06 novembre 2002

Genova, nuovi progetti di fruibilità per i musei di Via Garibaldi

 

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Il progetto dei Musei di Strada Nuova si fonda sulla scelta di collegare in un percorso di visita unitario i tre palazzi di via Garibaldi (l’antica Strada Nuova) di proprietà comunale – Palazzo Rosso e Palazzo Bianco, già adibiti a musei dalla fine dell’Ottocento, e Palazzo Tursi, finora sede dell’Amministrazione Comunale cittadina, ma per scelta precisa di politica culturale d’ora in poi destinato in prevalenza a uso museale e di alta rappresentanza – e di farne “il cuore e il cervello” di un “polo museale” consacrato all’arte antica, integrato e ottimizzato dal punto di vista della gestione e dei servizi.
Nel 2004, la prima fase del progetto sarà completata e la città potrà già disporre di una “struttura culturale” unica per dimensioni, caratteristiche, qualità e prestigio: una vera e propria “strada-museo”, capolavoro della cultura architettonica ed abitativa genovese, accoglierà il cittadino e il turista. Questo percorso museale sarà idealmente e funzionalmente collegato con i percorsi turistici che, attraverso la città vecchia , condurranno i visitatori dell’area rinnovata della Darsena al nuovo Polo dei Musei di Strada Nuova.
Per i suoi caratteri strutturali e di innovazione, la Compagnia di San Paolo ha sostenuto con entusiasmo il progetto in qualità di partner. L’obiettivo strategico è quello di dar vita a un percorso museale agevole e facile da percorrere ma articolato e ricchissimo, che farà sentire al visitatore – soprattutto al turista, in questo caso – il desiderio di passare in Strada Nuova un’intera giornata, resa più gradevole dalla possibilità di fruire di spazi di sosta e di riposo, all’aperto e al coperto, di spazi di lettura, di ristoro, di acquisto di libri e di ricordi. Un’occasione culturale unica, insomma, e parecchi buoni motivi per passare a Genova più di un giorno.
Per il cittadino genovese, anche il più affezionato frequentatore dei musei della propria città, sarà una novità sbalorditiva scoprire proprio in un luogo centralissimo, che poteva ritenere sì bellissimo ma di cui presumeva di conoscere tutto, nuove occasioni di interesse, di scoperta e di meraviglia: le collezioni museali esposte arricchite in misura sensibile; nuovi spazi monumentali da scoprire, spazi aperti di grande bellezza: cortili e a giardini in cui sostare e disponibili a ospitare anche manifestazioni culturali e di spettacolo.

Palazzo Rosso : una dimora-museo seicentesca che ospita le collezioni d’arte e gli arredi storici della famiglia Brignole-Sale in ambienti di spettacolare qualificazione architettonica e decorativa. Già dal 2004 la galleria disporrà di nuove sale – il cui numero è destinato ad aumentare fino a un totale di 52 con la conclusione della seconda fase del progetto – in cui presentare dipinti e mobili di gran pregio finora esclusi dall’esposizione, e mostre di grafica (disegni, incisioni, fotografie…). Nell’ambito dello sviluppo dei percorsi risulteranno pienamente godibili il grande terrazzo che si affaccia su via Garibaldi e, pur con limiti d’accesso, il belvedere sul colmo del tetto. Oltre a un auditorium da 300 posti, il pubblico potrà giovarsi inoltre, in altri spazi di nuovo allestimento, di un centro integrato per lo studio e la ricerca, che consentirà la consultazione, oltre che del Gabinetto Disegni e Stampe, della biblioteca di storia dell’arte (la più ricca della regione), dell’archivio fotografico, delle collezioni topografica e cartografica, in modo che i musei genovesi svolgano in modo compiuto e adeguato ai tempi e alle nuove tecnologie quelle che, insieme alla conservazione, alla fruizione e alla divulgazione, sono le sue funzioni peculiari.

Palazzo Bianco : una pinacoteca, la principale della regione, capace di offrire lo spaccato più ricco e articolato della produzione pittorica a Genova e in Liguria tra la fine del Quattro e il Settecento, con aperture di alto livello alle realtà fiamminga, spagnola e italiana. Il percorso espositivo principale -del quale saranno conservati e restaurati gli allestimenti di Franco Albini e Caterina Marcenaro, divenuti ormai un paradigma della museografia contemporanea – sarà arricchito notevolmente: dalle attuali 20 sale (con circa 180 opere) si passerà a 28 (con circa 340 dipinti esposti), cui si affiancheranno altre 18 sale che offriranno al visitatore con maggiori esigenze la possibilità di ampliare la visita normale e porterà a circa 540 il totale delle opere visibili al pubblico in via ordinaria. Nel primo ammezzato avranno anche sede le Collezioni Tessili, con zone di conservazione e di esposizione apposite.
Tutti i piani dell’edificio saranno accessibili anche ai visitatori con problemi motori per mezzo di due ascensori, invisibili all’esterno; nuovi servizi saranno disponibili al piano terreno, insieme a una sala dedicata alla storia dell’edificio e delle collezioni, mentre al piano nobile si troverà uno spazio di sosta e di riposo. Una struttura architettonica di nuova progettazione, invisibile dall’esterno, collegherà comodamente le sale espositive in Palazzo Bianco a quelle poste nel vicino Palazzo Tursi.

Palazzo Doria-Tursi: e infine un terzo palazzo – il più grandioso costruito in città nel “Secolo dei Genovesi” per un privato cittadino – che ospiterà l’espansione della Galleria di Palazzo Bianco ed offrirà – nelle sale del piano nobile – un’ inedita esposizione di opere d’arte decorativa ed applicata (arazzi, mobilio, ceramiche genovesi, oltre alla celebre raccolta delle monete, dei pesi e delle misure ufficiali dell’antica Repubblica di Genova), oltre alla possibilità di visitare le sale monumentali fin qui riservate al Sindaco, insieme a quella che già ospita il violino e i cimeli paganiniani (dove, in nuova chiave espositiva, saranno visibili pezzi celeberrimo, come il “Guarnieri del Gesù ” ma anche altri strumenti, oggetti e cimeli assai meno noti al largo pubblico).

Il “sistema” dei giardini e dei cortili: una vera e propria “corona” di giardini, diversi per connotazione e “spirito” (quello fra Palazzo Bianco e Palazzo Tursi, che si affaccia sulla sottostante via Garibaldi; quello a nord di Palazzo Bianco, con i resti rimessi in valore della chiesa gotica di San Francesco di Castelletto; quello retrostante Palazzo Rosso, con la sua sistemazione albiniana), e di cortili, di terrazze, di “miradori” panoramici affacciati sul centro antico. Il tutto circondato da edifici di grande bellezza.

Musei ricchi, aperti e accoglienti, che – senza negare nulla della loro storia, della loro tradizione e delle funzioni loro proprie, anzi potenziandole e aggiornandole con l’impiego di nuove tecnologie – sanno diventare una “struttura” della città, una risorsa culturale moderna e disponibile.

[exibart]

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