09 aprile 2002

La vicenda dei desaparecidos vent’anni dopo: una mostra a Milano

 

di

Quello che voglio trasmettere è l’angoscia di fronte alla mancanza di immagini e il desiderio di poter costruire – ricostruire certe realtà assenti.
È questo il manifesto di Lucila Quieto a commento del suo lavoro fotografico sul tema della memoria e dell’assenza.
Lucila Quieto, giovane fotografa argentina, presente a Milano per la serata inaugurale della mostra, ha realizzato il progetto fotografico Arqueologia de l’ausencia – Archeologia dell’assenza come tesi conclusiva del suo percorso di formazione artistica. L’accompagnava la sua vicenda, come accade a ciascuno di noi; ma nel suo caso la sua storia in qualche modo incrociava la Storia: Lucila è figlia di uno dei trentamila giovani desaparecidos argentini del periodo della feroce dittatura militare, che dichiarò la Guerra Sporca contro una intera generazione di ragazzi che avevano ideali, che erano impegnati nel sociale, che insomma si guardavano intorno con consapevolezza e sognavano un futuro migliore per il loro paese.
La qualità artistica delle immagini, la delicatezza del tema, la forza della realizzazione, sono elementi che determinano un potente impatto emotivo: attualmente gli Hijos hanno un’età comparabile a quella dei loro genitori quando furono rapiti, torturati, trucidati barbaramente. La straordinarietà delle immagini di Lucila risiede anche nel confronto tra due generazioni rese coetanee da questa violenza tutt’oggi impunita.

Fanno da contrappunto alle immagini i testi di due scrittori, Massimo Carlotto e Gabriele Romagnoli, che raccontano, ciascuno seguendo la propria poetica, la vicenda di dieci ragazzi figli di desaparecidos e dei loro genitori.
Massimo Carlotto ha più volte incrociato la vicenda degli Hijos. Sia con il recente libro Il giorno in cui Gabriel scoprì di chiamarsi Miguel Angel, che narra la storia di un ragazzo argentino costretto dal procedere della realtà a confrontarsi con la sua identità biologica, che con il romanzo Le irregolari – Buenos Aires Horror Tour, di cui ha curato per Assemblea Teatro la riduzione scenica: Più di mille giovedì – La storia delle Madres de Plaza de Mayo. In occasione dell’inaugurazione della mostra verranno presentati il libro e lo spettacolo teatrale.
Gabriele Romagnoli, inviato de La Repubblica a Buenos Aires in occasione del venticinquesimo anniversario del golpe militare, ha potuto offrire il suo particolarissimo sguardo sull’evento riportando, come sempre da un punto di vista originale ed emozionante, la cronaca di ciò che accadeva e del significato degli avvenimenti di cui era testimone.

La Mostra, che si terrà presso la sede di Genesio Istituto Nuove Tecnologie, in Via Pietrasanta 14 – Milano, curata da Renzo Sicco, prodotta da Assemblea Teatro di Torino, contribuisce a colmare un vuoto nel desiderio di maggiore informazione che si è accresciuto nelle ultime settimane, dopo vent’anni di silenzio su queste vicende “lontane”. Per la realizzazione della mostra in Italia hanno offerto la loro collaborazione la Fondazione Italiana per la Fotografia, il Progetto Teatro Ragazzi e Giovani Piemonte, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia e della Città di Torino, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.


Arqueologia de l’ausencia – Archeologia dell’assenza, MOSTRA FOTOGRAFICA a cura di Renzo Sicco, fotografie di Lucila Quieto, testi di Massimo Carlotto e Gabriele Romagnoli, produzione Assemblea Teatro. Dal 3 aprile al 3 maggio 2002, GENESIO Istituto Nuove Tecnologie
Via Pietrasanta 14, Milano 10.00-13.00/15.00-19.00
Chiuso domenica e festivi – Ingresso gratuito. Per informazioni e prenotazioni: numero verde 800 775977. Inaugurazione della mostra e presentazione del libro: 3 aprile ore 18.30. Rappresentazione teatrale ore 20.30.




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