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Il Re è nudo. Cronaca di una visita da ghost-critic alla nuova Galleria Civica di Trento…

di - 18 Ottobre 2009
Il Re è nudo. Anche a Trento, dove venerdì 9 ottobre si è celebrata la prima uscita di Andrea Viliani nella nuova veste di direttore della Galleria Civica di Trento. Anzi no, per essere esatti della nuova “Fondazione galleria civica centro ricerca sulla contemporaneità di Trento”. Raccoglie il testimone scomodo di Fabio Cavallucci iniziando da una mostra celebrativa Civica 1989-2009, un po’ ruffiana e furbetta. Ruffiana perché rendendo omaggio ai suoi predecessori si è idealmente tirato fuori dalle polemiche che covano sotto la cenere, furbetta perché senza troppi sforzi e senza scoprire neppure una carta, in un colpo solo ha messo in fila un buon numero di artisti di fama e ha gettato le basi per una collaborazione a largo raggio con le infrastrutture locali, dalle amministrazioni alle istituzioni culturali fino ai privati collezionisti e sponsor.
Anche per questo il bilancio di questo primo atto ufficiale della gestione Viliani è largamente positivo, in casa e fuori. Ma siccome l’opening è sempre un’occasione un po’ speciale, abbiamo deciso di testare veramente questa prima mostra andandola a visitare il primo giorno di apertura regolare come privati cittadini, finiti cotillions e cene di gala, senza inviti, crediti speciali o lasciapassare.
Risultato? Ci è apparso un progetto complessivamente debole e sfilacciato, con mostre male allestite o chiuse, personale impreparato a dare anche la più banale informazione. Qualche chicca?
Del cosiddetto Trentoship Trento.Link, lo spazio progetto per la creatività locale, i guardiasala non conoscono né la funzione e neppure il nome. A domanda “è questo il Trento.Link?” la risposta è “Come? Non sappiamo cos’è, ci hanno mandato qui senza dirci nulla e senza dotarci neppure di materiale esplicativo”. Peccato perché i due stupendi troni esposti di Adolf Vallazza, ottantacinquenne erede dei celebri scultori Moroder di Ortisei, con il loro gusto gotico e popolare, si mangiavano non solo la cripta sulfurea di Giorgio Andreotta Calò ma anche molte delle opere di artisti di fama internazionale in circolazione.
Alla sede della facoltà di sociologia nessuno sapeva nulla delle opere di Beecroft, Cattelan e Vezzoli che dovevano esservi esposte, credendo che si stesse cercando la mostra sui cent’anni della ferrovia Trento-Malé. Alla facoltà di giurisprudenza, le porte erano inequivocabilmente chiuse.
A proposito di chiusure, chiuse abbiamo trovato anche la sede della SOSAT (Pessoli e Roccasalva), visitabile solo un’ora e mezza la mattina dei giorni lavorativi, e Palazzo Lodron (Arienti), con orario di appena 4 ore per tre giorni la settimana.
L’installazione video di Paola Pivi all’Ex-Apt è visibile solo dal tramonto in poi, mentre le sedi del Museo Diocesano, del Castello del Buonconsiglio e del Museo di Scienze Naturali richiedono il pagamento dell’intero prezzo del normale ingresso, senza che vi sia la possibilità di un ticket cumulativo. Una vera “sòla” nel caso del museo di Scienze, visto che l’intervento di Frosi si sostanzia in un link stampato su un telone che rimanda alla mostra sul web. E quello di Vitone è una bella guida agli alberi della città.
Tra le poche cose visibili, nella sede principale della Civica si può godere di un vecchio video di Vezzoli mandato su un piccolo monitor posto accanto ad un quadro elettrico, opposto ad una brutta foto della Beecroft, alla sede di Santa Chiara quasi s’inciampa nella pur bella installazione di Enzo Mari tanto la collettiva è sacrificata in uno spazio inadatto. E il monumento di Lara Favaretto? Divenuto tristemente famoso alla vigilia per i soldi spesi, i supposti atti di vandalismo e i problemi di sicurezza, è finito a far da scenografia al mercatino della Coldiretti. Vuoi vedere che con la sua cortina di sacchi la Favaretto temeva il lancio di uova, frutta e verdura? (alfredo sigolo)






Fino al 31 gennaio 2010
Via Cavour, 9 – Trento (anche in altre sedi a Trento)
Info: 0461985511 –
info@fondazionegalleriacivica.tn.it
Web: www.fondazionegalleriacivica.tn.it

[exibart]

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  • caro abbondio è così pieno ormai in italia di rivistine che fanno una comunicazione piatta e scontata che non pesta i piedi a nessuno, se exibart dà fastidio semplicemente non lo utilizzi, no?

