoluzionaria struttura progettata per accogliere e sostenere il “muro sospeso”.
Non per far critica preventiva, ma viene da chiedersi a che titolo un’operazione discutibile per definizione possa venire imposta ai viaggiatori ed ai turisti che affollano una delle più belle stazioni ferroviarie in assoluto. Cosa c’è di discutibile? Innanzitutto l’approccio: un affresco rinascimentale nel 2006 (con la tecnica del bon fresco, cita la nota stampa). Allora perché non sostituire gli Eurostar con dei treni a vapore, le biglietterie automatiche con dei telegrafi? Tuttavia non c’è da stupirsi, quando si parla di arte contemporanea Firenze non si smentisce mai…
Altro di discutibile? Ma certo, l’artista: non lo conosciamo, e dunque non possiamo che dar credito al fatto che sia un genio, visto che si è meritato di poter intervenire in un capolavoro dell’architettura contemporanea. Bizzarro però che un tale maestro esponga regolarmente presso la galleria Pio Fedi di Firenze, il Gruppo Culturale ex fornace di Capraia, la Galleria Nozzoli di Empoli e la Quadrature di Lamezia. Probabilmente non il top del panorama espositivo europeo…
E comunque sia, con tutto il rispetto di Talani e del suo curriculum, restiamo convinti che nella perfezione architettonica di Santa Maria Novella avrebbero stonato persino Anselm Kiefer e Alex Katz, figurarsi Talani.
I responsabili diretti di questa iniziativa (GrandiStazioni? Comune di Firenze? Entrambi?) pongono in essere in inquietante precedente. Il capoluogo toscano violenta uno dei pochissimi esempi di architettura contemporanea. Perché Santa Maria Novella, griffata Giovanni Michelucci, è un reale capolavoro del Razionalismo italiano. A quanto pare non sufficientemente rispettato.
Inaugurazione: mercoledì 20 settembre 2006 – ore 11.30
Stazione di Santa Maria Novella – Firenze
Per ulteriori informazioni: www.talani.it – www.grandistazioni.it
[exibart]
Già trovo Talani patetico e noioso, figuriamoci un suo affresco alla stazione di Firenze….mi dovrà venire la nausea ogni volta che vado a prendere il treno.
quando l’intelligenza abdica. che disgusto…
Visto come Firenze si muove nel rispetto dell’arte contemporanea mi chiedo sempre più come sia stato possibile che la “città” non abbia censurato la VB53 di Vanessa Beecroft. Auguri.
qual’e’ lo scandalo?
una tecnica antica non puo’ essere usata perche’ meno contemporanea?
un precedente? ma percarita’ se siamo pieni in Italia di schifezze di artisti sconosciuti o meno che ogni tanto realizzano opere pubbliche collocate anche in sedi storiche.
Non sara’ mica che per una volta uno di quelli che Sigolo definisce “sfigati” ha tolto il pane a uno dei soliti noti della “scena internazionale”?
Viva Sigolo, Viva Tonelli, Abbasso Talani
sarebbe corretto firmare queste opinioni con nome e cognome.
Sempre meglio del Cucchi della News successiva.
Ma è possibile che ogni qual volta si osa con nomi non politicamente inseriti e corretti si grida allo scandalo?
L’opera dell’artista la trovo sublimamente concettuale.Kiefer e Katz non avrebbero saputo e potuto far meglio …
Oggi per scandalizzare “veramente” bisogna fare un affresco! ahahahah! Forza Talani…
A morte il vecchiume accademico e snob dei compagni di merenda!
Exibart .nei commenti. ci insegna sempre qualcosa: Talani peggio di Cucchi. VERGOGNISSIMA
uno sfigato o cucchi o qualcunaltro. non è certo il nome che fa la differenza. il problema è che è una operazione di bassissimo profilo culturale. e non è certo la tecnica a fare la differenza (anzi si poteva dipingere pure come sono state fatte le caverne preistoriche). c’è chi si è lavato le mani o peggio ancora non ha la cultura di volere un’opera che esprima la nostra contemporaneità ed ha affidato l’incarico con le solite logiche da terzo mondo. avete presente fiorello che imita o.toscani?
vecchi! siete vecchi…
è sorprendente notare come ad un giorno dall’inaugurazione già tutti parlano/giudicano senza aver visto l’opera.
