38 milioni e 427mila sterline. A tanto è arrivata l’asta tutta italiana dedicata all’Arte Povera di “Eyes wide open”, dove ad essere in scena erano i tesori della collezione di Nerio e Marina Fossati.
Tredici record d’artista, di cui uno si rivela anche il top lot della serata. Parliamo di Alberto Burri e della sua Combustione Plastica, che da una stima di 600-800mila sterline, è andata all’incanto per 4,6 milioni. Lui-Lei Maria e Michelangelo, specchio di Pistoletto del 1968, 230 x 120 centimetri, è invece arrivato a 1 milione 986mila sterline, anch’esso in stima massima a 800mila.
Anche Boetti è tra i top lot, con la sua Addizione, che in stima alta a 400mila viene venduta a 1,706mila sterline. In questo caso si tratta di uno splendido arazzo del 1974, di una dimensione di 138 x 149 centimetri.
Alla stessa identica cifra, ancora Boetti, è al quarto posto della “classifica”, con Rosso Gilera 60 1232 – Moto Guzzi 1305, lastre incise del 1967-71, che partivano da una stima alta di 450mila.
Colpo di coda, ancora l’artista piemontese al quinto posto, con Sottrazione, andata a 1 milione e 538mila, anch’essa realizzata nel 1974 e di qualche centimetro più piccola rispetto ad Addizione.
Sotto l’infilata di Arte Povera e Informale arriva poi Torso di negra al bagno di Pino Pascali del 1964, a1,538 milioni, anche se l’artista non batte il suo record con Muro di pietra (pietra pietra), venduta per 1 milione e 650mila sterline. Poi si riprende con Burri e il Grande Bianco Plastica, 1,426 milioni di sterline, Cy Twombly e Lucio Fontana, con un record per una ceramica: Concetto Spaziale, Natura battuta a 1,258 milioni, Jannis Kounellis con Untitled del 1968, in stima a 400-600mila e andato all’incanto per 1,258 milioni, mentre resta sotto la stima alta di 1 milione e mezzo Piero Manzoni: un suo Achrome del 1958-59 viene battuto “solo” per 1,202 milioni.