Subito i nomi, che tanto è quella la notizia più attesa. Matteo Basilé, Manfredi Beninati, Valerio Berruti, Bertozzi&Casoni, Nicola Bolla, Sandro Chia, Marco Cingolani, Giacomo Costa, Aron Demetz, Roberto Floreani, Daniele Galliano, Marco Lodola, Masbedo, Gian Marco Montesano, Davide Nido, Luca Pignatelli, Elisa Sighicelli, Sissi, Nicola Verlato, Silvio Wolf. Eccolo, dopo tante illazioni, l’elenco ufficiale degli invitati per il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia. Con ogni probabilità – ci riserveremo di verificare accuratamente – è la prima volta che un grande paese occidentale si presenta al poprio padiglione nazionale con una collettiva da 20 nomi. Invitati dal duo curatoriale Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice per una mostra che non si lascia sfuggire l’aggancio all’attualità, chiaro fin dal titolo Collaudi 1909 – 2009. Omaggio a Filippo Tommaso Marinetti. Ospitata – come già annunciato – nel nuovo Padiglione Italia all’Arsenale, che sarà ingrandito inglobando agli spazi dell’ex Padiglione Italiano un secondo edificio e passerà così dagli attuali 800 mq. a 1.800 mq. di superficie affacciandosi sull’adiacente Giardino delle Vergini. “Non una semplice selezione di artisti ma una vera e propria mostra, che risponde a un tema specifico, a un concept”, hanno commentato i due curatori. “Punto di partenza è l’omaggio a Filippo Tommaso Marinetti, che di Collaudi è il nume tutelare. È la vitalità nel presente che ci interessa del Futurismo, prima e unica avanguardia italiana del ‘900. Il nostro sguardo – hanno concluso – si è concentrato soprattutto sulla generazione dei quaranta-quarantacinquenni, arricchendolo con alcune proposte più giovani e con maestri che rappresentano punti di riferimento visivo e culturale”.
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Vi ringrazio. Infinitamente.
Per i commenti intelligenti che finalmente riesco a leggere.
Commenti che mi rendono fiera di contribuire in piccola misura in questo spazio, io che cominciavo a temere di perdere tempo, e di scrivere per persone capaci di vedere solo se stessi e il loro grande narcisismo.
Che poi è il problema del nostro paese, quello di cercare un riflettore personale, talmente abbagliante da non vedere quello che succede oltre il cono di luce.
Cara Caterina, in quell'isoletta devi aver modo di meditare e riflettere per essere così saggia, e tu cara Helga, sarai contenta di sapere che anche qui a Torino qualcuno può capirti, perchè il problema è questo, il sud è in una situazione talmente ... difficile, che spesso è preferibile non avvicinarsi , per non rimanere invischiati in qualcosa di non gestibile.
Bisogna EDUCARE ad una diversa mentalità, bisogna allenarsi ad una corretta CONVIVENZA CIVILE. Insistere nel pretendere chiarezza in un sistema in cui l'ORDINARIO DIRITTO di ogni cittadino viene fatto passare per FAVORE PERSONALE.
E magari fosse solo nel campo dell'arte tutto ciò. Bisogna avere il coraggio di pretendere la correttezza delle procedure, e saper rinunciare in prima persona anche nelle piccole occasioni per dimostrare che i giovani sono CORRETTI. E non credere che non sappia quanto possa essere pericoloso un atteggiamento del genere, in un contesto in cui un piccolo sgarbo può toglierti molto più più di un saluto.
Bisogna continuare a scrivere e a costruire legami, creare realtà che siano fruibili per la collettività, che creino posti di lavoro magari non affidati senza un reale titolo di merito. E poi, fatto tutto questo sarà ancora DIFFICILE. Se non impossibile. E allora?
Allora possiamo tornare a scaricare le nostre frustrazioni su questioni meramente.. futili.
Ma almeno i nostri figli avranno visto che ci abbiamo provato.
scusate ho scritto di fretta ed e' venuto fuori un disastro grammaticale.
perdonatemi.
ho fiducia nei giovani ma non devono pensare di avere paura e di cominciare da fin dentro alle universita' a giocare al mondo del lavoro.
Bisogna capire dove sta il difetto ed essere uniti. A Palermo se si parla si e' ancora piu soli ma allora quando dicevamo "le vostre idee camminano sulle nostre gambe" eravamo bugiardi frose volevamo dire " ognuno per se e dio per tutti" .
Uniti per una Palermo migliore per un Italia migliore e poi pensiamo alle biennali e alle mostre e al nostro infinito ego.
non disperate carissimi artisti, non disperate, si può anche partecipare alla prima biennale ad età pensionabile vedi montesano, il buon cingolani ne ha quasi 50, anche lodola, diamogli almeno un'occasione a questi vecchietti nostrani...
Non credo ci sia un limite di età per partecipare alla Biennale: un artista a 50 anni ha ancora molto da dire. Non mi piacciono i paesi per vecchi, ma neanche quelli per soli giovani. E poi mi sembrano meccanismi assurdi: in Italia a 40 anni si è considerati ancora "giovani artisti", dopo i 40 si può andare alla rottamazione. E' un atteggiamento così schizofrenico.
Dai luca.
Sei tutti noi.
Ti amiamo così come sei
Io sto con Caterina, bravissima.
ieri,è venuto a mancare uno dei piu' grandi artisti italiani figurativi ,il suo nome è Carlo Cattaneo,e voi al momento non ne avete data notizia alcuna.
accidenti ma alla biennale non dovrebbero invitare dei veri artisti? questi mi sembrano a parte qualche eccezione tutti emergenti...
La domanda è la seguente:
Come mai ,e lo sappiamo tutti, ci sono sicuramente mazzette dietro questa biennale ,e nessuno fà scoppiare un bel BIENNALOPOLI?
ah ah ah ah ah ah ah !!!!
I" vecchiettei", un'artista che pensa così e' persino ridicolo, non solo sciocco. Forse sarebbe bene studiare la storia dell'arte
Rosanna Rossi