Jeff Koons sta continuando ad acquistare proprietà immobiliari ma chi andrà a lavorarci? Parallelamente, infatti, l’artista statunitense ha licenziato molti membri del suo staff che, oggi, dovrebbe contare circa 20 persone in tutto, tra allestitori e manager. Ai licenziati, già sospesi prima di Natale, non è stata rilasciata nessuna indennità e nessuna motivazione. In effetti, negli ultimi tempi, per portare a termine i suoi lavori, Koons si è rivolto sempre più spesso a subappalti, consulenze e collaborazioni esterne e, in una intervista rilasciata alcuni mesi fa, si era soffermato sul desiderio di ridimensionare il suo «studio tentacolare».
Per rendere l’idea, nel 2015, erano quasi 100 gli assistenti che affiancarono l’artista per la preparazione delle Gazing Ball, poi esposte da Gagosian e da David Zwirner, e solo per quanto riguarda le mansioni di pittura, senza contare gli altri incarichi. Da quell’anno sono seguiti vari turni di licenziamento in blocco, che hanno interessato proprio il dipartimento di pittura, passato a 50, quindi a 30 e, adesso, a poco meno di 10 effettivi, in concomitanza con il trasferimento al nuovo studio, dal 601 West 29th Street al 475 10th Avenue – dove si credeva dovesse andare a vivere – molto più piccolo e, secondo alcune fonti, prevalentemente a uso ufficio. Intanto, rimangono ancora senza destinazione d’uso i tre immobili adiacenti lungo la 52nd Street, a Hell’s Kitchen, acquistati negli anni scorsi per 23.7 milioni di dollari.
Attivissimo rimane invece Antiquity Stone, centro di eccellenza nel settore del taglio delle pietre ad alta tecnologia, aperto dallo stesso Koons nel 2012, a Morrisville, in Pennsylvania, dedicato esclusivamente alla realizzazione delle sue opere. Vi lavorano 30 dipendenti e 2 robot e pare che stiano anche cercando di incrementare l’organico ma, considerando il datore di lavoro, non sembra poter essere un incarico di lunga durata.
Guardando al futuro imminente, invece, la prossima grande mostra di Koons si terrà a maggio 2019, al Museo Jumex di Mexico City. Intitolata “Naked Appearance: Desire and the Object in the Work of Marcel Duchamp and Jeff Koons”, sarà curata da Massimiliano Gioni e presenterà 70 opere di entrambi gli artisti. «Oltre ad analizzare la relazione tra la cultura del ready made e quella del consumismo, la mostra rivela il modo in cui il lavoro di Marcel Duchamp e Koons graviti intorno ai temi dell’invisibilità e della trasparenza, della segretezza e della rivelazione», ha dichiarato Gioni al quotidiano messicano El Universal.