27 ottobre 2013

Non solo FIAC/Dalla Grande Mela arriva l’Outsider Art Fair. Come va? Ce lo racconta Rizomi Art Brut, unica galleria italiana presente

 

di

Nicola Mazzeo, gallerista della Rizomi Art Brut di Torino
Una grande novità per la Paris Art Fair Week, dritta dritta da New York, è la prima edizione dell’Outsider Art Fair Paris che si è istallata a pochi passi dalla Fiac nelle stanze dei sei piani dell’elegante Hotel Le A. Fondata nel 1993 da Sandy Smith, è oggi organizzata dall’Agenzia Wide Open Arts. 
Dedicata esclusivamente all’Art Brut e Outsider Art, sono 25 le gallerie internazionali partecipanti, moltissime dagli Usa, ma anche dalla Germania, Svizzera, Lussemburgo, Londra, Tokyo, molte le francesi e un’italiana, la Rizomi Art Brut di Torino. Originale e emozionante la fiera propone artisti diversissimi e interessantissimi, vedi gli indiani presentati dalla Perdriolle Hervé, i pittori aborigeni della parigina Luc Berthier, Richard Kurtz presentato dalla galleria di Santa Fe Laura Steward, o le foto di Eugene von Bruenchenhein della Karen Lennox Gallery di Chicago, e Guo Fengyi della parigina Christian Berst. Mentre tutti italiani gli artisti presentati dalla Rizomi Art Brut: Giovanni Battista Podestà, Carlo Zinelli, Curzio di Giovanni, Marcello Cammi, Giovanni Galli, Davide Mansueto Raggio, Marco Raugei e Pietro Ghizzardi. Abbiamo chiesto a Nicola Mazzeo, titolare di Rizomi, come sta andando questa esperienza parigina: «Sono contento di come sta andando, viene molta gente da più parti d’Europa, forse per la vicinanza della Fiac. In particolare sull’Art Brut, qui si ha la sensazione di avere a che fare con persone che sanno di che cosa si sta parlando, cosa che in Italia non avviene. Le persone continuano a chiedermi se tutta quest’enfasi intorno all’Art Brut nell’ultima Biennale di Venezia ci abbia portato un ritorno, la risposta è no! Perché Massimiliano Gioni, curatore della 55 Esposizione Internazionale d’Arte, non ha mai scritto che le opere che stava esponendo erano di Art Brut: le ha incluse, com’è giusto, tra le opere di contemporanea, perché lo sono di fatto, senza stabilire delle distinzioni interne vere e proprie. È una scelta, daccordo, però questo non ha aumentato la conoscenza del pubblico sull’Art Brut». Durante la fiera, che chiude quest’oggi, è presente una ricca libreria proposta dallo spazio espositivo Halle Saint Pierre, importante riferimento dell’Art Brut nella capitale francese. (livia de leoni)

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