  • "la verità a volte fa male" diceva Caterina Caselli, e aggiungeva, "io credo a quello che vedo e vedo il bianco negli occhi miei nemmeno una voce nemmeno una luce il sole non vive più, sole spento, sole spento sulle labbra di ...

  • ricordo come la Carolyn sia stata il 'capo' di Viliani a Rivoli... che si dia almeno una calmata nei toni invece di mostrarsi, come suo solito, isterico e supponente. Che consulti il suo ufficio 'promozione ed immagine coordinata' e adotti un'altra strategia visto che ora deve rendere conto ad una collettività. Gli ricordo che è Direttore di uno spazio pubblico e non può solo confrontarsi con la solita combriccola dei quattro pseudo snob

  • L'impressione che ho avuto io leggendo l'articolo di Alfredo Sigolo ed altri apparsi sulla stampa locale e che sia ormai diventato facile parlare a sproposito di questa "piccola biennale" e della Fondazione Galleria Civica. Anche la gente parla per frasi sentite e ripetute. Io ho visitato tutte le sedi, ho recuperato tutto il materiale informativo disponibile (libretti, didascalie, cartine ecc)e semplicemente l'ho letto, trovandoci tutte le informazioni necessarie per non "prendere sòle" o, preferirei dire, non fare il visitatore passivo. Mi sembra quindi che la risposta del direttore Viliani, qui su speed-news,riporti solo dati oggettivi.

    Andrea

  • Ma le mostre non esistono solo per infighettarsi al vernissage.... secondo voi come si fa ad avere una delle sedi espositive aperta solo dalle 10 alle 11,30 e se ricordo bene neanche tutti i giorni... ammettiamo che uno arrivi da Firenze a che ora dovrebbe partire per arrivare prima della chiusra... e ammesso che ci arrivi deve poi dovrebbe aspettare tutta la mattinata e il pomeriggio per vedere quell'altra installazione che apre all'imbrunire....LE MOSTRE PUBBLICHE DEVONO ESSERE APERTE AL PUBBLICO IN ORARI UMANI... qui si sta perdendo il lume...

  • Concordo con tutto quanto scrive Sigolo. La Civica parte col piede sbagliato... come del resto Villiani, stando almeno ai toni. Aggiungo che l'opera della Favretto, rimasta incompiuta perché semi-crollata, è costata la bellezza di 160mila euro. 160000 euro per un'installazione di pochi mesi, con quella cifra si poteva commissionare a un'artista un'opera permanente. E invece no, un capitale per un'opera diroccata ancor prima della partenza. E aggiungo: gli artisti trentini (anch'io sono un'artista)i cui meriti nessuno mette in dubbio non sono stati selezionati: si poteva fare un concorso di idee che coinvolgesse la collettività artistica locale, giusto per avviare un contatto a parole promesso dallo stesso villiani. Invece nulla. Ricordiamo almeno che ci sono altri artisti di primo piano, dalla De Manincor a Laurina Paperina a, naturalmente, Stefano Cagol

  • DIMISSIONI; questa è l unica cosa necessaria per viliani. non si capisce perchè a bolzano per uno sperpero la direttrice l hanno fatta dimettere e a trento no.160mila eurini buttati caro andrea. sottoporre al sindaco e all assessore tale brutale melanzana propinata da viliani.

  • Ecco cosa accade a dare in mano a 4 privati un gioellino com'era la Civica: Trento non è Milano.
    160mila euro (la maggior parte degli euro è dei privati? ecchissenefrega, sempre soldi sono, e in tempo di crisi valgono il doppio!) per l'ennesima parodia degli impacchettamenti di Christo, per un paio di mesi... Con quella cifra si potevano acquistare interi atelier d'artisti contemporanei.

    ARRIDATECE Cavallucci, che con due spiccioli faceva miracoli

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