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Nato a Prato – attualmente viveva tra Milano e Forte dei Marmi -, Grassi aveva avviato la sua collezione negli anni ottanta con la Transavanguardia italiana, con capolavori di Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino. Dal 2002 proprio il Mart custodiva in deposito una sostanziosa fetta dell’importante nucleo.
Negli anni novanta i suoi interessi si erano spostati su grandi sperimentatrori internazionali, da Jeff Koons a Richard Prince, Barbara Kruger, Rosemarie Trockel, Martin Kippenberger, Alex Katz, solo per citarne alcuni. Contemporaneamente aveva anche iniziato una raccolta di fotografia, che contava su opere di Eggleston, Sherman, Castella, Becher, Gursky, Struth.
Ma non aveva mancato di sostenere anche la giovane pittura italiana, con opere di Arienti, Dellavedova, Montesano, Dell’Angelo, Aschieri, Picco.
[exibart]
Aiiiiii! Nuovo crollo dei prezzi?
ad una notizia di lutto
commenti in questo modo?
vergognati lurido pagliaccio
ti auguro una vita di sofferenze
fai schifo!
Un mese dopo si potrà anche pensare ai vivi?
Qualche mese fa c’è stato un’asta devastante da parte della famiglia di un altro defunto.
Speriamo questa volta in parenti più sensibili.
quando collezionare era veramente un’arte..
r.i.p.
OLTRE AD ESSERE UN GRANDE COLLEZIONISTA DI QUADRI ERA ANCHE UN DISTINTO CRITICO D’ARTE.
AL MART DI ROVERETO HA LASCIATO LA SUA COLLEZIONE PIU’ IMPORTANTE ,LA COLLEZIONE ALESSANDRO GRASSI.
Alessandro Grassi ha donato la sua più cospicua collezione di quadri della transavanguardia al museo Mart di Rovereto
una collezione del valore di oltre 5 milioni di euro!
il museo Mart non si è degnato nemmeno di inviare uno dei suoi funzionari o delegati al funerale di Alessandro Grassi!
nessun esponente del Mart era presente al funerale!
questa gente è buona solo ad incassare le donazioni!
vergogna Mart! che schifo!
spero che quel branco di parassiti spenda tutti i loro guadagni in medicinali per loro e per le loro famiglie!
Era un amante: del bello,dell’arte e come diceva sant’ Agostino dopo i santi vengono gli artisti……Alessandro Grassi,adesso speriamo si goda le bellezze del cielo!E l’eleganza di Dio!”Le sue scelte sono state personali sia nell’ acquistare che nel donare”…alla fine comunque ha donato un po’ a tutti…mantenedo viva la sua collezione Grassi che probabilmente se non fosse stata lasciata al mart sarebbe scivolata in mano a persone non competenti..che non avrebbero apprezzato ma anzi “deprezzato” il valore!!
mantenendo
si scrive con la lettera N in mezzo tra mantene e do
MANTENENDO
non mantenedo!
ritorni a scuola
CONCORDO CON LA SCELTA DI ALESSANDRO GRASSI DI LASCIARE AL MART LA SUA COLLEZIONE PIU’ IMPORTANTE. .
COME BEN DICEVA LA SIGNORINA BARBARA, CHI NON S’INTENDE D’ARTE SPESSO (S)VENDE LE OPERE SENZA CONSIDERARNE IL VALORE ARTISTICO EFFETTIVO, TRALASCIANDO,INOLTRE, L’ASPETTO AFFETTIVO DI CHI LE HA ACQUISTATE E COLLEZIONATE(ALLE VOLTE SVENDENDOLE PER POCHI SOLDI).CHI APPREZZA L’ARTE SICURAMENTE:LA CONOSCE, LA RISPETTA E LA STUDIA!!!
ANDRO’ AL MART CON PIACERE PER GUSTARMI QUESTE OPERE DI GRANDE VALORE!
MASSIMO.
Cari “signori” a ragionare di luoghi comuni e generalizzando si fà davvero poca strada anzi, non se ne fà per nulla.
