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Visionnaire è un adolescente responsabile e ambientalista, trasversale e determinato, carico di energia. Il brand, solido e glamour insieme, da 15 anni progetta le molteplici forme del lusso in rigoroso stile Made in Italy per un mercato internazionale e, in occasione dei 60 anni di IPE – storica azienda bolognese che l’ha creato nel 2004 e tra le 12 società presenti in tutte le 58 edizioni del Salone del mobile – quest’anno punta ambiziosamente sulla valorizzazione di se stessa.
IPE, da mobili e accessori per l’arredo passa al Decalogo, libro-oggetto stampato in duemila esemplari numerati su carta prestigiosa, in cui si declamano i dieci valori fondamentali del design contemporaneo. Il volume è realizzato da Barbara Brondi e Marco Rainò, illustrato da venti fotografie di Delfino Sisto Legnani, con contributi critici del fondatore della rivista Pin-Up, Felix Burrichter, del direttore di Elle Décor Cina, Leon Sun, e della direttrice di Interios plus Design Russia, Natalia Timasheva. Cultura, natura, progetto, oggetto, esperienza, contaminazione, unicità, ingegno, lusso, visione: questi sono i dieci comandamenti di un’azienda che, dal 1959, fonda le sue radici nella ricerca dei materiali e che ha investito prima di altre nella sperimentazione e nella ingegnerizzazione delle possibilità formali del poliuretano espanso, traghettandolo dal mondo delle auto all’industria dell’arredo e degli imbottiti. Eleonore Cavalli, direttrice artistica, tenace e visionaria, rappresentante della terza generazione a gestione dell’azienda a conduzione familiare, è consapevole che il nuovo lusso è anche sostenibile, etico e creativo, e che arte e industria sono alleate per progettare forme di bellezza e cultura.
A Milano, in piazza Cavour, in un ex cinema interrato, trasformato in una wunderkammer multisensoriale in occasione del Salone grazie a un allestimento scenografico, con proiezioni e video realizzati dallo studio MyBossWas, sfilano 80 nuovi prototipi, icone di indiscutibile qualità in cui produzione industriale e dettagli artigianali generano oggetti-sculture eccellenti. Affianca questa parata di “oggetti parlanti” del brand che li produce e low impact nei dettagli di lavorazione, una mostra dal titolo “Corrispondenze” che, dal 9 aprile fino al 12 luglio, presenta dieci dittici di fotografie incastonate in light box firmate da Legnani, giovane fotografo individuato per interpretare in maniera personale i dieci valori espressi nel libro da collezionare.
Visionnaire si distingue per ricerca di materiali innovativi, con prodotti di fattura artigianale e di qualità. Quest’anno il brand ha esplorato una forma di mecenatismo fertile per il design, che ha bisogno di idee non omologate, in cui le relazioni tra uomo, società, creatività e industria sono gli imperativi del “fatto a regola d’arte”, attraverso oggetti duraturi, che vadano oltre le mode.
Da leggere i testi pubblicati nel catalogo, che ci interrogano sul come sarà il design nell’epoca digitale, quali sono le connessioni tra Oriente e Occidente e quali sfide ci attendono nell’epoca globale, come si può coniugare il passato, la cultura tradizionale e materiale con progetti del futuro innovativi, in cui oggetto e azione coincidono. Il messaggio è chiaro: la natura è il paradigma portante che incide nella cultura progettuale del presente, con l’auspicio di produrre oggetti, case e cose, mondi e modi di vivere più sostenibili e responsabili.
Incantano le immagini di Legnani, che includono oggetti di design in un contesto postmoderno e minimalista insieme, una simbiosi tra plastica ed elementi organici, forme dai colori vibranti che plasmano nuovi scenari di armonia, in linea con i contenuti della mostra “Broken Nature: Design takes on human survival”, ideata per la XXII Triennale di Milano, a cura di Paola Antonelli. Accessori, vasi, centro tavola, sedie, divani e altri manufatti, tutti i pezzi unici di Visionnaire, ricavati anche da scarti di materiali riciclati, oltre che da marmi e legnami pregiati, che si proiettano in un mondo ormai prossimo, in cui tecnologia e natura, ornamento e decoro, plasmano oggetti funzionali ed emotivi, dal design rigenerante, interpretando i nostri sogni. (Jacqueline Ceresoli)