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L’onda lunga del successo dei “grandi vecchi” italiani, e di Gianfranco Baruchello in particolare, tra il pubblico anglosassone continua. L’Institute of Contemporary Art di Londra, infatti, ospiterà oggi una proiezione e un talk tra l’autore (sopra in una foto dell’epoca) e il critico e curatore Steven Cairns. L’argomento? Non poteva che essere intorno a La verifica incerta, film che Baruchello realizzò con Alberto Grifi nel 1964-65 e che è stata forse la pellicola più omaggiata, usata come monito, discussa e riscoperta degli ultimi tempi, da una parte all’altra dell’Atlantico.
La storia, per chi ancora non la conoscesse, è epica: i due autori acquistarono nel ’64 una vagonata di pellicola cinematografica di scarto, che poi tanto di scarto non era visto che si trattava di tagli di film americani degli anni Cinquanta e Sessanta.
L’operazione consistette nel rimontaggio del tutto, determinando così la nascita del primo “Blob”, o della prima “Postproduction” ispirata dal genio Marcel Duchamp (foto di copertina) che compare in alcune sequenze, e che coinvolese tutto l’ambiente artistico e intellettuale di avanguardia di quegli anni vi fu coinvolto, compreso Jhon Cage, che partecipò in prima persona.
Una fetta di storia che, di nuovo, viene omaggiata in una delle massime istituzioni dell’arte del mondo. In attesa di una vera, grande, retrospettiva?