Informazioni in progress dalla conferenza di presentazione della Biennale di Venezia. “
In mostra – ha specificato Birnbaum, riferendosi a
Fare Mondi/Making Worlds –
saranno presenti tutte le forme artistiche: installazioni, video e film, scultura, performance, pittura e disegno, e anche una parata. La mostra creerà nuovi spazi per l’arte, che si dispiegheranno oltre le aspettative delle istituzioni e del mercato”. Una mostra che collegherà in un unico percorso le sedi espositive del rinnovato Palazzo delle Esposizioni della Biennale (Giardini) e dell’Arsenale, riunendo – inclusi i collettivi – più di novanta artisti da tutto il mondo. Ed eccoli, infine, i nomi, in rigoroso ordine alfabetico:
Jumana Emil Abboud, Georges Adéagbo, John Baldessari, Rosa Barba, Massimo Bartolini, Thomas Bayrle, Simone Berti, Bestué /Vives, Mike Bouchet, Ulla Von Brandenburg, André Cadere, Paul Chan, Chen Zhen, Nikhil Chopra, Chu Yun, Tony Conrad, Keren Cytter, Nathalie Djurberg, Anju Dodiya, Gino De Dominicis, Elena Elagina, Igor Makarevich, Öyvind Fahlström, Lara Favaretto, Hans-Peter Feldmann, Spencer Finch, Ceal Floyer, William Forsythe, Yona Friedman, Dominique Gonzalez-Foerster, Sheela Gowda, Tamara Grcic, GUTAI (Akira Kanayama, Sadamasa Motonaga, Saburo Murakami, Shozo Shimamoto, Kazuo Shiraga, Atsuko Tanaka, Tsuruko Yamazaki, Jiro Yoshihara, Michio Yoshihara), GuytonWalker, Gonkar Gyatso, Jan Håfström, Anawana Haloba, Rachel Harrison, Susan Hefuna, Carsten Höller, Huang Yong Ping, Joan Jonas, Miranda July, Rachel Khedoori, Toba Khedoori, Koo Jeong A., Moshekwa Langa, Arto Lindsay, Renata Lucas, Goshka Macuga, Gordon Matta-Clark, Cildo Meireles, Aleksandra Mir, Moscow Poetry Club, Yoko Ono, Jorge Otero-Pailos, Blinky Palermo, Lygia Pape, Anna Parkina, Philippe Parreno, Pavel Pepperstein, Alessandro Pessoli, Falke Pisano, Michelangelo Pistoletto, Att Poomtangon, Marjetica Potrč, Sara Ramo, Tobias Rehberger, Pietro Roccasalva, Tomas Saraceno, Amy Simon, Simon Starling, Pascale Marthine Tayou, Wolfgang Tillmans, Rirkrit Tiravanija, Grazia Toderi, Madelon Vriesendorp, Tian Tian Wang, Richard Wentworth, Pae White, Cerith Wyn Evans & Florian Hecker, Xu Tan, Haegue Yang, Héctor Zamora, Anya Zholud.
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da tutto il mondo e anche dall'altro...ce ne sono a una prima conta rapida almeno 5 morti...
eccolo là commento fatto. per i tuoi artisti non ce n'è
ed ecco il solito artista fallito che non si firma...comunque mi permetto di ricordarti Masbedo e Basilé al padiglione Italia, Molodkin in quello russo, per non dimenticare Miltos Manetas
ma silenzio, non sei nessuno, adesso vuole pure rivendicare manetas. Ma sai chiè Horatio Goni?
Invece masbedo e basilè fatteli in padella, che di trash già ce n'è. E la Biennale di Beatrice e Beatrice a me fa orrore.
Ricetta Bagna Cauda - ricetta tipica del Piemonte Inserita da: Marcel
Ingredienti e dosi per 4 persone:
275 g di olio di oliva, 240 g di acciughe sotto sale,4 teste d'aglio,3 dl di latte
Preparazione:
Sfilettare le acciughe e dissalare i filetti, se sono filetti sott'olio scolare bene l'olio che di solito non è di prima qualità; lavarli e pestarli in poltiglia in un mortaio. Tritare finemente l'aglio e farlo marinare per un paio d'ore nel latte (cio' attutisce il gusto dell'aglio e facilita la digestione, questo passaggio non è necessario se l'aglio è sufficientemente fresco). Far sciogliere l'olio e il burro in un tegame in terracotta (in mancanza smaltato), aggiungere la poltiglia d'acciughe e, a calore appena accennato, farla incorporare; unirvi il trito d'aglio ben sgocciolato dal latte e continuare la cottura, sempre a calore tenue, per una ventina di minuti mescolando di tanto in tanto. Nel mezzo del tavolo piazzare un fornello a spirito (oppure una piastra elettrica), mettervi sopra il tegame con la bagna cauda (deve essere mantenuta ben calda durante tutto il pasto). Sistemare al centro del tavolo anche la terrina con i pezzi di cardi e di peperoni, cipollotti freschi,carote tagliate orizzontalmente,indivia, cavolo tagliato fine, e altre verdure, vanno bene davvero tutte :) . I commensali, un pezzo di pane nella mano sinistra, prendono uno per volta con lo speciale forchettino un pezzo verdura, lo asciugano con la salvietta, lo immergono nel tegame e, ben avviluppato di bagna cauda, lo mangiano. Si procede cosi' sino all'immancabile esaurimento della bagna cauda sorseggiando di tanto in tanto buon vino, appena fatto, che abbia ancora il gusto dell'uva. L'appetito, e' questa la meraviglia, rimane intatto, anzi eccitato ed in progresso. I contadini inventori della bagna cauda sin dal tempo del lumino ad olio, alla fine, per utilizzare l'eventuale intingolo che fosse rimasto, usano rompervi dentro delle uova e strapazzarle.