A Roma, ultima giornata per Fall is the New Spring, la nona edizione di
Spring Attitude, il Festival Internazionale di musica elettronica e cultura contemporanea che, ogni anno, chiama a raccolta i protagonisti della ricerca musicale internazionale contemporanea, alternativa e indipendente, dall’elettronica al pop. Una tre giorni, dal 4 al 6 ottobre, dall’energia travolgente, che ha portato negli spazi del Mattatoio di Testaccio e dell’Ex-Dogana di San Lorenzo più di 40 artisti provenienti da tutto il mondo in un mix fra world music e club culture, tra suoni, visioni e performance multimediali. L’opening del 4 ottobre ha, inoltre, sancito la collaborazione con il Romaeuropa Festival. Abbiamo raggiunto
Andrea Esu, direttore artistico del festival, per qualche domanda, tra l’entusiasmo per l’edizione 2018 e le speranze per il futuro.
Quest’anno, Spring Attitude ci aiuta a superare i primi freddi dell’autunno. Come mai la scelta di cambiare la consueta data?
‹‹Abbiamo deciso di spostare le date per diversi motivi di natura logistica, di disponibilità delle location e di alcuni artisti, ma la primavera ognuno ce l’ha dentro, è appunto un’”attitude” che resta in ogni momento dell’anno. Abbiamo fatto questo tentativo e a maggio, mese in cui si è svolto Spring Attitude negli anni scorsi, abbiamo dato vita a “Pollination”, tre settimane di eventi che hanno “impollinato” la città di Roma per fiorire adesso, in autunno, in questo week end››.
Come avete scelto gli artisti invitati?
‹‹Come sempre cerchiamo di portare uno sguardo a 360 gradi sulla scena contemporanea in tema di musica, ma anche di arte: c’è una parte dedicata alle sperimentazioni, alla visual art, ai nuovi linguaggi e all’arte performativa per offrire una visione il più possibile larga su ciò che è il contemporaneo e su quello che sta succedendo nei vari settori artistici. Anche quest’anno, ad esempio, abbiamo mantenuto una fortissima apertura verso la scena mondiale e a quella afro contaminata con l’elettronica con artisti come Thsegue, Ariwo e The Maghreban, poi c’è tantissimo pop italiano moderno, ci sono Frah Quintale, M¥SS KETA, i Nu Guinea, Maiole e molti altri. C’è e poi un aspetto storico di Spring Attitude: l’attenzione alla musica elettronica nella forma più classica, sia da ballo che esclusivamente da ascolto, quindi ci saranno Peggy Gou, una dj sudcoreana in grande ascesa in questo momento, Lorenzo Senni, Laurel Halo e Max Cooper, che suonerà all’interno di una sala che abbiamo progettato esclusivamente per le performance audio-video, in cui lo spettatore si troverà in performance immersive con musica e proiezioni su tre pareti. Sono sette gli artisti che presentano performance live audio-video, tra ieri e oggi all’Ex-Dogana››.
Com’è il panorama contemporaneo della musica elettronica?
‹‹In generale la scena italiana, in questo momento, sta vivendo una sorta di rinascita e anche di rivincita nei confronti degli artisti stranieri, spesso sopravvalutati. Penso, in generale, ad artisti italiani della musica elettronica, pop, indipendente: c’è un’attenzione grazie a cui artisti che fino a poco tempo fa suonavano ancora nelle cantine adesso riempiono i palazzetti, come Calcutta, Cosmo, Gazzelle o The Giornalisti, che sono ancora più grandi. Tra loro c’è Frah Quintale, verso cui l’interesse è esploso da pochissimo e che sarà a Spring Attitude. La scena musicale italiana, non solo elettronica, sta vivendo un momento molto positivo››.
Che rapporto avete con la città di Roma?
‹‹È un legame obbligato e indissolubile, siamo tutti romani, nati e cresciuti a Roma, noi organizziamo qui il festival con tutte le difficoltà di questa città. Preparare una manifestazione di questa portata e di questa tipologia nel modo in cui noi lo facciamo, a Roma, è una cosa davvero complessa perché ci scontriamo quotidianamente con problemi legati agli spazi e al budget. Al momento non siamo riconosciuti dal Comune come associazione di interesse culturale, quindi non abbiamo mai ricevuto nessun tipo di finanziamento comunale. Questa, però, è la nostra città e vorremmo contribuire a renderla ancora più bella, nonostante sia già una città meravigliosa, e vorremmo darle un respiro più europeo, facendo un festival, come è Spring Attitude, ispirato alle manifestazioni di musica elettronica e contemporanea – e più ampiamente di ambito culturale – del Nord Europa››.
Nel 2019 festeggerete la decima edizione di Spring Attitude. Con quale novità vi piacerebbe celebrarla?
‹‹Per la decima edizione ci piacerebbe trovare, magari con l’aiuto delle istituzioni, una location realmente adeguata ai numeri raggiunti fino ad ora per poter lavorare ancora più grande. Ci piacerebbe raggiungere un accordo che ci permettesse di trovare una casa e non muoverci ogni anno da uno spazio all’altro››. (Silvia Conta)