Partire dal presupposto che gli eredi avrebbero potuto svendere e non valorizzare le opere significa parlare in modo ignorante senza documentarsi e senza conoscere minimamente i fatti reali.
La realtà è che la collezione Alessandro Grassi successivamente alla scomparsa dell’omonimo collezionista, ha ricevuto ulteriore lustro ed apprezzamento.
Importanti opere sono esposte in una biennale tutt’ora in corso al Palazzo delle Stelline di Milano che ha inaugurato un ciclo riguardante le collezioni d’arte moderna private italiane.
Inoltre vi sono alcune prestigiose opere ospitate presso la mostra “La Classe non è acqua” del gaMEC di Bergamo.
Infine numerose altre trattative risultano in corso con importanti e prestigiose istituzioni museali internazionali.
Tutto per volontà di UN EREDE che ha deciso di avvalersi della magistrale direzione del dottor Pasquale Leccese.
Il tutto sta perfettamente a significare che, non solo codesto erede avrebbe saputo ( E MERITATO!) valorizzare molto anche le opere che sono state donate al Mart;
ma inoltre questo sta soprattutto a significare che è inutile donare un pacchetto di opere di rilievo ad un museo che sta soffocando come un elefante monopolista l’arte moderna e contemporanea.
E’ giusto che i beni di famiglia rimangano in famiglia e che sia consentito alle generazioni che si succedono di gestire al meglio i patrimoni artistici di famiglia;
SENZA FOSSILIZZARE ed IMMOBILIZZARE QUESTI PATRIMONI DONANDOLI AD UN MUSEO.
Sono concetti molto profondi che richiedono sia la frequentazione di certi ambienti settoriali, sia una certa sensibilità,
pertanto non mi aspetto che tutti possiedano tali doti di comprensione ma ALMENO:
evitate di parlare a priori, farcendo i vostri discorsi con luoghi comuni, faziosità e generalizzazioni.
Prima di aprir bocca e dargli fiato o in questo caso , prima di scrivere a vanvera, ci si dovrebbe documentare sui risultati prodotti dalla volontà di questo EREDE che attraverso l’inestimabile e fondamentale competenza e professionalità del curatore dottor Pasquale Leccese HANNO PORTATO, STANNO PORTANDO E PORTERANNO AVANTI LA COLLEZIONE ALESSANDRO GRASSI.
La prossima volta informatevi prima di scrivere, non dovrebbe essere difficile usare google al giorno d’oggi e di servizi, focus ed articoli che parlano delle mostre attuali citate è pieno il web (tra cui anche un servizio della RAI realizzato per il canale RAI5 all’interno della trasmissione Cool Tour).
.. IL SIGNOR LECCESE E’ FAMOSO PER ESSERE COMPETENTE E SENSIBILE ALL’ARTE… PURTROPPO..NON TUTTI SONO COME LUI…AL MART DI ROVERETO ,ALESSANDRO GRASSI HA LASCITO LA SUA RACCOLTA PIU’ IMPORTANTE DI OPERE D’ARTE,…OVE CI SONO DELLE VERE “CHICCHE” CHE NON HANNO PARI A CONFRONTO DI QUEL CHE E’ RIMASTO FUORI DALLA VERA COLLEZIONE…(ALMENO DALLE INDICAZIONI DEL SIGNOR ..)…BUON LAVORO A TUTTI.
