Categorie: Speednews

Il Futuro è stupido. L’intervento di Marco Angelini presso Facto, a Montelupo Fiorentino

di - 10 Dicembre 2018
Fino al 19 gennaio 2019, sarà l’intervento di Marco Angelini a impregnare della sua ironia gli ambienti di FACTO, primo art-coworking in Toscana, a Montelupo Fiorentino, presieduto da Slvia Greco. Perfettamente calzante è l’idea di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, curatrice della mostra,di omaggiare – con un ulteriore riferimento a Jenny Holzer nella citazione tradotta del titolo – la riflessione di Dino Buzzati sulla pretenziosità formale del tempo futuro in lingua italiana, rispetto alla meno arrogante intenzionalità espressa da quello inglese. Il tutto strettamente legato alla poetica di Angelini che, con cauta e compiaciuta sfida all’irrefrenabile scorrere del tempo, medita nella metodica, laboriosa e lenta preparazione dei colori, tutti irripetibili e associati, quasi alchemicamente, a polveri e materiali insoliti sulla tela.
Ciottoli, feltro sfrangiato, palline da ping-pong e persino lastre radiografiche compaiono nei suoi collage, meglio definibili post-pitture, a creare forme ora geometriche ora biomorfe, tra reticoli e ondulazioni, in un misto di post-astrattismo e post-dadaismo che coniuga, nella parvenza concettuale, la celebrazione per la Natura al gusto per la pacata irrisione del quotidiano, nei lavori dell’artista romano defunzionalizzato. È il caso delle pale di un ventilatore letteralmente cucite alla tela e collegate da un grosso filo di lana nero a una pallina da tennis. Oggetti questi che, nel disinvolto aggetto sulla tela, aggiungono al pensiero sulla dimensione temporale un’indagine sulla componente spaziale, altresì osservabile in ulteriori percorsi trapunti su tela – non più “schermo” bensì reificata – ma anche nella posizione di certe cornicette distaccate dai piccoli telai che inquadrano. Ridotta è la tavolozza dedicata a ogni singola opera al fine di non distogliere l’osservatore dallo studio che ciascuna reca ma anche per concentrare in poche selezionate essenze i residui mnemonico-cromatici personali dei viaggi dell’artista.
Chicca dell’allestimento è infine la poetica installazione site specific in cui originali acchiappasogni, con colorati nastri e pendagli abbaglianti come cd-rom, intervallano la più alta di due cascate di strisce bianche. Sono loro che, con la frase/titolo della mostra su di esse manoscritta e iterata, ricordano al pubblico quanto il futuro sia stupido. (Eliana Urbano Raimondi)

Articoli recenti

  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Carmine e Celestina sono due "scugnizzi" che si imbarcano su una nave per l'America. La recensione del nuovo (e particolarmente…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Bonhams ospiterà una mostra dedicata alla fotografa Lee Miller

Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…

21 Dicembre 2024 22:22
  • Mostre

Lasciarsi toccare dal colore. La pittura di Ingrid Floss sbarca in Italia

Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…

21 Dicembre 2024 18:30
  • Mostre

I gioielli e la poetica dell’abitare. La lezione di Andrea Branzi in mostra a Milano

10 Corso Como continua il suo focus sui creativi dell'arte, del design e della moda con "Andrea Branzi. Civilizations without…

21 Dicembre 2024 17:20