Categorie: Speednews

Il Caravaggio desaparecido. Mangiato dai topi. O dai porci? La versione del Procuratore Antimafia Pietro Grasso |

di - 27 Aprile 2012
Lo riporta dalle pagine di EosArte il giornalista, pittore e antiquario Pierluigi Massimo Puglisi: domandando al Procuratore Capo Antimafia Pietro Grasso che fine ha fatto la Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, olio su tela del 1609 del Caravaggio, trafugato dall’oratorio di San Lorenzo di Palermo nel 1969 e mai recuperato, la risposta è stata una doccia fredda: «Ci vorrebbe tempo perché è una lunga storia, ma riteniamo che il quadro sia finito nelle mani di ignoranti che l’hanno nascosto in una porcilaia, dove i porci poi se lo sono mangiato».
La notizia era stata rivelata anche dal pentito Gaspare Spatuzza, alla fine del 2009, ma non era stata contemplata come fonte attendibile. Ora, che invece è direttamente Grasso a rivelare la storia, anche “presumendo” un po’, il messaggio è più chiaro: è inutile sperare che il dipinto salti fuori da una collezione o da un caveau di qualche “illuminato” boss, perché non sarà così. Duecento milioni di euro è la stima per un dipinto del genere secondo Puglisi, per un capolavoro andato perso per sempre, sul quale negli anni tutti si sono interessati alla storia della scomparsa, con la flebile speranza di rintracciarlo: «Grasso, meglio di tutti noi, conosce le vette della violenza mafiosa, e lancia questo messaggio: “dove c’è mafia, anche Caravaggio finisce preda dei porci”» ha ricordato Puglisi.
La vicenda del furto fu anche da spunto per Leonardo Sciascia che scrisse il racconto Una storia semplice. Diversi pentiti negli anni diedero spiegazioni circa il trafugamento dell’opera, indicandola come l’oggetto di potere degli alti vertici della malavita, altri come pegno che lo stato italiano aveva rifiutato. Spatuzza aveva riferito che la tela negli anni Ottanta era stata affidata al clan dei Pullarà, che l’avrebbero nascosta in una stalla fuori città, dove, senza protezione, fu rosicchiata da topi. I resti della tela sarebbero stati poi bruciati. Ad oggi però, porci o topi, il risultato non cambia. Lascia semplicemente una profonda amarezza e sconcerto.

Visualizza commenti

  • Non ci credo neanche se è vero. Qui lo dico e qui lo nego, mi sembra una fola atta a farci capire che il quadro è meglio che ce lo scordiamo.

Articoli recenti

  • Film e serie tv

L’eterno ritorno alle origini: Grand Tour, l’ultimo film di Miguel Gomes

Presentato in anteprima a Roma, l’ultimo film di Miguel Gomes è una storia d’amore e d’avventura, travagliata e dinamica, ambientata…

30 Novembre 2024 10:20
  • Mostre

Il realismo magico della pittura: Rafal Podgorski alla Fondazione Czok di Venezia

Gli spazi della Fondazione Marta Czok di Venezia ospiteranno una mostra dell’artista polacco Rafal Podgorski, che ce ne parla in…

30 Novembre 2024 8:20
  • Mostre

Vedere il mondo e catturarlo: un’intervista a Steve McCurry

In occasione della mostra UPLANDS&ICONS, che inaugurerà il prossimo 6 dicembre a Biella, Steve McCurry ci parla delle emozioni dietro…

30 Novembre 2024 0:02
  • Arte contemporanea

Alla Fondazione Galleria Milano ha aperto l’archivio Somaré, con un’antologica dedicata al pittore

La Fondazione Galleria Milano presenta la mostra dedicata alla pittura di Sandro Somarè, inaugurando l’Archivio e il catalogo ragionato di…

29 Novembre 2024 21:00
  • Arte contemporanea

Arte, corpo e territorio: l’opera di Irene Coppola per il Premio Ca’ del Bosco

Irene Coppola ha vinto il premio di Scultura Ca’ del Bosco, con una installazione site specific per l’azienda vinicola nel…

29 Novembre 2024 19:04
  • Mercato

Dal TEFAF al NMWA di Tokyo: nuova casa per il capolavoro di Lavinia Fontana

Il ritratto di Antonietta Gonzales è stato acquisito dal National Museum of Western Art di Tokyo. A marzo era in…

29 Novembre 2024 17:10