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Il corno di Caserta. Che succede se davanti alla Reggia si installa, abusivamente, un mega simbolo anti-jella?

di - 12 Dicembre 2013
Viene in mente il titolo “pecoreccio” di un vecchio film degli anni ’70: Non drammatizziamo, è solo questione di corna. E con questa storia calza a pennello. Cosa succede? Succede che a Caserta, in faccia alla Reggia, si è installato un corno rosso peperoncino – di quelli anti-jella, tanto cari in alcune zone del Sud, insieme all’adagio “Aglie fravaglie e fatture ca nun quaglie”. L’opera è dell’artista Lello Esposito, pittore e scultore non nuovo a tematiche del genere, il valore della statua 70mila euro. Messi in piazza dal sindaco Pio Del Gaudio grazie ai Fondi POR, quelli del Programma Operativo Regionale dedicati alla cultura per intenderci, e che solo in cultura possono essere spesi.
Ma quel che viene da dire, oggi, dopo una messa in posa di due giorni, è che non va bene un corno di tutta questa faccenda, che ha fatto imbufalire anche Antonia Pasqua Recchia, Segretario Generale del MiBACT, che pare abbia chiamato gli uffici comunali della città campana ordinando la rimozione di “quello scempio” per cui l’Unesco potrebbe togliere la tutela alla grande villa. La risposta del sindaco è stata che il grande corno scaccia malocchio altro non è che una provocazione, messo lì in occasione della sezione invernale del Leuciana Festival. Good Luck, Caserta, questo il titolo della scultura, ha però anche un altro problemino: è stato installato abusivamente: la Soprintendenza ha fatto sapere di non aver ricevuto alcuna comunicazione per la messa in scena della struttura.
«La nostra è una provocazione positiva, davanti alla facciata di uno dei nostri monumenti principali finora confinato a non essere elemento dell’economia della cultura cui tutti aspiriamo. Sono certo che saranno comprese e condivise le nostre ragioni, le nostre motivazioni che spesso esprimiamo con ansia e preoccupazione ma con indubbia determinazione, per la voglia di suscitare attenzioni per Caserta. Oggi lo abbiamo fatto con una provocazione forte. Sono certo che lo stesso ministro Massimo Bray condividerà, ancora una volta, le nostre motivazioni» ha detto il sindaco Pio Del Gaudio.
Ma intanto la folla, per una volta tanto, chiamata anche sui social network a discutere dell’iniziativa, sta dalla parte dell’arte e non della provocazione, e in un profluvio di commenti si legge di sdegni, disgusti, vergogne e vomiti nei confronti della lingua rossa svettante davanti a una struttura – la Reggia – che ogni giorno di più necessiterebbe di seri interventi di manutenzione, più che di spot temporanei. Come andrà a finire? Intanto la promessa dal vertice del comune è che il corno resterà lì fino alla fine del festival…Good Luck Caserta! È proprio il caso di dirlo, oggi come non mai!

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  • Ma che film pecoreccio? Non drammatizziamo eccetera è un gran bel film di François Truffaut. Con Jean-Pierre Léaud, Claude Jade, Hiroko Bereghaur, Ada Lonati, Clade Vege. continua» Titolo originale Domicile conjugal. La volgarità è solo dei distributori italiani....

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