La storica associazione torinese L’uovo di struzzo apre un nuovo spazio espositivo nell’entroterra ligure a ridosso del Col Di Nava, a Trovatesta, in una minuscola frazione di Pieve di Teco.
In Agosto, durante la festa del piccolo borgo saranno inaugurati gli spazi ricavati da una vecchia costruzione in pietra. Ketty Cacciabue e Gianni Caruso hanno voluto offrire così un nuovo motivo di stimolo per la crescita culturale di un territorio avaro di gallerie d’arte e di centri museali.
La nuova attività sarà dedicata alla valorizzazione di giovani talenti che potranno anche trovare ospitalità e strumentazione.
Accanto alle mostre temporanee che avverranno quasi esclusivamente nella stagione estiva, sarà esposta parte della collezione con opere di giovani autori quali Fausto Gilberti, Grazia Toderi Corrado Bonomi, Antonella Mazzoni etc. ed opere di autori della generazione precedente quali lo stesso Caruso, Boetti, Paolini, Gilardi ed altri.
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BOIA GANZO, MA DANNO ANCHE DA MANGIARE IN QUESTO POSTO........
Caro Angelo, ammiro il tuo idealismo, davvero coinvolgente. Ma non aspettarti troppo dalle Istituzioni, gli artisti "vergini" sono purtroppo visti come mine vaganti per certa gente che continua a scoprire la ormai proverbiale "acqua calda" nell'arte contemporanea. Essendo un "Sistema" deve per forza di cose sottostare a certe regole che sono condizionate dai fattori che tu contesti e che io mi associo a contestare: limite di età e appartenenza ad una galleria. La qualità del lavoro e' l'ultima cosa che interessa, basti vedere certe porcherie che vengono pubblicate su stimate riviste d'arte...non faccio nomi...tanto vengono in mente lo stesso.
ciao
Carissimi Ketty e Gianni, è così che bisogna fare: coinvolgere artisti intergenerazionali, senza porre il limite d'età. Guardare alla qualità della ricerca artistica...all'autenticità e all'incisività di un artista. Bravi! Mi congratulo con voi. Però, mi raccomando: non invitate solo artisti di "Galleria"...invitate anche artisti "Non di Galleria", perché è in costoro, che si può individuare una ricerca libera da vincoli...più vera, e non negli altri (se pur bravissimi e che stimo),che purtroppo devono "creare", in modo coatto e controllato. Tutto non si può avere dalla vita. Bisogna anche accontentarsi. Chi è dentro il sistema dell'arte, deve rispettare certe regole. Chi è fuori, paga degli scotti continui e quotidiani...La libertà costa cara!
Penso, non solo in Italia. Ma quì più che altrove...dove lo Stato è latitante.