Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
L’ultima esternazione del sottosegretario di stato più famoso del governo è dedicata alle gite scolastiche di istruzione. In una intervista a ‘Mondoscuola’ Sgarbi ha dichiarato che a suo parere le gite scolastiche sono inutili, spesso dannose, composte solo di ragazzi debosciati e con i praocchi. Ha concluso perentorio: “Dove sta scritto che tutti devono amare il gotico? Se si svegliano bene, sennò che rimangano pure tonti. E magari più felici, che problema c´è?”.
[exibart]
Ben detto. Per mangiare le focacce e i kinder paradiso possono andare da un’altra parte.
..sia chiaro che la colpa non è dei soli ragazzi (anche se non val la pena di sottolinearlo)
Questa è una delle “storiche” affermazioni di Sgarbi. Qualche hanno fa disse di vietare le gite scolastiche alle mostre. Per la verità tutta la questione mi sembra abbastanza banale e condivisibile in parte. Credo che le gite scolastiche come le abbiamo vissute noi servano per lo più a saltare una giornata di scuola. Meglio dunque una bella scampagnata. Penso che proprio per questo però a Sgarbi, per il suo ruolo istituzionale, spetterebbe piuttosto di promuovere ed appoggiare la sperimentazione e la ricerca nel campo della didattica, spetterebbe a lui di parlare ed agire per la promozione della cultura. So che forse diventerebbe più noioso ma in fondo i ragazzi di oggi saranno coloro ai quali il patrimonio italiano verrà prima o poi affidato. Veda un po’ lui…
Ma certo! Nella “tontolaggine” la felicità.La massa annichilita dalle musichette e i programmini televisivi e”pochi eletti” svegli per meriti genetici (con l’Arte nel DNA). E se poi i tonti diventano ancor più tanti(scusatemi il gioco di parole) e più tonti e cominciano a “pensare” che Felicità é costruire un bel parcheggio ai Fori o un bel Multisala al Colosseo? Peraltro credo che il problema non nasca dall’apprezzare o meno il gotico ma sia solo una questione di buona educazione di cui ogni tanto anche qualche sottosegretario difetta (modi più…Urbani,meno….Sgarbi).Saluti
si commenta da sé (e in un colpo solo, con il livore dei finti sicuri, insulta almeno due categorie, studenti e insegnanti).
Il ricordo di una gita scolastica, a Castel del monte di Andria , quando frequentavo la terza media è, oggi, ancora vivo in me. Di quell’interessante monumento però, fatto erigere da Federico II per testimoniare la grandezza del suo Impero, non ricordo se ci fu un interesse particolare da parte di noi alunni; ricordo solo di aver partecipato ad una bella gita in campagna,in un tiepido mattino di primavera tra gridi di gioia, urli e schiamazzi di ogni genere, tra un panino e l’altro consumato con i professori. Il vero motivo “la felicità”di non essere tra i banchi di scuola!
L’On. Sgarbi non ha torto! Il patrimonio è un bene di tutti, ma bisogna prima conoscerlo, amarlo e rispettarlo.
AI docenti: è giunta l’ora di compiere un piccolo miracolo! Il comportamento degli studenti è fondamentale quando siè a contatto con il bene pubblico di particolare importanza storica di ogni luogo, paese o Città della nostra bella Italia.
Gent.le Sig.ra Teresa,mi trova in accordo con lei su tutto tranne che sul fatto che l’onorevole Sgarbi abbia ragione.Quello che lei dice,le sembrerà strano, va in questa direzione: Lei mi sembra persona squisita. Ricorda con tale dolcezza (e rimpianto e poesia) quella gita a Castel del Monte che non mi sembra giusto definire quella ragazzetta simpatica e gioviale che doveva essere Lei a 13 anni “una tonta debosciata e con il paraocchi” .Mi sembra,invece,che lei oggi sappia dove si trova quel monumento che,purtroppo,tanti oggi hanno visto per la prima volta solo sulle monetine da un centesimo.E’ comprensibile che forse una ragazzina di terza media non abbia innato un amore per l’arte e reputi più “felice” la parte ludica della gita. Instillarlo,questo amore, è appunto compito dell’educazione “artistica”.Se poi parla dei vandali distruggitori quello è compito dell’educazione e…basta.Quello che va fortemente contestato nelle affermazioni dell’onorevole è il fervore “talebano” delle sue affermazioni che si possono accettare,così come vengono fatte,solo se ne fosse CHIARO per tutti l’intento provocatorio.E purtroppo non è sempre e per tutti così. Saluti.
Solo oggi, ahimè vengo a conoscenza di quest’articolo a mio avviso fondamentale; ritengo, effettivamente, che il ricordo di una gita scolastica, per quanto mi riguarda, è un’emozione forte sempre viva nei miei pensieri: conoscere i propri insegnanti fuori dai muri della propria classe, scoprire la socialità e nuovi aspetti della scuola fra una risata ed un pranzo consumato insieme, insolita ricreazione. Ovviamente si fa sempre più vero la problematica per cui i ragazzi sono sempre meno vicini al patrimonio artistico-culturale che avvolge il mondo ed in particolare la nostra meravigliosa Italia, e non nascondo che il (nostro) ruolo di insegnanti, a maggior ragione oggi, diviene sempre più difficile se si considera che già dalla tenera età si entra in aula con cellulari di ultima generazione. Il FATTO educativo, per quanto astruso, non deve perdere la sua caratteristica pur riconoscendo che, a volte, educhiamo ragazzi poco sensibili all’arte. Che sia veramente didattica una gita!