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Nel centenario della sua nascita, la Sardegna continua a ricordare la grande figura di Maria Lai, tra le artiste italiane più influenti e conosciute anche all’estero per la sua raffinatissima ricerca incentrata, tra gli altri argomenti, sulla rilettura contemporanea delle tradizioni e degli archetipi. Alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari, è stato infatti presentato il secondo appuntamento di “Opera Sola Maria Lai”, progetto espositivo dei Musei Civici di Cagliari, dedicato all’artista nata ad Ulassai, il 27 settembre 1919, e scomparsa a Cardedu, il 16 aprile 2013.
Il concept espositivo, giunto al suo secondo anno, prende spunto da una riflessione di Umberto Eco ed è stato inaugurato nel 2017, con Cariatide, di Amedeo Modigliani. Con “Opera sola Maria Lai”, i Musei Civici propongono un percorso di conoscenza della grande artista, seguendo i ritmi stagionali. Per tutto l’anno, a ogni stagione, è prevista l’esposizione di un’opera, corredata da un ricco apparato di approfondimento, per mettere in luce aspetti meno noti o inediti dell’arte e del pensiero di Maria Lai e del contesto in cui operò.
Dopo Donne al setaccio (1958-60), un inedito dell’Archivio Maria Lai presentato al pubblico lo scorso 10 febbraio, sarà la collaborazione con Magazzino Italian Art Foundation – Fondazione statunitense situata nella vallata dell’Hudson, il cui lavoro è incentrato sulla promozione dell’arte dei grandi maestri italiani – a portare nel capoluogo sardo Telaio e Armi di Pace, due opere riunite nell’allestimento come la stessa Lai aveva disposto nella sua residenza cagliaritana. Il Telaio, firmato e datato 1972, unisce al legno e all’acrilico piccoli oggetti di recupero dove si alternano sottili stecche di legno, palette e bastoncini di gelato dipinti che scandiscono ritmi verticali all’opera completata da delicati petali colorati che l’artista inserisce in un lavoro che appare vivace e ironico. Le Armi di Pace si presentano come delle lunghe lance in legno con la parte terminale in terracotta. Tutti gli esemplari differiscono nella parte lignea ma sono uguali in quella in terracotta, che presenta una decorazione a stampo con motivo a spiga, presente in altre opere della sua produzione come simbolo di fecondità.
A seguire, dal 12 ottobre e sino all’8 dicembre, protagonista del progetto Opera Sola sarà Veduta di Cagliari, un acquarello del 1952, raffigurante la città in cui Maria Lai visse, ancora in prestito da Magazzino Italian Art Foundation, a completare un percorso di collaborazione, nel nome dell’artista sarda, tra le istituzioni dei due continenti. La fine della mostra coinciderà con il ritorno in Galleria Comunale d’Arte del Telaio, attualmente in prestito al MAXXI di Roma per l’esposizione “Tenendo per mano il Sole”.
Ma l’arte di Maria Lai respirerà anche in altri luoghi. «Ho fatto una proposta: che in ogni scuola, dall’asilo all’università, si prepari una stanza, piccola, come un tabernacolo, per accogliere un’opera d’arte alla volta per almeno quindici giorni. Questo è il mio capolavoro più grande, se riuscirò», diceva nel 2004. E a settembre, anniversario della nascita dell’artista, i Musei Civici di Cagliari realizzeranno il suo desiderio, allestendo nelle scuole una sala dedicata dove i ragazzi potranno accostarsi alla sua arte e al suo pensiero, con il supporto degli educatori dei MCC. Attualmente, sono in fase di definizione gli accordi e le modalità per il prestito delle opere alle scuole.