SONO RIPASSATA PER CASO QUI…SIGNOR MASSIMO E’ VERO QUEL CHE DICE. SE PERMETTE,AGGIUNGO CHE LA COLLEZIONE ALESSANDRO GRASSI E’TUTTA SPLENDIDA,ANCHE SE GIUSTAMENTE I PARERI SONO SOGGETTIVI ED E’ GIUSTO CHE OGNIUNO ESPRIMA IL SUO.IL MART DI ROVERETO HA SENZ’ALTRO “TENUTO” IL MEGLIO….MA CHI HA EREDITATO ALTRI QUADRI DI MIO ZIO ALESSANDRO,NON HA DEI QUADRUCCI DI POCO VALORE…NON COMPRAVA PER “SFIZIO” O A CASO..ERA SEMPRE CONSIGLIATO DA BUONI COLLEZIONISTI E CRITICI D’ARTE CHE LO GUIDAVANO A SCEGLIERE SECONDO IL SUO GUSTO…RIMANGO D’ACCORDO CON LEI CHE L’ARTE SIA GIUSTO CHE VENGA RISPETTATA E VALORIZZATA .IL SIGNOR LECCESE,ORMAI AMICO DI FAMIGLIA,ANCH’IO CREDO SIA UN VALIDO AIUTO AFFINCHE’ UNA PARTE DELLA COLLEZIONE GRASSI “RIMASTA FUORI” DAL MART, VIVA ANCORA DEGNAMENTE.GRAZIE A TUTTI PER I COMMENTI,MIO ZIO E’ COME SE FOSSE ANCORA VIVO..LE SUE SCELTE FATTE IN VITA SONO STATE APPREZZATE DA MOLTI…CIO’ DIMOSTRA CHE HA LAVORATO BENE!(NIPOTE BARBARA ).
Come precedentemente detto, non tutti hanno la sensibilità di comprendere questo settore , questo campo e queste arti.
Pertanto fa sorridere che persone senza nè arte nè parte disquisiscano su quale sia la “vera” collezione e quale meno.
Il “signor” Massimo (o chi per lui….) dice bene quando scrive che, le opere lasciate al Mart sono di valore inconfrontabile rispetto alle altre.
Sì, perchè con le recenti mostre e quelle in programma prossimamente, le opere non donate al Mart stanno acquisendo un valore notevolmente superiore e soprattutto, un interesse ed un riscontro di dimensioni notevolmente superiori alle opere esposte al Mart.
Non a caso i depliant delle mostre recenti sono andati tutti esauriti in pochissime settimane, sintomo inequivocabile dell’apprezzamento da parte delle istituzioni e del pubblico delle GRANDI occasioni.
Vi saluto ora, e vi lascio al vostro chiacchiericcio da bar intriso di luoghi comuni e condito da generalizzazioni che imbarazzerebbero persino il clown di un circo.
post scrittum:
mi rivolgerei al “competente ed erudito” signor Massimo LASCITO è un errore aberrante grammaticalmente, si scrive LASCIATO mi perdoni per l’aria da professorino ma, con questi errori qualcuno potrebbe sospettare che lei e barbara siate la stessa persona…
Cordialità.
IL BELLO E… CHE NESSUNO MI RICONOSCE…
SIGNOR TARTAGLIA E’ LEI CHE SI APPRORPIA DI FALSI NOMI(E NON SOLO)…NEMMENO IL CORAGGIO DI SCRIVERE IL VERO NOME..SI CONTRADDICE IN PIU’ COMMENTI..CIO’ LA DICE LLLLLLLLUUUUUUUUUUUNNNNNNNNNNNNNGGGGGGGGGGGGGAAAAAAAAAA!CORDIALI SALUTI.
Signor Tartaglia,
1)LA VIRGOLA NON VA’ MAI PRIMA DI UN (E) .
Vi saluto ora, e vi lascio al vostro …..
2)AGGIUNGO UN SUO ERRORE VERAMENTE GRAVE.I NOMI PROPRI SI SCRIVONO CON LA LETTERA MAIUSCOLA ALL’ INIZIO DEL NOME.
post scrittum:
……..con questi errori qualcuno potrebbe sospettare che lei e — barbara –siate la stessa persona…
le consiglio di rileggere i suoi contenuti prima di correggere quello degli altri.
tutti sbagliamo…ma chi sottolinea gli erroori degli altri in pubblico dovrebbe essere molto in alto per farlo..ma molto in alto ….anche io non lo sono ..e mi scusi la polemica ma non e’ stato corretto il suo modo di criticare e dire ad altre persone , per un lapsus, di tornare a scuola…..non dimostra molta sensibilita’…MA ANZI….
signo (Tartaglia)MI PERDONI L’ERRORE.
