02 ottobre 2016

La rabbia, la crisi, l’evoluzione sociale e le buone pratiche dell’arte, in una biennale a metà tra conferenza e spettacolo: ecco “The Social”, a Boston

 

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Il sistema dell’arte trova nuova linfa, con le Biennali. Una delle più interessanti di questo autunno, dedicata alla ricerca, è “THE SOCIAL” titolo della 4th International Association for Visual Culture Biennial Conference (IAVC2016@Boston), curata dal professore Lanfranco Aceti, che si sta tenendo alla Boston University. 
La Biennale è strutturata come una conferenza, nella quale sono presentati sia documenti che opere d’arte, e soprattutto performance che trattano dell’era della post-democrazia, in una infilata che comprende l’analisi della rabbia, la violenza, le visioni future, la crisi, le democrazie zombie, i social media, la neo-schiavitù, il post-capitalismo, i post-dati, l’evoluzione sociale, la rivoluzione, il post-stato, l’interventismo, la cannibalizzazione del corporativismo, il post-colonialismo, il vampirismo economico, i neo-servi, il thievery globalizzato, l’attivismo nell’arte, l’arte insurrezionale e lo sfruttamento sociale. 
L’atmosfera che si riscontra è di grande dedizione, ed ascolto per un’evoluzione della nostra società nella quale, i contributi dei vari docenti, critici e curatori internazionali (tra i quali anche il mio) sono seguiti da un numero importante d studenti.
In un calendario serrato di inediti appuntamenti, si fa notare The Body of the People realizzata dall’artista multimediale Jeffrey Baykal-Rollins alla Old South Meeting House; una installazione site-specific e performance che intreccia magistralmente il linguaggio iconico dell’immagini visive in un discorso poetico riguardante gli attuali sconvolgimenti socio-politici. Il lavoro attinge dalle recenti proteste, che sono state seguite e documentate dall’artista; riuscendo a creare un’opera coinvolgente che mette in discussione la rappresentanza individuale, e quella di classe, in un America in transizione.
Quando l’arte non è solo effimero esercizio, si riesce a respirare la vera dedizione. Una Biennale assolutamente da seguire, anche on line per chi non ha la possibilità di essere a Boston. (Camilla Boemio)

in home page: Jeffrey Baykal-Rollins, Document 2 (detail), charcoal on paper, 2016.
sopra: Jeffrey Baykal-Rollins alla Old South Meeting House, photo realize by AAC 
 

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