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Tate Modern, croce e delizia dell’arte inglese. Mentre i visitatori scivolano divertiti dai toboga allestiti da Carsten Höller nella Turbine Hall, è già certa la polemica che sorgerà intorno all’ultima opera di George Condo esposta al terzo piano del museo, Dreams and Nightmares of the Queen, che ritrae nientemeno che la Regina Elisabetta con le fattezze di una bambola di pezza, perdipiù sdentata. Sogni ed incubi della Regina, appunto. E questo è ancora niente rispetto a quello che l’artista aveva in programma – e che ha promesso che attuerà -, e cioè di ritrarre la sovrana nuda, alla maniera di Diego Velazquez. A bloccarlo, almeno temporaneamente, una norma che vieta di mostrare membri della famiglia reale nudi in un’istituzione pubblica. Il “ritratto” di Condo – le cui quotazioni per opere del genere superano il milione di sterline – è solo l’ultimo di una serie in cui la sovrana, se si eccettua quello classico e praticamente ufficiale eseguito da Pietro Annigoni, è stata spesso oggetto di un trattamento quantomeno irriverente, fra cui quelli di Lucian Freud, Rolf Harris, Anthony Williams, Justin Mortimer. Nel frattempo si è già scatenata la ridda di commenti sulla stampa, con la Tate che difende la scelta di esporre l’opera. Buckingham Palace ha adottato un silenzioso fair play, mentre Brendan Kelly, della storica Royal Society of Portrait Painters, ha già definito l’opera “embarrassingly bad“…
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[exibart]