Dopo il successo della sua
Bisca presso Basement Roma,
Nico Vascellari torna una seconda volta nella capitale. Ad aprigli le porte, une delle più importanti istituzioni dell’arte contemporanea, il
MAXXI. Dall’8 giugno al 2 settembre, a cura di
Bartolomeo Pietromarchi e in collaborazione con
Fendi, il museo romano ospita
Revenge, opera con la quale l’artista di Vittorio Vento vinse l’edizione 2006-2007 del Premio per la Giovane Arte Italiana, presentata anche alla 52ma Biennale di Venezia (
qui il nostro video): un’alta parete di legno verniciato e combusto, all’interno della quale sono incastonati amplificatori di varia grandezza, dal quale scaturisce puro rumore ad alto volume.
Nella sua prima versione, le casse restituivano la voce dell’artista distorta in un suono quasi demoniaco, questa volta gli amplificatori allestiti nella sala Gian Ferrari trasmetteranno per tutta la durata della mostra i suoni prodotti durante la performance realizzata esclusivamente in occasione dell’opening del 7 giugno. Come nella maggior parte delle opere di Vascellari, Revenge è un lavoro corale, frutto della partecipazione dell’artista e lo spettatore. Realizzata e disseminata nei vari livelli degli spazi sotterranei del museo mai aperti prima al pubblico, la performance di Vascellari si sviluppa come un vero e proprio rito tribale, volto a esorcizzare la paura.
Al suo arrivo, il pubblico viene richiamato dal candido cinguettare di uccellini ma farà presto ad accorgersi che, in realtà, si tratta del richiamo di un cacciatore appostato sul tetto dell’edificio. Sulla rampa di accesso al sotterraneo, due macchine, una di fronte all’altra, si apprestano a fronteggiarsi in una sfida di scontri frontali. Condotto nei locali avvolti da musica assordante e luci al neon, il pubblico si raduna attorno a Vascellari. Circondato da una schiera di guardiani incappucciati e armati di bastoni, come uno sciamano – ponte tra il mondo terreno e quello ultraterreno – si appresta a compiere il suo viaggio onirico nel mondo degli spiriti. Il pubblico assiste così all’attraversamento di tutte le fasi del “viaggio”: Trance, Metamorfosi, Combattimento, Ritorno.
Trance: Vascellari si dimena protetto dai suoi sacerdoti che lo rendono inavvicinabile. Il suono emesso dalla sua voce e risputato dagli amplificatori è profondo, incomprensibile, come se provenisse dalle viscere della terra. Metamorfosi: la metamorfosi avviene e lo sciamano si trasforma nell’animale che lo protegge e da cui deriva il suo potere. La musica si fa sempre più forte; il suo esercito, proiezione di sé, balla freneticamente e con i grandi bastoni respinge e allontana il pubblico che, schiacciato è costretto a indietreggiare, permettendogli così di guadagnare spazio. Combattimento: durante il viaggio, Vascellari combatte contro gli spiriti e affronta altri sciamani. L’artista mette alla prova il suo pubblico, invitandolo a una lotta impari, aspettando che finalmente reagisca e che colga il guanto di sfida. E così è: lentamente, come un unico corpo, la folla si fa spazio, non cede al peso schiacciante dei bastoni, sempre più forte e compatto avanza e riconquista terreno. Ritorno: lo sciamano rientra dal suo viaggio. Vascellari attraversa la folla per poi distendersi su un sudario di fiori ed erbe, dove viene spogliato dei suoi abiti cerimoniali. Vincitore, abbandona il sottosuolo e ritorna alla luce.
“I trusted you”, intona e ripete a gran voce nel microfono, circondato da un pubblico che, forse troppo timidamente, lo ha seguito in questo lungo viaggio ma che ora, finalmente libero dalle sue paure e fiducioso, partecipa inebriato. Un coro sempre più grande si alza nella notte romana. I trusted you…I trusted you…I trusted you…(Fabrizia Maselli)
In alto: ph. Meri Gallo e Vito Pelegatto