SI” APPROPRIA”..PRIMA CHE LEI ME LO CORREGGA…E SI METTA ANCORA A FARE IL MAESTRO ,QUANDO NON SEMBRA PRORPIO LO SIA….CORDIALI SALUTI.
SIGNOR ..TARTAGLIA..MI SEMBRA SIA LEI….. NON SCRIVA COMMENTI CON IL MIO NOME ..PERFAVORE MOSTRI UN PO’ DI SERIETA’, QUALCHE VOLTA.RINGRAZIO IL CURATORE DEL SITO,PORGENDOLE I MIEI PIU’ DISTINTI SALUTI,RICORDANDOGLI CHE IL MIO EMAIL E’ lorbar4@alice.it .CHI HA NEL CUORE MIO ZIO ALESSANDRO PUO’ SCRIVERE DIRETTAMENTE AL MIO EMAIL,SARO’ FELICE DI CONDIVIDERE L’AMORE PER L’ARTE CHE ALESSANDRO GRASSI TANTO AMAVA.MI CHIAMO BARBARA E SONO ORGOGLIOSA DI ESSERNE LA NIPOTE ..COME LUI LO ERA DI ME,APPREZZAVA I MIEI QUADRI ED I MIEI STUDI PER L’ARTE (LAUREATA ALL’ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI)HO AVUTO L’ONORE DI AVERE ESPOSTA UNA MIA OPERA, PER DIVERSI ANNI ,IN UNA SUA GALLERIA IN MILANO.. NON SCRIVERO’ PIU’ COMMENTI QUI,PERCHE’ QUALCUNO SI DIVERTE A METTERE COMMENTI CON IL MIO NOME,DIRE COSE DI ME NON VERE ,PER INVIDIA E CATTIVERIA.QUINDI CHI COMMENTERA’,DOPO QUESTO MESSAGGIO, CON IL MIO NOME SAPPIATE CHE NON SONO IO…(SCUSATE IL GIOCO DI PAROLE)CORDIALI SALUTI A TUTTI:ARTISTI,CRITICI ED AMANTI DELL’ARTE !VI REGALO UN MIO PENSIERO:”L’ARTE E’ NEL CUORE DI CHI LE DA’ LA MANO..PER VIAGGIARE INSIEME A LEI NEI MEANDRI DEL TEMPO!:”-BARBARA NIPOTE DI ALESANDRO GRASSI.
Buonasera a tutti, ritorno qui per curiosità al fine di aggiornarmi sulle nefandezze scritte e/o sulle cose intelligenti ed originali esplicitate.
Non avevo dubbi circa la possibilità che sarebbero potute apparire delle bassezze, colpi bassi o tentativi demagogici e mistificatori, al fine di depotenziare, confutare e sminuire i miei ineccepibili ed inconfutabili interventi ed osservazioni.
Ma gli autori di tali azioni possono solo scoraggiarsi in quanto non è possibile arrampicarsi sugli specchi dinnanzi alla realtà delle cose.
Intervengo al fine di 2 piccole ma doverose precisazioni.
La prima rivolta all’autentica utente BARBARA – barbara – BARBARA-NIPOTE;
tengo VIVAMENTE a precisarle che non ho mai rubato a lei o ad altri alcun nome, email o nickname. Non ho bisogno di queste bassezze che lascio volentieri ad altri.
Ho sempre parlato con questo nickname senza peli sulla lingua quando c’era da opporsi alle castronerie/inesattezze/assurdità di qualcuno e non ho bisogno di nascondermi come un verme, misura evidentemente necessaria a qualche altro piccolo ominide.
Pertanto la prego di muovere le sue accuse ad altri, nella fattispecie ignoti ed aberranti pagliacci, che nei commenti precedenti hanno più d’una volta tentato di rubarle e copiarle nickname e indirizzo mail tra l’altro sbagliandoli e, cosa più ridicola, inserendo spesso ulteriori gravi svarioni grammaticali.
Da questo si evince che qualche buffoncello semi analfabeta si è divertito a rubare i nomi altrui.
La seconda precisazione in risposta all’esimio professor BRUNO REGGIANI.
