15 settembre 2017

La soprintendenza boccia il corno sul lungomare di Napoli. Si dovrà trovare un altro luogo

 

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Dopo il Nalbero, la Italstage voleva riprovarci con il corno. Lo scorso Natale, l’imponente struttura installata alla Rotonda Diaz, sul lungomare di Napoli, quaranta metri di altezza e 1.300.000 lampade a led, suscitò feroci critiche rivolte, in particolare, all’estetica fin troppo invadente e pacchiana ma, numeri alla mano, si rivelò una buona trovata commerciale. Il progetto del corno è molto simile, magari visivamente meno coerente con l’immagine del Natale rispetto al Nalbero ma la natura di entrambi, in sostanza, è quella di poter ospitare una grande galleria verticale, piena di negozi. Questa volta più in grande, con 60 metri di altezza e 30 di diametro visibili da Capri e dalla Penisola Sorrentina. Lavori imponenti ma alla portata della Italstage, l’azienda napoletana leader nella costruzione di strutture temporanee e che, nei primi anni 2000, si occupò anche dell’allestimento, a Piazza Plebiscito, delle opere di Anish Kapoor, Richard Serra e Rebecca Horn, che non erano esattamente minimaliste. Il progetto, presentato al Comune a luglio, è stato approvato ad agosto ma, oggi, è arrivato lo stop della Soprintendenza, che ha giudicato l’opera inadatta al luogo. Doccia gelata per il sindaco Luigi De Magistris e per Pasquale Aumenta, direttore della Italstage, che adesso dovranno trovare un altro luogo per mettere su il loro corno. Soddisfazione invece per Vittorio Sgarbi, che non aveva mancato di far sentire la propria opinione, apostrofando il progetto e i suoi ideatori con i consueti termini coloriti.

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