Sono gli artisti, per lo più americani, scoperti e amati dal grande mecenate italiano Giuseppe Panza di Biumo. All’inedito banchetto allestito nello spazio della Galleria Studio la Città di Verona, la gallerista Elène De Franchis ed il Conte Panza hanno invitato per il pranzo critici e amici, ma soprattutto i vari David Simpson, Julia Mangold, Phil Sims, Max Cole, Stuart Arends (in foto un suo lavoro), Lawrence Carroll, ecc. L’inaugurazione del nuovo Mart di Mario Botta è stata occasione che ha favorito questa piccola e storica riunione all’insegna dell’arte, conservando il Museo di Rovereto un importante nucleo di opere provenienti dalla collezione Panza. “Pezzi ” della sterminata collezione del Conte, uno dei più importanti mecenati del nostro tempo, responsabile primo della promozione e diffusione della ricerca minimalista americana, si trovano al Moca e alla Guggenheim di NY, a Palazzo Ducale di Gubbio, alla Gran Guardia di Verona, a Palazzo Ducale di Sassuolo, al Museo Cantonale di Lugano e, appunto, al Mart di Rovereto. L’archivio è depositato presso il Getty Center for Art and Humanities di Los Angeles, mentre è noto che la splendida villa settecentesca Menafoglio Litta Panza, nei pressi di Varese, dove si conservano preziose opere d’arte africana e precolombiana, ma soprattutto alcuni capolavori dell’arte minimal americana (James Turrel, Dan Flavin, ecc.) è stata donata al F.A.I. nel 1996.
[exibart]
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Ho visto il video dell'edificio MART sul Kataweb. Architettura molto spaziosa,luminosa, spettacolare, anche se un po' spettrale dal mio modo di vedere.
Un progetto molto ambizioso e lungimirante. Per il banchetto, beh buon per loro che se la celebrano e se la cantano tutta tra di loro.
Chissa' un giorno saranno ricompensati dal MIGHTY GOD per quello che fanno.
PER ME POSSONO ANDARE TUTTI A CACARE.
L'ARTE E' COSA SERIA, NON PER PREZZEMOLISTI DA SALOTTO PSEUDO COLTO.
FANCULO
NIK
Viva il presidente operaio!