09 marzo 2012

Il “Metodo Abramovic”, al via tra pochi giorni al PAC, infiamma Milano. Eugenio Viola, curatore della mostra, ci regala qualche anticipazione

 

di

Marina Abramovic al PAC

Sulla pagina facebook del PAC, il Padiglione di Arte Contemporanea di Milano, sono già postate le prime fotografie degli imballaggi e quella dell’artista presente all’interno dell’istituzione che qui pubblichiamo. I biglietti per partecipare alla performance con la Abramovic sono già esauriti e fan e curiosi sono in fermento per questo nuovo progetto dell’icona della Performance. Abbiamo chiesto qualche anticipazione ad Eugenio Viola, che con Diego Sileo, curerà il milanese “Abramovic Method”
Iniziamo parlando di come sarà strutturata la mostra, quali pezzi saranno protagonisti e come sarà l’allestimento.
«La mostra sarà strutturata in una serie di installazioni interattive, che illustrano per l’appunto The Abramovic Method, estremamente importante non solo perché è il primo lavoro nuovo presentato da Marina dopo The Artist Is Present, la poderosa retrospettiva che l’ha consacrata al MoMa nel 2010, la cui omonima, estenuante performance è la più lunga ad oggi mai presentata dall’artista, ma soprattutto perché è lo “starting point” per la mostra al PAC, basata sul ruolo imprescindibile, sarei portato a dire cruciale, del pubblico. Marina parte dal presupposto che le performance di lunga durata hanno il potere di creare realmente una trasformazione mentale e fisica: pubblico e performer sono inseparabili e complementari a vicenda. Una serie di oggetti in mostra ripropongono le posizioni fondamentali dell’essere umano: stare in piedi, seduti o sdraiati. Queste installazioni interattive sono basate sulla semplicità e in accordo con l’ultima ricerca di Marina, sull’espansione energetica della percezione. Il pubblico sperimenterà l’esperienza del tempo, del vuoto, la percezione dello spazio, il suono, la luce, e sarà guidato dall’artista che spiegherà a tutti il Metodo Abramovic, frutto della sua ultima ricerca, su cui è incentrato anche il costituendo MAI (Marina Abramovic Institute per la conservazione della performance art, un posto unico al mondo, la cui sede ad Hudson (NY), uno splendido teatro greco, sarà ristrutturata da Rem Koolhaas e aperta nel giro di due anni».
E la performance? Riesci a darmi qualche anticipazione?
«Lo spazio sarà scandito all’insegna della semplicità, abitato da queste installazioni che il pubblico, con la supervisione dell’artista, potrà esperire.
Sarà presentata in anteprima europea la monumentale installazione di The Artist Is Present, lo spazio sarà poi corredato da un ambiente dove le persone si prepareranno per esperire il Metodo Abramovic, e tutto il piano terra sarà abitato dalle interactive installations, mentre al piano superiore una sezione di lavori che hanno in comune lo stesso concept che mira ad evidenziare le costanti del lavoro di Marina: una carrellata cronologica che va da Conjunction (1983), realizzato con Ulay, alla più recente serie su Santa Teresa (2010).
Come funziona il metodo Abramovic: il pubblico sarà diviso in due gruppi: coloro che partecipano al ‘Metodo Abramovic’ e coloro che osservano. Il pubblico può scegliere a quale gruppo partecipare. 
I partecipanti: Coloro che parteciperanno firmeranno un accordo entrando nello spazio, dando la loro parola d’onore che rimarranno nell’installazione per la durata di due ore e mezzo. IPod, telefoni, computer, macchina fotografica e orologi saranno depositati dai partecipanti durante l’esperimento. Il pubblico partecipante deve prenotare la propria partecipazione in anticipo e sarà dotato di appositi camici da indossare e di cuffie per bloccare il rumore esterno e creare il silenzio indispensabile per la concentrazione dei partecipanti.
Durante i primi giorni della mostra sarà direttamente Marina a dare al pubblico la spiegazione introduttiva sul metodo Abramovic e come deve essere eseguito, passo dopo passo, e il corretto modo di utilizzo degli oggetti nello spazio. Il pubblico che non partecipa al progetto può venire al PAC in qualsiasi momento durante gli orari di apertura». 
Pare che si sia innescata una polemica sul costo non proprio “politico” per i 4 giorni con l’artista a 33 euro. Come mai questo prezzo?
«Questo prezzo riguarda solo i giorni in cui Marina sarà presente a Milano per istruire direttamente il pubblico sul Metodo Abramovic e sarà un’occasione unica. Io però mi occupo dell’aspetto curatoriale e non sono coinvolto nelle decisioni che riguardano l’aspetto economico dell’organizzazione, dettato, evidentemente, dalla necessità di rientrare, almeno in parte, delle spese di produzione della mostra».

1 commento

  1. 33 euro sono assolutamente una cifra doverosa soprattutto se poi saranno usati per rifare il sito del Pac, un vera chicca della cultura estetica milanese, culla del design e della moda …

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