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Dal 30 maggio, il Rione Serra Venerdì della città di Matera è protagonista, fino al primo giugno, di Giardini Venerdì, il progetto attraverso il quale il gruppo informale Soqquadro – composto da Francesca Borrelli, Roberto Dell’Orco, Giulia D’Antonio, Joshua Florquin e Rossella Tricarico – e la Scuola del Terzo Luogo si propongono di migliorare la qualità abitativa degli spazi pubblici, valorizzando le risorse del quartiere attraverso l’arte e l’architettura, con strategie innovative.
Nel 1952, quando fu disposto lo sfollamento dei Sassi di Matera a causa delle cattive condizioni in cui versavano, la città venne trasformata in un vero e proprio laboratorio di architettura, grazie alla Commissione per lo studio della città e dell’agro di Matera, istituita da Adriano Olivetti e Friedrich Friedmann, che scelse di dare ruolo primario, nei progetti, alla presenza di spazi pubblici, per ricreare, anche nei nuovi quartieri, il tessuto sociale che animava i Sassi. Fra i nove nuovi rioni che ne nacquero e che ridisegnarono la città, influendo anche sulla sua espansione demografica, il primo fu il Rione Serra Venerdì – progettato da Luigi Piccinato, responsabile anche del nuovo piano urbanistico – caratterizzato da molte aree verdi, fra cui una pineta. Mancando le risorse necessarie a mantenere gli spazi pubblici in uno stato di decoro, col tempo furono i cittadini stessi a iniziare a prendersene cura: l’identità di quartiere, infatti, a Matera è davvero forte.
Giardini Venerdì è il progetto vincitore del concorso indetto dal gruppo di ricerca “Architecture of Shame” – project leader del capitolo ARCHITETTURA DELLA VERGOGNA, parte dell’offerta culturale di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura – che, in collaborazione con enti nazionali e internazionali, vuole far riflettere sulle identità europee e culturali contemporanee, attraverso vari collegamenti fra l’architettura e il concetto di vergogna. Nel medio periodo, inoltre, il gruppo vorrebbe anche creare un centro di ricerca e documentazione che faccia di Matera un esempio positivo di «riconsiderazione della vergogna» e di riabilitazione culturale.
Il gruppo Soqquadro ha costruito la sua proposta partendo da una riflessione su che cosa sia un bene comune e su quale sia il modo migliore per gestirlo e amministrarlo, e in questi giorni Giardino Venerdì «darà vita con gli abitanti del quartiere e con chiunque volesse partecipare a un nuovo giardino condiviso, lasciando spazio alle arti, alla convivialità e all’indecisione», come si legge nel comunicato stampa. (Lucrezia Cirri)