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Qualcuno, passando per la trafficata zona tra il Cimitero Monumentale e Porta Garibaldi, a Milano, più di una volta si sarà chiesto che storia ha questa strana torre colorata, piantata come un oggetto non identificato tra la strada e i binari.
È la Torre Arcobaleno, progettata nel 1964 come anonimo serbatoio d’acqua che venne rivestita di 100mila piastrelle colorate in occasione dei Mondiali di Calcio del 1990. Poi, di nuovo, dopo essere diventata come la vediamo oggi, altri anni di abbandono, fino ad oggi, con la restituzione alla città dell’edificio, grazie alla sinergia tra Gruppo Ferrovie dello Stato e una serie di aziende che hanno permesso il nuovo restauro: Bazzea – B Construction Technology, Condor, Fila Solutions, Mapei e Marazzi.
Un ritorno alle origini, anche perché lo studio che si è occupato del restyling è lo stesso Original Designers 6R5 Network, (su progetto di Francesco Roggero, Albino Pozzi, Rita Alfano Roggero e Kiyoto Ishimoto), che firmò i lavori 25 anni fa.
Il tutto, da sottolineare, in tempo di record: 71 giorni di lavoro, impiegando 37 addetti. Per dare un’ulteriore punto di vista alla zona, forse la più metamorfica in questi anni, che hanno visto la nascita a poche centinaia di metri della Torre Unicredit, di Bosco Verticale, piazza Gae Aulenti, nonché dell’apertura della nuova metropolitana. E così il “Totem Ceramico Colorato”, è di nuovo splendente, a ricordare non solo l’innovazione, ma anche le origini artigiane (e l’avanguardia) dell’industria ceramica italiana.