Arrivi a un crocevia miracolosamente silenzioso, poco affollato. Sulla strada lastricata, tra le grandi pietre squadrate, segui le profonde scanalature lasciate da bighe e carri, sfreccianti in entrambe le direzioni, che qualche volta si saranno anche scontrati, attirando gli sguardi curiosi degli avventori del thermopolium giusto dietro l’angolo. È semplice lasciarsi trascinare dall’atmosfera di Pompei, fantasticare sulle attività che fervevano ogni giorno. E da oggi sarà facile immaginare anche le notti, con la nuova illuminazione del Foro, della Basilica, delle Terme Suburbane, fino a Porta Marina. L’iniziativa, in collaborazione con Enel Sole e con il supporto della SCABEC, la società in house della Regione Campania che si occupa di valorizzazione e promozione dei beni culturali, consentirà l’apertura notturna del sito, con suggestive visite guidate, ogni martedì e giovedì dall’8 luglio, pensate come percorsi narrativi ed emozionali.
Con il supporto installazioni audiovisive, potremo ascoltare il ritmo dei tamburi delle sacre cerimonie in onore di Giove, la confusione del macellum, il mercato, e le voci dei fulloni, gli antichi lavandai, oltre che godere dei colori accesi degli affreschi, sui quali le ombre della notte proiettavano – e proietteranno – chissà quali altre storie. «Il nuovo impianto di illuminazione di Pompei, è un altro importante passo della rinascita di un sito archeologico unico al mondo, un percorso che in tre anni ha permesso di restituire al pubblico 30 domus, di dotare l’intera area archeologica di copertura Wi-Fi e di realizzare un itinerario di tre chilometri che consente la piena accessibilità a parte rilevante degli scavi. Grazie al suggestivo gioco di luci, le linee e le forme delle rovine risplendono ora di una rinnovata bellezza», ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini.
Il progetto rientra nel programma Grande Progetto Pompei, finanziato dall’Unione Europea e con la partecipazione di una quota nazionale, per un importo complessivo di 105 milioni di euro che, dal 2012, ha contribuito a 76 interventi, di cui 64 conclusi e 9 in corso. «La rinascita di Pompei – ha detto il Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti – è fondamentale anche per l’immagine internazionale del Paese. Ora dobbiamo farne un punto di riferimento per lo sviluppo di tutto il territorio, collegando Pompei con Ercolano, Stabia, Torre Annunziata. Questa è una delle zone più belle del mondo, bisogna valorizzarla».
Una sfida difficile, contando che l’intera area vesuviana è ricca di storia e di suggestioni paesaggistiche anche al di là delle città ricordate da De Vincenti. Purtroppo, fino a ora, la zona non ha risentito degli influssi positivi riservati al grande attrattore pompeiano e la discussione rimane aperta e sempre più urgente, contando la situazione in cui versano alcuni siti, come Villa d’Elboeuf, grandioso palazzo settecentesco di Portici e da anni in condizioni di degrado, nonostante la recente vendita a privati, per 4 milioni di euro. (MFS)