La recente acquisizione da parte del museo d’arte contemporanea di Villa Croce dell’opera ‘12.11.1972’ del Gruppo A12,
All’interno dell’installazione degli A12, allestita al piano seminterrato di Villa Croce, interverranno Enrico Ghezzi e Aldo Viganò per sviluppare le tematiche evocate da quest’opera. E’ inoltre prevista la proiezione di due pellicole connesse al progetto ‘12.11.1972’.
L’installazione degli A12 muove da una pagina dedicata agli spettacoli pubblicata da “Il Secolo XIX” di trent’anni fa, da qui il titolo ‘12.11.1972’, per sviluppare una sorta di indagine secca e oggettiva, che attraverso il continuo raffronto passato-presente, tende a evidenziare le trasformazioni del cinema e dei cinema, individuando in questo specifico divenire, un elemento per leggere la città contemporanea intesa come riflesso tangibile dei trend politico-economici che hanno cambiato nel tempo la società.
In questo senso Genova potrebbe essere intercambiabile con una qualsiasi altra grande città italiana e forse europea: Genova è stata scelta dal gruppo A12 per il mero accidente che l’installazione è stata realizzata per una galleria che opera in questa città. L’installazione è costituita da 85 schede, ciascuna delle quali corrisponde ad una delle sale cinematografiche attive in quella data a Genova. Questi fogli nella parte alta presentano un’instantanea che mostra il luogo nel presente, mentre lo scritto in basso si riferisce alla trama del film in programmazione allora. Le schede di Tuttocittà indicano l’ubicazione dei cinema, mentre altre schede di natura più tecnica forniscono ulteriori informazioni riguardo alle sale: anno di costruzione, di chiusura, numero di posti sedere, titolo del film in programmazione.
Le immagini del video sono una sorta di “blob” costruito scegliendo alcune sequenze delle pellicole riportate sulla pagina del ’72 de “Il SecoloXIX”, mentre il sonoro è stato registrato nel multisala del Porto Antico, durante il percorso che dal parcheggio conduce alle sale di proiezione. Un raccoglitore dal sentore vagamente “seventies” è stato ideato per contenere schede e DVD.
Il Gruppo A12 si è formato Genova nel 1993, è un collettivo di architetti costituito da Nicoletta Artuso, Andrea Balestrero, Gianandrea Barreca, Antonella Bruzzese, Maddalena De Ferrari, Fabrizio Gallanti, Massimiliano Marchica. A proposito del modo di intendere l’architettura di A12 e Stalker, Hans Ulrich Obrist ha parlato di miracolo italiano appena incominciato.
Interrompendo la fissità disciplinare per muoversi trasversalmente, ma con modalità peculiari alla loro formazione, nel territorio dell’arte contemporanea, il Gruppo A12 ha partecipatoa numerose mostre pubbliche nazionali e internazionali. Nell’immediato futuro sono stati invitati alla Biennale di Shanghai e Francesco Bonami, curatore della prossima edizione della Biennale di Venezia, ha affidato a Massimiliano Gioni e Gruppo A12 rispettivamente la curatela e l’allestimento della geografia del Padiglione Italia.
Enrico Ghezzi è studioso di linguaggio cinematografico e di comunicazione, oltre che ideatore di programmi televisivi come “Blob “, la rubrica che ha lanciato un nuovo modo di fare TV e che, smontando o esplicitando le modalità comunicative del mezzo televisivo, fa del raffinato e intellettualistico gioco linguistico la propria caratteristica dominante. In Fuori orario , il contenitore notturno di Rai Tre, Ghezzi, mostra “cose mai viste” proponendo ai cinefili immagini di film invisibili e di culture cinematografiche dailinguaggi lontani ed estremi. Direttore del festival cinematografico di Taormina dal 1991, si è cimentato personalmente con la regìa girando un cortometraggio (“Gelosi e tranquilli“), ha scritto diversi libri (come Paura e desiderio – cose (mai) viste 1974-2001), numerosi articoli per diverse riviste specializzate -come Filmcritica, o quella da lui fondata: Il Falcone Maltese- ha inoltre collaborato a diversi saggi che spaziano dalla filosofia al porno, in veste di curatore o attraverso contributi come introduzioni e prefazioni.
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