05 marzo 2014

L’arte del progetto. La Svizzera schiera Hans Ulrich Obrist come curatore per il suo padiglione nazionale, alla Biennale d’Architettura

 

di

Philippe Parreno, Marquee (2013) - Installazione a Punta della Dogana © Palazzo Grassi, ORCH orsenigo chemollo, alla Biennale d'architettura

“A stroll through a fun palace” o, in italiano, “Una passeggiata attraverso un palazzo del divertimento”. Un titolo originale, che sembra riecheggiare quel Palazzo Enciclopedico, che a suo modo mostrava un sapere eterodosso e stimolante. Se poi ci mettiamo che siamo dentro ai Giardini della Biennale di Venezia il gioco è fatto! Ecco la Svizzera alla 14esima Mostra Internazionale di Architettura, che schiera come curatore l’ormai “mitico” Hans Ulrich Obrist, con i progetti di Lucius Burckhardt e Cedric Price, scomparsi entrambi nel 2003, per rivisitare il passato recente dell’architettura e riflettere sui suoi “progetti” nel XXI secolo. Ma c’è una particolarità in questo nuovo lavoro curatoriale di Obrist: insieme a Price e Burckhardt ci saranno anche Herzog & de Meuron, Atelier Bow-Wow, Lorenza Baroncelli, Stefano Boeri, Eleanor Bron, Liam Gillick, Dominique Gonzalez-Foerster, Dan Graham, Dorothea von Hantelmann, Samantha Hardingham, Koo Jeong-a, Philippe Parreno, Asad Raza, Tino Sehgal, Mirko Zardini e diversi altri.
Il Palazzo insomma si riempie di inquilini, anche se i padroni di casa resteranno Lucius Burckhardt, economista e politico svizzero, sociologo, storico dell’arte e teorico della pianificazione, conosciuto come padre fondatore della pratica della “strollology”, la sua scienza della passeggiata, e Cedric Price, teorico di un’architettura che deve consentire alle persone di “pensare l’impensabile” e creatore di Fun Palace, progetto del 1960 concepito come un “laboratorio di divertimento” ma mai realizzato.
A lavorare per l’installazione di Burckhardt i suoi ex studenti Herzog & de Meuron, mentre l’archivio temporaneo di Cedric Price è stato composto da Mirko Zardini, direttore del Canadian Center for Architecture (CCA). 
E gli artisti presenti? Interverranno su uno spazio scandito da una drammaturgia basata sul tempo, creando una mise-en-scène e una mostra in costante movimento. Insomma, preparatevi a vedere Parreno, Sehgal o Gillick in versione “omaggio” a quegli aspetti visibili e invisibili della città, dei paesaggi e delle relazioni sociali, che da sempre hanno affascinato i due visionari architetti. Appuntamento al 7 giugno!

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