Talani, come chiunque altro avrebbe potuto fare ( e perchè gli artisti gelosoni non l’hanno fatto ? ) HA PROPOSTO di realizzare un’opera ed ha deciso di farla con una tecnica di cui è “padrone” – i treni a vapore non c’entrano proprio nulla. Poi, ai saputelli della situazione dico; la tecnica non conta. E’ IL RISULTATO. Oggi anzichè leggere la gazzetta dello sport al bar andatevi a vedere l’affresco e per un giorno godetevi l’arte senza fare tanta polemica.
firenze, città impossibile. da una parte il peso del passato: sproporzionato ormai alla dimensione culturale e storica della città di oggi. dall’altra il carattere impossibile di noi fiorentini: guai a cambiare qualcosa, guai a muovere foglia nel sacro cerchio del centro storico. interessi economici e nostalgia di una potenza che non esiste più da secoli formano la miscela: basta un onesto affresco per innescare il putiferio.
ai puristi, il cui punto di vista rispetto, vorrei ricordare che in data 1990 in occasione dei famigerati mondiali di calcio, è stato deturpato lo stadio comunale di Firenze, opera di Nervi altrettanto degna della stazione santa maria novella, con strutture del tutto incongrue e posticce (scale esterne, tabelloni, coperture di tribune) che ne hanno alterato il delicato equilibrio formale. non mi pare di ricordare una simile levata di scudi.
meglio un affresco di taliani che un light box di qualche artista i taliani….
viva l’arte e le sue trame….
Talani sarà anche classico e antitetico rispetto alla struttura su cui ha operato. In quanto alla polemica sul perchè proprio lui e non qualche nome stranoto a livello internazionale, questo non lo accetto. Si vede che oltre al talento tecnico (non so quello artistico) avrà i suoi buoni agganci … beato lui!
Un affresco puo’ benissimo essere contemporaneo, non e’ vero che e’ solo il risultato che conta. Il problema e’ CHI ha scelto questo sconosciuto Taliani e COME lui abbia ottenuto questo lavoro importante.
C’e’ stato forse un concorso e non ce ne siamo accorti? O e’ stata una regalia di qualche potente a un suo protetto/amico/amante/famiglio/cliente, ecc?
Purtroppo e’ vero che questa sembra essere la solita operazione culturale di bassissimo livello che da anni impiaga Firenze. Che tristezza! ( per non dire di peggio…)
Vi è mai capitato di osservare dal centro della rotonda verso piazza dell’Unità la stazione di Firenze di notte, illuminata? Forse è la più bella d’Italia, e forse è qualcosa di cui, per una volta a ragione, si può parlare con un certo sano campanilismo.
Molti fiorentini della generazione dei nonni ancora non si sono “ripresi” dalla costruzione di S.M. Novella, la costruzione della stazione sollevò infatti un sacco di polemiche…ma la grande differenza con lo scempio dell’affresco è che il progetto di Michelucci & Co. vinse un concorso e l’estetica e la funzionalità rappresentate da questo capolavoro del razionalismo erano all’avanguardia.
Anche nel bar della stazione ci sono degli affreschi, non il genere che probabilmente riscuote successo oggi, ma comunque notevoli.
Sono di Ottone Rosai e spesso non vengono neanche notati.
Ora se gli afreschi di Rosai, che non è propriamente uno sconosciuto, stanno sui muri del bar ci spiegassero che cosa ci fa l’affresco di Talani li dove è stato realizzato.
P.s. I vetri esterni della stazione sono rotti, le pensiline esterne erano e sono oscene…al brutto non c’è mai fine
ah, finalmente invece, un’opera vera, che ti apre il cuore. Il tema del viaggio, l’attesa, i sogni che ognuno porta con se, chissà dove. E chissà fin dove rotoleranno le palle di quelli che, incantati, rimarranno a guardarlo… magari oltre l’orizzonte, con i sogni di prima.
Se il cartone rispecchia solo in parte l’opera futura ,stiamo messi male!Miseruccia!Poco significativa.Si poteva scegliere il grande BOTERO!!!!!
Come mai lo ha fatto lui? perchè ha avuto l’idea ed è stato bravo a portarla a termine!
ARTISTI INVIDIOSI ABBIATE PIù IDEE INVECE DI MANGIARSI LE MANI! …e magari firmatevi!
roberto pepi
Per quanto rigaurda i Rosai, avrebbero bisogno di un bel restauro, dato che ormai sono quasi illeggibili, a causa della patina nera che si è depositata nel corso degli anni.
Per quanto riguarda Talani, brutta bestia l’invidia.
E poi almeno il coraggio di firmarsi, quello che ha scritto l’articolo lo poteva avere.
Leonardo Ceccarelli
che stupiddaggine ma che credete che l’arte contemporanea sia tutti scarabocchi e basta??
soprattutto a Firenze ne è una dimostrazione proprio gli affreschi di Ottone Rosai che per dispetto al Fascismo a dipinto un paesaggio che può essere qualsiasi posto della toscana! è qui che si trova la contemporanietà!! anche la stazione è un’opera del 1935 di Michelucci come omaggio al Fascio…..l’avete mai vista dall’alto?vi consiglio di farlo.L’arte contemporanea si rifà sempre al passato ricordatevelo.E chi non conosce Talani dovrebbe vedere le sue opere prima di dire che fa schifo o che non fa arte contemporanea!!
Vorrei sapere chi ha scritto questo interessante articolo… é un professore di storia dell’arte? Un noto critico? Un pittore represso? Quale titolo ha per esprimersi in questo modo su un artista contemporaneo? In una cosa però mi devo complimentare… non ho mai letto tante fesserie in 25 righe! Complimenti