Il nuovo allestimento della Galleria 1 al piano terra del MAXXI-Museo Arte Contemporanea XXI secolo di Roma, si presenta al pubblico con “Lo Spazio dell’Immagine”, citazione manifesta di una grande e storica esposizione tenutasi a Foligno nel 1967, incentrata sul rapporto tra oggetto e spazio da esso occupato.
Tra gli obiettivi del museo c’è quello di «rendere la collezione viva con l’intervento dei protagonisti», queste le parole con cui il direttore MAXXI-Arte, Bartolomeo Pietromarchi, ha salutato i presenti all’opening. Un lavoro, da parte del MAXXI, che continua la sua missione sul contemporaneo alla ricerca del “presente sempre più presente”, una missione che fa fede al nome che il museo porta, puntando sui giovani artisti e sul rinnovarsi spesso con la volontà di mostrare un quadro sincero delle migliori proposte artistiche del presente. È abitudine del MAXXI, infatti, invitare spesso gli artisti esposti a raccontarsi e a colloquiare con il pubblico, come nel caso della conversazione d’autore tenutasi, in occasione dell’opening, con Nico Vascellari e Andrea Lissoni, senjor curator della Tate Gallery di Londra. Una conversazione d’autore che si è trasformata ben presto in un autoritratto sincero di Vascellari e del suo percorso artistico, guidato da Lissoni che ha seguito tale percorso prima ancora che arrivassero, per l’artista, riconoscimenti nazionali e internazionali.
Per l’occasione è stato presentato il catalogo di Revenge, opera presentata da Vascellari alla Biennale di Venezia del 2007 e riallestita al MAXXI nel giugno scorso con una performance negli spazi solitamente non deputati all’esposizione, cioè i sotterranei del museo. Revenge riassume la ricerca artistica di Vascellari, incentrata sulla dimensione sonora e ambientale unita al carattere relazionale e performativo. Anche questa opera fa parte delle nuove acquisizioni del MAXXI e insieme a un altro suo lavoro è allestita negli spazi riattivati della galleria al piano terra. Spazi in continua trasformazione che cercano di seguire il tempo dell’arte riproponendolo in tempo reale.
Ad accogliere il visitatore nel primo ambiente della galleria, le nuove acquisizioni del museo che, solo nel 2018, sono state più di settanta. Da Monica Bonvicini, con la sua imponente installazione colorata, ai disegni su carta di Pablo Echaurren, passando per Invisible man di Yinka Shonibare MBE e per la sezione fotografica che mette in mostra i lavori di Hassan Hajjaj, Paolo di Paolo e Paolo Pellegrin, che ritorna anche negli spazi alti del museo, con un’importante esposizione personale, ancora in corso, curata da Germano Celant. Nella seconda parte dell’allestimento della galleria, invece, i temi di Foligno e, quindi, la riflessione su oggetto e spazialità, che mettono in contatto opere già facenti parte della collezione con alcuni nuovi ingressi, tra cui due opere di Giulio Turcato e una realizzata per l’occasione da Marco Tirelli. (Serena Schioppa)