In realtà non esiste una regola della grammatica italiana che vieti l’uso della virgola dinanzi alla e congiunzione. Di solito a livello scolastico viene considerato un errore in quanto si tratta di un effetto ridondante, cioè l’espressione congiuntiva è la stessa. Ciò non toglie che poi ogni autore nel proprio testo possa decidere di utilizzare la virgola con la e per dare eventualmente più enfasi al costrutto.
Ma non mi aspetto da lei simil sensibilità.
Inoltre quando mi rivolsi all’utente barbara senza la maiuscola dinanzi al nome, ho scritto in tal modo in quanto citavo testualmente e precisamente il suo nickname come si usa quando si risponde ad un utente preciso ed esatto su internet in un forum o blog.
Se lei fosse stato più attento, cosa che non ha fatto, avrebbe notato tra i vari commenti precedenti uno in particolare fatto dall’utente barbara il giorno 15/04/2011;
io appunto riferendomi a tale commento di tale utente, come da prassi quando si richiama e ci si riferisce, ho riportato esattamente tale nome utente (alias nickname).
Prima di fare il professorino la prossima volta si documenti meglio e rifletta maggiormente in quanto solo pochi possono permetterselo realmente.
Evidentemente lei non è avvezzo e conoscitore dell’uso dei nickname e delle loro modalità di citazione.
MA NON SI PREOCCUPI, C’E’ SEMPRE QUALCOSA DA IMPARARE. (DA ME).
IN TAL PROPOSITO
Gentilissimo “professor” BRUNO REGGIANI ci tengo vivamente a farle notare due svarioni grammaticali da lei scritti; un vero record mondiale considerate le poche righe da lei immesse.
Innanzitutto quando lei scrive, riporto testualmente “1)LA VIRGOLA NON VA’ MAI PRIMA…” VA NON SI SCRIVE MAI CON L’ACCENTO.
Secondo errore quando lei scrive, riporto testualmente “chi sottolinea gli erroori degli altri in pubblico dovrebbe essere molto in alto per farlo” ERROORI si scrive con una O in meno…
EVIDENTEMENTE RISPETTO AL GRUPPO DI UTENTI RADUNATISI PER QUESTI COMMENTI, sono sufficientemente in alto per poter sottolineare i cospicui e numerosi errori.
Tutti questi errori mi fanno seriamente sospettare che lei ed altri siate la stessa persona, visto che molti di coloro che hanno tentato senza successo di fronteggiarmi, in poche righe hanno ammucchiato più errori di uno scolaro in prima elementare.
Infine osservo che alcuni nei commenti precedenti hanno scritto pateticamente di esser ripassati qui ” PER CASO “.
Astenetevi cortesemente dall’affermare simil baggianate, non vi crede nessuno.
Saluti cordiali dalla grandissima Torino.
Tartaglia.
Post Scrittum: un caro saluto al “signor” MASSIMO, che però è scomparso dopo le osservazioni che gli ho mosso e gli errori che gli ho corretto.
Oppure semplicemente dev’esser riapparso sotto qualche altra utenza nel mucchio.
Buon proseguimento, viva l’arte e coloro (in pochi) che sanno metterla da parte.
Vorrei segnalare questo interessante articolo
che dimostra come alcuni quadri di elevato valore (l’articolo parla di un lotto di 7 opere per un valore vicino agli 8 milioni di euro) siano stati lasciati in eredità dal prestigioso collezionista non al Mart, bensì ad alcuni parenti toscani.
Tali quadri sono esposti al Museo Pecci di Prato cito tra gli altri un Jean Miquel Basquiat stimato oltre 3 milioni di euro.
Caspita che chicche!
Leggendo l’articolo si apprende che si tratta di un primo lotto, quindi forse potrebbe darsi che in un secondo tempo, possano venire alla luce nuove perle di valore.
Per chi fosse interessato a maggiori approfondimenti, gli articoli completi si trovano ai seguenti indirizzi:
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2011/04/29/news/il-dono-dell-imprenditore-mecenate-4066597
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2011/04/28/news/opere-di-warhol-e-basquiat-arricchiranno-la-collezione-del-centro-pecci-4055991
Cordialità.