Il MarteS, Museo d’Arte Sorlini, a Carzago Riviera (Brescia), inaugurerà il 31 marzo ma ha già garantito l’accesso a migliaia di persone il 24 e il 25 marzo, in occasione delle giornate di primavera del FAI. La struttura ospita una straordinaria collezione di oltre 180 dipinti di artisti veneti e lombardi, tra cui si contano prestigiose tele della firma di Tiepolo, Canaletto, Ricci e Guardi, ma anche oggetti d’arredo, lampadari di vetro di Murano e tappeti di maestranze iraniane. La collezione è conservata e, da oggi, esposta al pubblico, nell’elegante palazzo seicentesco, residenza di Luciano Sorlini (1925-2015), ora sede della Fondazione costituita dai figli, Silvia e Stefano. La collezione nasce dalla spiccata passione per l’arte dell’imprenditore bresciano, primo pilota civile non professionista in Italia, ed è stata creata negli anni grazie anche alla frequentazione di esperti e antiquari. Inoltre, non conta solo quadri ed elementi d’arredo ma anche prestigiosi edifici di proprietà, tra cui Palazzo Sorlini, Palazzo Grimani Sorlini, sul Canal Grande, a Venezia, e il Castello Grimani, a Montegalda Vicentina.
Le opere, esattamente 183, sono ospitate nei 14 ambienti del palazzo e sono state realizzate principalmente da maestri veneziani e veneti del XVII e XVIII Secolo. Di queste, 154 provengono dalla collezione personale di Luciano, mentre altre 30 sono state acquistate dai suoi eredi. Il percorso espositivo è suddiviso per gruppi tematici, a testimonianza dell’evoluzione e della maturazione del gusto di Luciano Sorlini, e si snoda tra la Galleria, la Stanza di Pietro e Alessandro Longhi, la Saletta dei paesaggi, la Stanza della pittura barocca del Seicento, il Salone di Diana, la Sala di Giambellino, la Stanza di Giuditta, la Saletta di Callisto Piazza da Lodi, lo Studio di Luciano Sorlini, la Stanza dei Fondi oro, la Sala del Pitocchetto, il Salone di Francesco e Gianantonio Guardi.
Tra le opere veneziane di spicco, si annoverano la Madonna di Giovanni Bellini, il Riposo durante la fuga in Egitto di Savoldo, la Sibilla di Jacopo Palma il Vecchio e la Giuditta di Marco Palmezzano, parte di un polittico per la Cattedrale di Padova. Nella sala del Pitocchetto, trovano posto il Bravo e la Vecchia contadina, due capolavori del celebre pittore lombardo del ‘600 Giacomo Ceruti, appartenuti ai baroni Monti della Corte. La collezione del museo – affidata alla curatela di Stefano Lusardi, già conservatore della Fondazione Ugo Da Como, a Lonato del Garda – sarà accessibile tramite visita guidata e una variegata programmazione didattica per le scuole scandirà l’attività quotidiana del museo.
Con la nascita di questo museo, come anche con la recente apertura del MuSa di Salò, si arricchisce sempre più la proposta artistica e museale del Lago di Garda, località che oggi come ai tempi in cui operavano i maestri di queste importanti collezioni, detiene un profondo legame artistico e territoriale con Venezia. (Carla Ingrasciotta)