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E’ ormai ufficiale. E’ stato vergato infatti sulle pagine di Le Monde il “je renonce” di François Pinault, magnate della moda in Francia e grande collezionista d’arte contemporanea. L’imprenditore aveva per anni sognato di costituire un museo delle sua collezione -il concorso era stato vinto dal giapponese Tadao Ando- sull’isola di Seguin, al posto delle dismesse fabbrice della Renault alle porte di Parigi. Dopo anni di incredibili trafile burocratiche il taycoon rinuncia ufficialmente. Ma l’amarezza è lenita dal recentissimo acquisto di Palazzo Grassi: “Venezia sarà il punto di partenza per le mie prossime avventure culturali“.
[exibart]
per contrappasso gli italiani andranno in francia?…mah…
carissimi fratelli,
noi possedendo il dono obiquità abbiamo intercettato proprio sulla versione odierna di LIBERATION la replica del sindaco, pardon, le maire de Boulogne…noooo non Bologna…dai Cofferati sta ancora aspettando l idea geniale da Maraniello…(a proposito,ma non sarebbe ora di passare alle proposte caro gianfranco? c aspettiamo grandi cose).
no, prprio Boulogne sur L Ile , la citta dove Pinault avrebbe dovuto investire: tenetevi stretti (e leggetevi libetation se non ci credete) 150 milioni di euro…che detti col vecchio conio fa 285 miliardi!!! quasi il 10% di quello che la cei incassa ogni anno con l 8 x 1000…
comunque il signor sindaco ha richiamato alle sue responsabilita il Pinault…il quale pare abbia anche qualche sospeso negli stati uniti con la giustizia…secondo liberation il magnate con l operazione veneziana avrebbe piu visibilita spendendo ,addirittura, molto meno: solo 40 milioni di euro…dunque non tanto per un eccesso di burocrazia (fonte Liberation dell 11/5/05).
la domanda di cotifava è … non ce lo laceremo mica scappare come al solito?