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Marcolli decise di essere architetto fin dall’età di sedici anni, quando diresse i lavori del cantiere per la costruzione dell’asilo Onarmo nell’ex-campo di concentramento nazista di Bolzano. Nel 1969 consegue la libera docenza e dal 76 all’86 insegna Disegno Industriale al Dams di Bologna, nell’ambito della Progettazione Ambientale diretto da Tomàs Maldonado.
Diventa professore Ordinario al Politecnico di Milano dal 1987 al ’97 di Tecnologia dell’Architettura e poi di Comunicazione Visiva e Disegno Industriale nel Corso di Laurea in Disegno Industriale” Insegna Disegno Industriale dal 1970 nella Scuola Politecnica di Design a Milano di Nino Di Salvatore. Riceve nel ‘89 il Diploma di Laurea dell’American Institute of Architects per il progetto Città-Colore, svolto per il Politecnico di Wintethur. Negli anni ’90 è incaricato quale direttore dell’Area Basic Design all’Istituto Euoropeo Design (IED) di Milano.
[exibart]
scompare un grande maestro… pfui!
Ho conosciuto il prof. Marcolli innanzitutto attaverso il suo magnifico e insuperabile testo ” Teoria del colore…” , poi all’ Istitoto d ‘arte di venezia… che perdita per la didattica dell’arte
Claudio Ricciardi
Mi dispiace della morte di Marcolli che ho appreso tramite il vostro giornale. Condivido quanto avete scritto, e il suo libro “Teoria del campo” è stato un ottimo testo, comprensivo di molte ricerche fatte al Bauhaus,da grandi artisti. Marcolli è riuscito a rendere quel sapere più alla portata degli studenti,
Vi ringrazio dell’avviso
Rosanna Rossi
Per la scomparsa di Attilio Marcolli padre di “Teoria del Campo”.
di Lorenzo Bonini
Mio grande amico e teorico, con la delicatezza di sempre, hai girato l’ultima pagina del diario degli appunti della tua vita anatopica d’architettura. Mute sono rimaste le campane allo scoccar dell’ultima ora, dal cortile alla piazzetta muove ora il sole a stagliare geometricamente l’ombra con riga a “T” e squadra, e ruota il compasso della luce muovendosi lentamente ora sul frontespizio del prospetto di facciata, ora sulla strada che disegnandola la decostruisce.
Quanta luce è venuta giù a illuminare questa contrada di Teoria del Campo con occhi entusiasmati dalla Percezione visiva dal nostro cielo e dal Colore della musica. Nelle strade hanno chiuso bottega i tuoi ragazzi, i tuoi allievi, anche quelli che non conoscevi e che salivano su quel treno che porta lontano attraverso il Campo. Ci insegnavi ad amare l’arte; “fra tutte è ancora quella che mente di meno”, dicevi . Ma oggi le campane sono rimaste mute perché non c’è rivincita, questa volta hai voluto vincere tu giungendo primo al traguardo.
Caro professore, anche tu come Edoardo Sanguineti ci hai lasciato senza fare rumore, come era nel tuo costume,solo ora ci si rende conto purtroppo di ciò che si perso e solo ora posso dire grazie per tutto ciò che mi hai insegnato e ho appreso. Un grazie pieno di affetto e stima, Valeria.
Fu il relatore della mia tesi in architettura,..più di dieci anni fa. A lui devo molto,…fra le tante cose riuscire a leggere ed amare l’arte, permettendole perfino di essere parte integrante della mia vita: uno sguardo diverso sulle cose…
Mi mancherà tantissimo; ricorderò per sempre ciò che mi ha trasmesso come docente e come persona, il suo sguardo dolce, la voce pacata e rassicurante,… i suoi immancabili papillon.
ciao professor Marcolli….
mi spiace averlo saputo solo adesso e casualmente per giunta (!)…
un caro ricordo e una grande riconoscenza a chi mi ha insegnato moltissimo come professore di Tecnologia dell’Architettura e di Disegno Industriale nonché come Relatore della mia Tesi di Laurea al Politecnico di Milano nel 1992 … penso che non scorderò mai l’immensa cultura ed i modi garbati che facevano di quest’uomo una persona veramente fuori dal comune.
Mi dispiace, e stato il mio insegnante e ho ricevuto di lui l’interese per la storia e la cultura del design.
Tante delle sue lezione rimangono nella memoria e dopo la laureaa, ho letto i suoi libri che ancora oggi le considero interesanti.
Grazie tante