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Alla Biennale di Venezia, nella sezione degli eventi collaterali a Palazzo Mora, si è volto un incontro tra esperti e critici d’arte, per chiudere con una riflessione importante la mostra fotografica di Carla A. Bordini Bellandi, “Enchanted Nature”, terza fase del progetto espositivo itinerante di salvaguardia ambientale, a testimonianza della necessità impellente di azioni concrete per tutelare il pianeta.
Il panel, stimolante e ricco di interventi, ha visto il contributo di sette relatori di diversa formazione, accomunati dal desiderio di innescare, attraverso una conversazione più informale possibile fra professionisti con varie esperienze e specializzazioni, un dialogo fra arte e scienza, di fronte all’urgenza di fatti che condizionano le nostre vite. Come sottolinea il lavoro fotografico di Bordini Bellandi, la responsabilità del disastro in corso ricade su di noi. L’idea della conferenza si è confermata vincente: gli interventi hanno offerto al pubblico numerosi spunti critici e suscitato interesse della stampa nonché innescato nuove sinergie.
Tra i relatori, in ordine d’intervento, Antonella Grana, presidente di Progetto Re-Cycle, che ha raccontato come la tecnologia – la mappatura con Google MyMaps – rivesta un ruolo prezioso nella costruzione di una cassaforte della memoria, condivisa e fruibile da tutti quando è necessaria la ricostruzione di luoghi distrutti da catastrofi naturali. Quindi, Lara Caccia, critico d’arte e docente di storia dell’arte all’ABA di Catanzaro, ha presentato un’analisi sul recupero originario del rapporto uomo-natura come necessità degli artisti dalle Avanguardie ai giorni nostri. Giulio Grillo ha descritto il lavoro di Rebiennale, associazione che svolge un ruolo fattivo e di sensibilizzazione al riuso intelligente e sostenibile dell’ingente quantità di materiali impiegati per costruire i padiglioni della Biennale di Venezia. La relazione di Piero Pelizzaro – ricercatore IUAV, Project Manager al Comune di Milano Unità Smart City, autore del libro La Città Resiliente – è un breve racconto del mondo che cambia e, di conseguenza, della natura. Non solo eventi estremi ma nuove opportunità di resilienza e trasformazione delle nostre comunità e città. L’architetto Nicola Nottoli ha descritto la riqualificazione di Idro-Ecomuseo di Ridracoli per Romagna Acque e Maggioli Musei e la valorizzazione della risorsa acqua all’interno di un quadro ambientale di grande rilevanza, sia naturalistica che turistica. Infine, Marco Santarelli, fisico sociale, divulgatore scientifico, direttore dell’istituto di ricerca ReS On Network, ha esposto la sua relazione su Margherita Hack: Arte e Scienza, Intelligence e Resilienza: come una scintilla creativa può innescare una scoperta scientifica determinante. La relazione conclusiva di Carla A. Bordini Bellandi, ricercatrice in ambito visivo, culturale, sociologico, La ricerca del locus amoenus nell’era dell’antropocene, è stata un’analisi dell’espressione di desideri e timori dell’uomo in un momento storico caratterizzato dall’incertezza. (Anna de Fazio Siciliano)