«Amo la centrale elettrica. Ogni volta che venivo a Londra mi continuavo a chiedere che cosa si sarebbe voluto farne. È così ben posizionata in città, era inevitabile che qualcosa sarebbe accaduto» ha dichiarato Frank Gehry al Financial Times. Che qualcosa sarebbe accaduto si sa da tempo, quando la centrale più famosa del mondo -Battersea Power Station- è stata venduta ad una holding immobiliare per farne una sorta di “castello” per nuovi e vecchi ricchi alla ricerca di quella che sarà la struttura residenziale più esclusiva, e costosa, della capitale inglese.
Ma succede anche che, in attesa dell’ampliamento del Guggenheim di Bilbao, per mano ovviamente dell’architetto canadese, sia proprio lo stesso Gehry ad unirsi ad un altro grande che a Bilbao ha contribuito a cambiare faccia, con la sua metropolitana: Sir Norman Foster.
I due lavoreranno fianco a fianco per la progettazione di una nuova striscia di otto acri nel progetto di riqualificazione della “cattedrale” industriale.
Un intervento che di certo non passerà inosservato, conoscendo l’estro e la magia di Frank Gehry, che testerà anche il gradimento degli inglesi nei confronti del suo primo grande progetto nel Regno Unito.
«Non credo che un edificio residenziale dovrebbe aspirare all’iconicità di una concert hall (a Los Angeles, per esempio?) o di un museo, ma abbiamo intenzione di lavorare sulla facciata, per darle nuovo carattere». Tremano i polsi? Beh, considerando che tutto sarà affidato ai lavori dello studio newyorkese capitanato da Rafael Viñoly, che ha “colpito” i londinesi con l’effetto lente della Fenchurch tower, che con la sua superficie vetrata inclinata è riuscita a deformare auto in sosta e a surriscaldare la suola delle scarpe di alcuni passanti, la scorsa estate, gli amanti della Battersea Power Station del disco dei Pink Floyd possono farsi il segno della croce. E in effetti, nell’ultimo mese, si è registrato un pellegrinaggio di quasi 40mila persone, che sono accorse per un ultimo sguardo prima dell’inizio del restauro. E allora, cosa rimarrà della vecchia Battersea, in questa nuova operazione d’autore che costerà qualcosa come un miliardo di sterline?