Ancora due giorni, e si alza il sipario sulla terza edizione del
Festival dell’arte Contemporanea di Faenza. E la sensazione che si percepisce è quella di un evento ogni anno più presente, negli orizzonti degli addetti e del pubblico. Tanto che viene scelto come vetrina per presentare anteprime, per annunciare novità che ambiscono ad avere visibilità.
Come la mostra
AILATI. Riflessi dal futuro, ideata da Luca Molinari per il padiglione italiano alla 12a
Biennale di Architettura di Venezia, presentata il 21 maggio con la partecipazione di Mario Nanni, che firma il progetto di luce della mostra, insieme a Gabriele Lelli e Roberta Bandini dello studio Lelli & Associati architettura, presenti nella mostra.
E come
Premio Moroso, che si racconta sabato 22 maggio nelle voci di Andrea Bruciati, direttore della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, e della promotrice Patrizia Moroso. Nato dalla recente partnership proprio fra la Galleria di Monfalcone e l’azienda friulana, il premio si propone di incentivare il lavoro delle giovani generazioni offrendo un’opportunità concreta di formazione e crescita. Durante la presentazione saranno esposti motivazioni e dettagli del premio, elencati i 30 autori coinvolti, i 10 curatori che hanno provveduto a segnalarli e le due commissioni di selezione. La giuria individuerà tra i finalisti due artisti che avranno alla fine la possibilità di svolgere una residenza specifica a New York e Londra, presso gli showroom Moroso.
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e dopo Amsterdam anche Faenza adotta la "vetrina"...