08 giugno 2013

La canonizzazione dell’Arte Povera. Giuseppe Penone sbarca a Versailles, ultima delle “beatificazioni” legate alla corrente di Celant

 

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Giuseppe Penone, Triplice, Versailles, 2013. Courtesy Giuseppe Penone. Photo Tadzio

L’altra sera, alla premiazione del concorso Barilla “Dove c’è pasta c’è…” Marco Scotini, annunciando l’intervento di Michelangelo Pistoletto, aveva ironicamente parlato di una figura dell’arte che recentemente è stata non solo canonizzata, ma “santificata”, con la mostra al Louvre. Beh, sappiate che Giuseppe Penone non sarà da meno, perché dopo la sua “beatificazione” a Documenta, lo scorso anno a Kassel, tra un paio di giorni l’artista debutterà ufficialmente a Versailles, dove ha già installato i pezzi più monumentali nel parco, immortalato dalle macchine fotografiche durante la posa di Tra scorza e scorza, l’imponente scultura che chi ha frequentato Peep-Hole, nella nuova sede di via Stilicone a Milano, ha avuto la possibilità di vedere smontata, che lo scorso 6 giugno è stata “varata” ufficialmente dall’artista piemontese insieme a Catherine Pegard, Presidente degli Affari Pubblici del Castello di Versailles. Saranno in tutto venti le sculture posizionate lungo il cammino regale della reggia: «Quello che mi interessa è il momento in cui il lavoro dell’uomo comincia a diventare natura» ha dichiarato l’artista, la cui mostra sarà curata da Alfred Pacquement, Direttore del Centre Georges Pompidou.
Nei giardini delle Tuileries a Parigi, inoltre, sarà possibile vedere, contingente alla mostra al Castello, anche la scultura L’albero delle vocali, costruita ibridando calchi di tronchi con massi di pietra, come avvenuto al parco di  Karlsaue a Kassel. L’ennesima tappa di una canonizzazione che, bene o male, ha riguardato molti dei protagonisti della corrente. Volete un refresh? Pensate a Boetti, nel suo tour Pompidou-Tate-MoMA e ora al Dia:Beacon; pensate al Leone d’Oro alla carriera della scorsa settimana, Marisa Merz; Pistoletto lo abbiamo appena nominato e per chiudere, vi ricordiamo anche Pierpaolo Calzolari, l’anno scorso protagonista di una mostra di “sfondamento”, nel vero senso della parola, dove le newyorkesi Boesky e Pace -sede di Chelsea- avevano unito i propri spazi per ospitare il grande “poverista”. E ora chi vincerà su suolo francese?

2 Commenti

  1. “Nei giardini delle Tuileries a Parigi, inoltre, sarà possibile vedere, contingente alla mostra al Castello, anche la scultura L’albero delle vocali, costruita ibridando calchi di tronchi con massi di pietra, come avvenuto al parco di Karlsaue a Kassel.”
    Questa scultura è nel giardino delle Tuileries da più di 10 anni e non è per niente come descritto nell’articolo. Che informazione è questa??

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