La National Portrait Gallery di Londra ha deciso di non dare seguito alla proposta di donazione di 1 milione di sterline da parte del Sackler Trust, in seguito alla controversia sui legami tra la famiglia Sackler e la Purdue Pharma, la società farmaceutica che produce l’OxyContin, un potente antidolorifico a base di ossicodone. Il farmaco è ritenuto tra i maggiori responsabili della crisi degli oppiacei, che sta mietendo migliaia di vittime per overdose negli Stati Uniti. A febbraio di quest’anno,
Nan Goldin aveva minacciato di boicottare la sua stessa mostra, in programma proprio alla National Portrait Gallery, se il museo londinese avesse accettato la donazione.
Goldin è conosciuta per la durezza delle sue fotografie e per il coraggio con il quale ha sempre mostrato gli aspetti più crudi della realtà quotidiana degli emarginati. Dopo essere diventata dipendente dall’OxyContin, regolarmente prescrittogli a seguito di una frattura alla mano, l’artista e attivista ha deciso di contrastare in qualunque modo le attività della Purdue Pharma, nel caso specifico mettendo in evidenza i legami tra le maggiori istituzioni culturali occidentali e la famiglia Sackler, il cui nome compare tra i donors, tra gli altri, del Victoria & Albert, della Serpentine Gallery e della National Gallery di Londra, oltre che del Guggenheim Museum e del Metropolitan Museum di New York. «Il mio messaggio è rivolto a tutte le istituzioni del mondo che ricevono soldi dai Sackler», ha dichiarato Goldin, che ormai è alla testa di un gruppo numeroso e ben organizzato, protagonista di diverse occupazioni e sit-in negli spazi dei musei incriminati.
La donazione in favore della National Portrait Gallery avrebbe dovuto supportare il progetto di ristrutturazione della galleria di Trafalgar Square, il cui costo complessivo ammonta a 35,5 milioni di sterline. La Galleria ha già raccolto 29,1 milioni di sterline per finanziare il progetto di rinnovamento e il fundrising è ancora aperto ma, per la prima volta, l’offerta dei Sackler è stata respinta. Un portavoce del museo ha confermato che, nella decisione, ha inciso l’intervento di Goldin, mentre dal Sackler Trust hanno dichiarato che «La filosofia della famiglia è sempre stata quella di sostenere attivamente le istituzioni senza mai intralciare la loro missione. Ma è evidente che le recenti accuse contro membri della famiglia Sackler possono andare a detrimento delle attività della National Portrait Gallery. Neghiamo vivamente ogni accusa contro i membri della famiglia ma, in questo momento, abbiamo deciso di non procedere con la donazione».