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Il nuovo anno di Museion, dal femminismo di Carla Lonzi ai display di Haim Steinbach

di - 17 Gennaio 2019
La scultura in tutte le sue forme, i movimenti femministi, le celebrazoni per il centenario Bauhaus e i talenti emergenti. Museion presenta il suo nuovo programma espositivo, l’ultimo di Letizia Ragaglia che, a maggio, lascerà la dirigenza del Museion, a conclusione di un doppio mandato di 10 anni. Il 2019 sarà scandito da sei mostre principali e diversi progetti collaterali al Cubo Garutti e alla Casa Atelier, che approfondiranno argomenti, temi e progetti già affrontati negli ultimi anni, riproponendo l’immagine di un museo vivo e aperto alla contaminazione e attivando collaborazioni nuove o collaudate, come quella con la Libera Università di Bolzano per progetti formativi rivolti agli studenti.
Guest Curator del 2019 sarà Ilse Lafer, alla guida della Galerie der Hochschule für Grafik und Buchkunst di Lipsia e docente di arte e trasferimento delle conoscenze presso l‘Universität für angewandte Kunst di Vienna. La sua, in apertura il 12 aprile, sarà incentrata sul concetto di deculturalizzazione che, come espresso dalla storica e critica d’arte italiana Carla Lonzi, riguarda l’affermazione di un sé femminista sottratto ai codici normativi imposti dalla vita, dal lavoro e dal linguaggio. In esposizione, oltre 20 posizioni di artiste e archivi, con una particolare attenzione per quelle all’interno dell’ANS-Archivio di Nuova Scrittura. Sempre all’ANS, conservato a Museion e al Mart come comodato di Paolo Della Grazia, sarà dedicata una esposizione che aprirà il 22 novembre, in concomitanza con una mostra al museo di Rovereto, a cura di team composto da Letizia Ragaglia e Andreas Hapkemeyer, Elena Bini, Frida Carazzato e Giorgio Zanchetti. Oltre a sezioni sulle opere di poesia concreta, poesia visiva e del movimento Fluxus, sarà ricostruita ed esposta per la prima volta a Museion la stanza di Dick Higgins Poema d’aria / Luftsymphonie e verrà riallestito il padiglione creato da Dan Graham per la mostra dei Sonic Youth a Museion nel 2008.
Ma ad aprire la programmazione, il 25 gennaio, sarà Keren Cytter, artista nata nel 1977 a Tel Aviv e attualmente a New York. Attenta narratrice del mondo contemporaneo e dei cliché dei media, in particolare dei social media, il suo sguardo scava nella civiltà delle immagini. Il 12 aprile sarà inaugurata l’esposizione di una replica autorizzata del Lichtspiel-Apparat di Ludwig Hirschfeld-Mack, il cui originale è andato perduto negli anni Trenta. Con la mostra, che è a cura di Hapkemeyer, Museion si collega alle iniziative per i cento anni dalla fondazione del Bauhaus ma si guarda anche al futuro, perché il Lichtspiel-Apparat ispirerà una nuova produzione di un artista altoatesino nell’ambito di un concorso a inviti promosso dal Festival Transart, Südtiroler Künstlerbund e Museion.
Sulla strada della scultura, Museion presenterà “Every Single Day”, grande personale dedicata ad Haim Steinbach, che aprirà il 17 maggio, in collaborazione con il Museum Kurhaus Kleve. Da sempre, Steinbach ha lavorato al concetto di display, attraverso la selezione, composizione e presentazione di oggetti presi in prestito dalla vita quotidiana. La mostra a Bolzano, realizzata in stretta collaborazione con l’artista, presenterà anche un nuovo lavoro pensato per Museion, che si confronta con il concetto di colore come elemento dinamico e in rapporto con lo spazio. L’11 ottobre sarà la vosta di Marguerite Humeau, nata nel 1986 a Cholet, in Francia. Con approccio interdisciplinare e speculativo, nei suoi progetti l’artista coinvolge esperti ed esperte da diverse discipline, dalla storia alla paleontologia, dalla musica alla linguistica. A Museion, Humeau espone un gruppo di sculture, che esplorano le relazioni tra le forme scultoree delle figure preistoriche della Venere e i contorni dei cervelli umani.
La programmazione continua anche al Cubo Garutti, sede distaccata di Museion nel quartiere Don Bosco a Bolzano, che ospiterà, fino al 24 febbraio, il progetto On Air di Liliana Moro, artista scelta per il Padiglione Italia alla Biennale Arte di Venezia del 2019. Da marzo 2019 prenderanno il via, a cura di Carazzato, una serie di quattro presentazioni di opere dalla Collezione Museion in stretta relazione con la mostra sulla collezione ANS-Archivio di Nuova Scrittura e con il progetto della curatrice ospite Lafer. Il dialogo con la mostra della guest curator continua al Piccolo Museion con la presentazione della pratica artistica di Libera Mazzoleni (Milano, 1949), in collaborazione con ArtVerona / Level 0, così come nel progetto di luglio della Facciata Mediale, in collaborazione con Bolzano Danza. Il progetto di Natale, in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno di Bolzano e a cura di Carazzato, coinvolge la Facciata Mediale, che a dicembre si illuminerà con un nuovo video dell’artista Philipp Messner.
Nel 2019 la Casa Atelier continuerà a ospitare progetti in dialogo con le realtà più giovani e vivaci legate al territorio: Lottozero, centro di ricerca per l’arte, il design e la cultura tessile fondato dalle bolzanine Arianna e Tessa Moroder a Prato, presenterà un ciclo di tre appuntamenti, dedicati ciascuno ad un intervento site spefic di un artista, sul tema dell’elemento tessile. Le esposizioni, a cura di Alessandra Tempesti, prenderanno il via il 21 marzo, con l’inaugurazione della mostra di Luca Vanello, “Tired Eyes Dislike the Young” e proseguiranno con Margrethe Kolstad Brekke, “How to Implement Utopia”, dal 6 giugno, e con Anna M. Rose, “Homo Bulla”, dal 5 settembre.

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